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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 1 del 2005

Titolo: Europa- Inglese esperanto

Autore: Mario Pinzauti


Articolo:
Come se non bastassero e avanzassero i grandi disastri già in circolazione - dal terrorismo alla guerra in Iraq, dalla crisi israelo-palestinese agli sconvolgimenti provocati dalle mutazioni climatiche, alle paure che suscitano gli esperimenti nucleari in Iran e in Corea del Nord fino alle vette mozzafiato raggiunte dal numero dei poveri (68 milioni nella sola Unione Europea!) - ecco l’annuncio del probabile e prossimo arrivo di un’altra maxisciagura. L’annuncio viene da una voce autorevole, anzi autorevolissima: quella del presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, il quale, in un discorso recente, ha detto testualmente “niente potrebbe essere peggio per l’umanità che muoversi verso una situazione dove si parlerebbe una sola lingua”. Peggio di una guerra nucleare, oppure del ritorno della “morte nera”, cioè di un’epidemia di peste, oppure di una nuova carestia come quella che nell’Ottocento costrinse centinaia di migliaia di irlandesi a emigrare in America, oppure, per metterla in burletta, dell’avvento di una televisione che, a reti unificate, trasmetta non stop solo il “Grande fratello” o similari programmi del genere “reality show”? La risposta la dà il vocabolario: peggio è il massimo del negativo. Oltre, almeno per chi usa questo avverbio, non è possibile andare.



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