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ONLUS
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SEZIONE PROVINCIALE U.I.C.I.: PROVINCIA PERUGIA -

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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ONLUS

Sezione Provinciale di Perugia

RELAZIONE MORALE ANNO 2010

Cari amici,

nonostante la lunga esperienza di dirigente associativo accumulata negli anni da Consigliere sezionale prima, da Presidente e Vicepresidente poi, tornare a ricoprire la carica di Presidente sezionale rappresenta per me una nuova e difficile sfida che ho accettato nella consapevolezza delle difficoltà del momento, intese in senso generale, difficoltà che investono anche la nostra associazione. È quindi con una certa emozione che mi presento a codesto spettabile Consesso nella consapevolezza che, nonostante l’esperienza accumulata, dovrò lanciare il cuore oltre l’ostacolo per far fronte alle ineludibili difficili incombenze che la situazione sociopolitica, anche della nostra realtà territoriale, ci pone dinnanzi. Voglio ringraziare innanzitutto il Consiglio Direttivo della Sezione di Perugia che ha voluto accordarmi la sua piena fiducia. Voglio ringraziare inoltre il dottor Giuliano Ciani, che mi ha preceduto in questo difficile compito, per quanto ha fatto nel corso della sua presidenza per la nostra associazione e quindi per i ciechi della provincia di Perugia. L’unione perugina, in particolare, gli deve riconoscenza per aver saputo dare ampia visibilità alle attività da essa svolte a tutti i livelli sociali, amministrativi e politici. Egli, infatti, esponendosi personalmente, si è inserito in organismi socialmente qualificati come: il Ce.s.vol., il CRESC, l’Afas e l’Istituto Serafico di Assisi; nel contempo ha voluto fortemente, e preteso, che anche membri del consiglio direttivo si inserissero nelle più importanti commissioni di lavoro del territorio. Nel tempo, tutto ciò, ha contribuito a cambiare la considerazione dell’opinione pubblica e quella degli amministratori e dei politici locali circa l’importanza del ruolo svolto dall’unione ciechi e della valutazione verso i soggetti che rappresenta. I successi personali di Giuliano Ciani, oltre a soddisfare un pizzico di “sana ambizione” personale hanno avuto, ed avranno sempre, lo scopo di qualificare il “cieco” nel contesto sociale. Protagonismo? Egoismo? I “professionisti delatori”, gli invidiosi delle affermazioni altrui non esiteranno a classificare in questi termini le scelte di vita di Giuliano, ma, per chi, come me e i colleghi del consiglio direttivo ha sempre creduto nelle sue capacità, nella sua preparazione culturale e, soprattutto, nelle sue spiccate doti umane, sa per certo, che anche per lui l’affermazione sociale di un cieco è motivo di orgoglio per il riscatto sociale di tutta la categoria. Il 2010, dal punto di vista associativo, è stato fondamentalmente caratterizzato dallo svolgimento del XXII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti tenutosi nello scorso mese di ottobre in Chianciano. È stato un congresso che può essere definito di svolta, se non altro perché, dopo lungo tempo, ci si è trovati in presenza non più di un solo candidato alla Presidenza Nazionale. Nel congresso si sono fronteggiati dialetticamente due gruppi portatori di idee differenti, in ordine all’organizzazione e alla politica dell’Unione, il che ha rappresentato un importante stimolo al dibattito ed una significativa dimostrazione di come, al di là dei luoghi comuni, la nostra associazione rappresenti un’entità autenticamente democratica, rispettosa di tutte le istanze, di tutte le idee, e capace di garantire, attraverso lo strumento statutario, la possibilità, a chiunque lo voglia, di proporsi nei ruoli dirigenziali attraverso la competizione elettorale. Il successo conseguito dal gruppo guidato dal Presidente uscente, professor Tommaso Daniele, è stato netto a testimonianza della bontà di un progetto associativo complessivo, che parte da lontano e che, pur fra innumerevoli difficoltà, si è dimostrato vincente, perché è indiscutibile che nel corso del tempo sotto la presidenza Daniele i ciechi italiani hanno compiuto significativi passi verso la piena integrazione sociale. Il XXII congresso però ha rappresentato anche per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dell’Umbria un momento particolarmente significativo. Infatti l’elezione in Consiglio Nazionale prima, e in Direzione poi, del dottor Giuliano Ciani è stato certamente un importantissimo riconoscimento alle sue qualità personali e professionali, ma anche alla qualità e alla professionalità dell’intera classe dirigente dell’U.I.C.I. dell’Umbria, e di qualità si tratta proprio perché sotto il profilo numerico l’Umbria non è in grado di dettare condizioni o di avanzare pretese.

L’essere chiamati attraverso un proprio rappresentante ad occupare una posizione di vertice a livello nazionale sta a significare il riconoscimento di un’azione di politica associativa, di organizzazione, che certamente deve aver convinto appieno il professor Daniele e i suoi più stretti collaboratori della utilità di avvalersi anche delle esperienze maturate all’interno della nostra piccola regione. In tutti questi ultimi anni l’azione della Dirigenza Provinciale si è caratterizzata fortemente nel perseguimento di una forte politica associativa volta a costruire una rete relazionale, mediante la quale ha potuto rappresentare le istanze della categoria sui numerosi tavoli che affrontano le politiche sociali ai diversi livelli istituzionali. Non sono mancati riconoscimenti alla qualità della proposta della nostra associazione, sia da parte delle altre associazioni, sia dalle istituzioni. I ruoli ricoperti, ad esempio, nel Centro Servizi Volontariato, il ruolo primario riservato all’Unione nella interlocuzione dalle istituzioni, ne sono una testimonianza non confutabile. D'altronde l’assemblea dei soci ha sempre condiviso all’unanimità l’operato della dirigenza, manifestando con voto favorevole il proprio consenso su documenti ad essa sottoposti. Gli intendimenti del Consiglio Sezionale, per quanto riguarda il tempo futuro, sono quelli di proseguire nel solco della continuità l’azione della passata gestione. Come si è detto per il progetto incarnato dal Presidente Nazionale, anche quello della dirigenza umbra ha dimostrato la sua validità ma anche, come ovvio che sia, la necessità di continui adeguamenti, in considerazione del fatto che sempre emergono nuove problematiche, che vanno affrontate e risolte, perché le dinamiche sociali, purtroppo, propongono continuamente nuove difficoltà e quindi nuovi traguardi da raggiungere, e questo è un inseguimento senza fine che costituisce l’onere esistenziale soprattutto delle categorie cosiddette marginali. Il presente documento si propone di tracciare un resoconto quanto meno dei fatti e delle situazioni più significative dell’anno 2010. Tuttavia, in virtù del cambiamento verificatosi al vertice del Consiglio Provinciale, ci si limiterà, in maniera piuttosto schematica, a fornire alcuni dati che vengono ritenuti di particolare interesse. Preliminarmente si ritiene necessario informare i soci che nell’anno in parola si è verificata una situazione non del tutto prevedibile; ci si riferisce alle problematiche connesse alla struttura immobiliare della sede Sezionale. Infatti è stato necessario intraprendere importanti lavori di manutenzione straordinaria dell’edificio, il che ha comportato un esborso pari ad Euro 22.055,34. Inoltre, sempre relativamente all’edificio di che trattasi, si renderanno necessari alcuni interventi di tipo strutturale, in considerazione del fatto che sono state rilevate alcune lesioni, che, al momento della redazione del presente documento, sono al vaglio di un ingegnere strutturista, al fine di stabilirne l’esatta origine. È di tutta evidenza che allo stato non è possibile ipotizzare l’impegno finanziario necessario per risolvere il problema, problema che comunque è stato posto all’attenzione della Presidenza Nazionale e della Direzione.

Istruzione

Per quanto riguarda l’istruzione l’inizio del nuovo anno scolastico ha fatto seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n.80, avente ad oggetto gli insegnanti di sostegno. L’applicazione di questa sentenza, sia pur fra molte resistenze, ha consentito di ridurre in maniera significativa le criticità legate alla problematica del sostegno. Certo non si può affermare che il problema sia risolto, ma la sentenza della Suprema Corte consentirà, nel medio periodo, anche agli alunni ciechi di frequentare in maniera da veri integrati il percorso scolastico. Sembra utile da ultimo fornire alcuni dati circa il numero degli studenti ciechi frequentanti le scuole della provincia di Perugia di ogni ordine e grado, seguiti dalla nostra Sezione in collaborazione con l’I.RiFor. regionale e il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Assisi, la cui responsabile, dottoressa Francesca Piccardi, è stata nominata dal consiglio direttivo sezionale quale coordinatrice provinciale per il settore istruzione:

  • utenti ciechi assoluti 11
  • utenti ipovedenti 38
  • utenti ciechi/ipovedenti pluriminorati 25

per un totale di 74 soggetti.

Scuole frequentate:

  • asilo nido 2
  • scuola materna 6
  • scuola primaria 25
  • scuola media 14
  • scuola superiore 13
  • università 4
  • soggetti iscritti a corsi di formazione 10

Lavoro

L’U.I.C.I. si è vista riconfermare un proprio rappresentante all’interno della Commissione Provinciale Tripartita per le politiche del lavoro ex lege n.68/99. Nella nostra provincia non si sono registrate particolari criticità sotto l’aspetto occupazionale dei soggetti ciechi; infatti per quanto riguarda i centralinisti, i posti disponibili sono stati pressoché coperti. La disponibilità, però, va esaurendosi a causa della massiccia richiesta occupazionale da parte di soggetti provenienti da altre regioni. Nel 2010 sono stati avviati al lavoro nella provincia di Perugia n 6 centralinisti. Centralinisti telefonici, massofisioterapisti e insegnanti sono state a lungo le categorie lavorative più in voga fra le persone cieche, è evidente però, che la saturazione imminente del mercato del lavoro impone il ricorso a “nuove” figure professionali; ci sono certamente quelle individuate già dieci anni fa dal decreto Salvi: l’addetto alle informazioni alla clientela e agli uffici relazioni con il pubblico, l’addetto alla gestione e utilizzazione di banche dati e ancora l’addetto ai servizi di telemarketing e di telesoccorso. A queste potremmo aggiungere figure nuove come il valutatore e lo sviluppatore di pagine web, l’archivista nella gestione documentale, l’addetto al protocollo elettronico. Ruoli e mansioni che però necessitano, prima, del riconoscimento e, poi, dell'avvio dei necessari progetti di formazione. Tuttavia, per ampliare le possibilità di lavoro appare certamente auspicabile anche un rilancio delle attività artigianali e il recupero di mansioni già svolte con successo in passato, come l’interprete e il traduttore, altrimenti, a breve, la crisi occupazionale colpirà drammaticamente anche i nostri giovani.

Servizi

Nel 2010, come per altro è a conoscenza dell’assemblea, la nostra Sezione non si è potuta avvalere dei volontari del Servizio Civile. Ciò ha inciso in maniera significativa in ordine alla erogazione di alcuni servizi come ad esempio quello di accompagnamento, che seppur effettuato in maniera prevalente presso il capoluogo e le zone circostanti, veniva utilizzato negli anni precedenti da un buon numero di soci, sia in maniera continuativa, sia in maniera saltuaria. Per sopperire alla mancanza dei volontari la Sezione, in alcuni periodi, si è avvalsa di una collaborazione esterna, attraverso la quale si sono tamponate le necessità di primaria importanza. E’ a pieno regime il funzionamento della “Ministamperia Braille”, consentendo agli studenti della nostra regione e non solo, di ricevere i testi scolastici trascritti in Braille in tempo utile per l’inizio delle lezioni. In particolare sono stati stampati n.20 testi per studenti residenti nei comuni di Perugia, Bevagna, Gualdo Tadino, Gubbio e Vignanello, con i quali sono stati stipulati appositi accordi. In ogni caso la stamperia ha aumentato la propria produzione avendo, tra l’altro, ricevuto commesse anche da parte dell’Università per Stranieri, con la quale l’U.I.C.I. di Perugia sta collaborando per l’adattamento dei corsi di lingua e cultura italiana a stranieri, in maniera tale da renderli effettivamente inclusivi mediante la messa a punto di tecnologie assistive e metodologie speciali necessarie per la fruizione dei laboratori linguistici multimediali e dei testi adottati dai docenti nei vari corsi. Tale progetto è stato già finanziato in parte dal Ministero per le Pari Opportunità. Sempre nel corso del 2010 si è intensificata la collaborazione con le numerose biblioteche presenti sul territorio; è stato implementato il catalogo della Biblioteca Provinciale ed è significativamente aumentato il numero delle registrazioni di testi effettuate su richiesta degli utenti. Nel mese di ottobre si è addivenuti alla firma di un protocollo d’intesa fra la Sezione Provinciale UICI e l’Inps regionale che consentirà a breve l’apertura di un punto clienti avanzato presso la nostra sede. I soci e i loro familiari potranno fruire di una serie di servizi direttamente presso gli uffici della Sezione, evitando in tal modo le difficoltà e i disagi che comporterebbe il doversi recare presso gli uffici del suddetto ente previdenziale.

Per quanto riguarda l’autofinanziamento, oltre alla tradizionale serata conviviale, si è dato particolare impulso alla campagna del “5 per mille”. Sono stati coinvolti, oltre a tutti i dirigenti, molti soci i quali, a loro volta, creando una catena virtuosa, hanno coinvolto amici, parenti, colleghi di lavoro e, per quanto nelle possibilità di ciascuno, aziende e studi commerciali.

Circa l’aspetto gestionale il 2010 ha rappresentato un anno che è trascorso senza particolari difficoltà derivanti da cambiamenti normativi, non rendendo pertanto necessario alcun tipo di modifica in termini tecnici ed operativi della gestione. Tuttavia la eccezionalità del 2010 risiede negli interventi edilizi di cui si è dato conto in precedenza.

L’equilibrio finanziario, che in termini gestionali ha rappresentato la stella polare dell’amministrazione, e anche la buona politica intrapresa nei confronti della Sede Centrale, hanno consentito di limitare l’incidenza degli oneri necessari all’intervento in argomento sul bilancio relativo all’esercizio finanziario del 2010. Dai numeri che l’assemblea esaminerà successivamente si potrà infatti osservare come, tenuto conto del fattore eccezionale testé trattato, ma anche della situazione contingente assai grave determinata dalla crisi economica, l’equilibrio finanziario non abbia fatto registrare sbilanciamenti tali da suscitare, allo stato, particolare allarme.

Cari amici, il congresso è ormai alle nostre spalle, l’augurio è che le divisioni, troppe volte pregiudiziali, che ancora emergono quali strascichi dell’assemblea congressuale possano rientrare nell’alveo della dialettica costruttiva e non della polemica sterile, che è sempre inconcludente, dannosa e sintomo inequivocabile di faziosità. Chiunque abbia qualcosa da dire, proposte da fare, non può che percorrere l’iter istituzionale, quel percorso cioè che attraverso i Consigli Provinciali e i Consigli Regionali, conduce a far sì che la Dirigenza Nazionale ai suoi massimi livelli, ponga attenzione alle istanze e alle sollecitazioni provenienti dalla base, come suo dovere. Non può e non deve prendere piede, all’interno della nostra associazione, il tarlo del correntismo proprio dei partiti, che non ha mai dato, in vero, buona prova di sé. Analoghe considerazioni devono essere ritenute valide anche con riferimento all’ambito più ristretto della nostra provincia. Da molti anni la Presidenza provinciale, il Consiglio e l’Assemblea hanno insistito con forza sul concetto di unità. Purtroppo si deve constatare che al di là delle parole, i fatti ci dicono che qualche, sia pur minuscolo, smottamento si è verificato in maniera inequivocabile anche nella nostra provincia. La nostra Associazione ha dimostrato di essere capace di navigare anche attraverso un mare tempestoso, le cui onde avrebbero potuto frantumarla. Questo non è accaduto, e non accadrà, perché i ciechi della provincia di Perugia hanno scelto in maniera chiara ed inequivocabile da che parte stare, ed hanno scelto di stare con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. D'altronde, è pressoché impossibile sostenere che, coloro i quali, con le proprie attività, si sostituiscano all’Unione, all’I.Ri.For., ovvero a qualsiasi struttura legata all’Unione, sottraendo risorse e restringendone quindi il campo d’azione, possano onestamente dichiararsi a pieno titolo unionisti. Ciascuno di noi ha indiscutibilmente la libertà di agire come meglio crede, ma ha anche il dovere di dire le cose come stanno e di assumersi le responsabilità delle proprie scelte. Questo sarà uno dei problemi che il Consiglio sarà chiamato ad affrontare a breve e lo affronterà certamente forte del mandato dell’Assemblea, alla quale non sfugge come le contrapposizioni pregiudiziali, basate probabilmente soltanto su questioni di tipo personale, fanno soltanto male ai ciechi. È bene ricordare che non basta ritenere di avere ragione, occorre farsela riconoscere da almeno il 51% dei soggetti a ciò legittimati. Viviamo comunque questo complicato momento storico con serenità e con fiducia, certi che la perseveranza che ha condotto i ciechi italiani a raggiungere i grandi risultati sotto gli occhi di tutti ci aiuterà a superare anche questi difficili frangenti.

Per il Consiglio Sezionale, il presidente Sig. Pericolini Raniero