Numero 02 del 2022
Titolo: Navigazione su Internet con Ausili Tifloinformatici.
Autore: Francesco Melis.
Articolo:
Navigazione su Internet con Ausili Tifloinformatici.
Di Francesco Melis.
Internet, versione gennaio 2022.
Premessa.
Questo testo è una rivisitazione di un mio vecchio articolo del 2015.
Nella lettura del testo, che ricalca in massima parte il vecchio articolo, si troveranno degli inserti, aggiunti al momento di questa revisione, che tengono conto dei cambiamenti concettuali intervenuti nel tempo. Essi si noteranno per un improvviso cambio di taglio linguistico nel livello descrittivo nel testo. Ciò si è reso necessario per chiarire alcuni aspetti tecnologici che nel tempo hanno avuto una evoluzione.
Questo testo è rivolto alle persone che non hanno esperienza o familiarità con la rete internet. Esso rispecchia la modalità didattica dello scrivente che, per illustrare concetti poco conosciuti, si serve di esempi, situazioni e strutture familiari alle persone perché esse fanno parte della quotidianità e che in qualche modo hanno delle affinità strutturali con i concetti che si vanno illustrando.
Internet è un fenomeno entrato ormai nella vita e nel costume di tante persone, giovani e meno giovani. Ma cos’è internet? Come possiamo farci un’idea semplice e sufficientemente comprensiva di questo fenomeno?
Possiamo, di primo acchito, immaginare internet come un grandissimo deposito di informazioni e servizi a disposizione, più o meno gratuitamente, di tutti, al quale si accede, in qualche modo, con i computer o con i moderni smartphone e tablet.
Questa grande mole di dati è distribuita su centinaia di milioni di computer sparsi nell’intero globo, interconnessi fra loro attraverso dei canali di comunicazione, principalmente le strutture della rete telefonica mondiale. La rete di computer costituenti internet pur essendo questi di natura anche molto diversa fra loro, in termini di hardware e sistemi operativi, colloquiano fra loro con dei protocolli di comunicazione standard.
Prima osservazione: di che natura è e chi ha messo questa informazione in questo grande deposito che è internet?
La domanda è legittima. La risposta, che potrebbe sembrare ovvia, è che l’informazione è stata messa da qualcuno, o meglio da tanti soggetti, che ha/hanno in qualche modo interesse a pubblicarle e metterle a disposizione dei navigatori.
In effetti la risposta è meno banale di quanto sembri.
Quando si parla di “interesse”, come in questo caso che ho appena citato, si può parlare di un interesse generalizzato e non soltanto un basso interesse di bottega funzionale ad un profitto pecuniario. Sapere chi può aver messo a disposizione questa informazione può aiutare a capire e valutare la natura stessa dell’informazione, inoltre aiuta a meglio capire la presunta “gratuità” di quello che ci viene messo a disposizione.
Facciamo quindi qualche esempio molto generale sulle tipologie di informazione che potremmo trovare su internet e subito sarà chiaro l’interesse degli autori ed il senso della presunta “gratuità”. L’informazione presente è quanto mai varia ed eterogenea e comunque dietro di essa ci sono delle persone. Il fatto che una informazione sia presente su internet non le da la patente di verità assoluta, né, a parte i siti istituzionali ed ufficiali, affidabilità, dal momento che tutti, e con mezzi semplici ed alla portata di tutti, possono mettere e pubblicare informazione su internet.
Su internet si può trovare il negozio, o catena di negozi, o produttori di beni, che illustrano la bontà e la convenienza delle loro proposte commerciali. Qui lo scopo è fin troppo chiaro: qualcuno ha interesse a vendere, letteralmente. Che l’informazione a corredo dei loro beni sia poi affidabile e veritiera è tutto un altro discorso.
Su internet si può trovare, gratuitamente in genere, l’informazione e la proposta di partiti politici o associazioni, laiche o religiose. Qui l’interesse è più ideologico. Qualcuno ha interesse a fare diffusione e proselitismo dei suoi programmi, delle sue idee e si presenta con una veste, dal suo punto di vista, bella ed accattivante per catturare adepti.
Chi si addentra in un sito di un partito politico o di associazioni, quindi, sa che quello che legge e sente è solo una delle (tante) facce della medaglia.
Altri siti su internet offrono gratuitamente informazione tecnica, o pratica, casalinga, sportiva, hobbistica, eccetera... La gratuità sta nel fatto che per fruire di questa informazione si deve, in genere, nel contempo, sorbire una discreta quantità di pubblicità presente nelle pagine web e per la quale i gestori di quel sito sono pagati dagli inserzionisti. Altri siti, come ospedali, Università, siti della Pubblica Amministrazione, banche, offrono, spesso gratuitamente, servizi quali prenotazione di esami o servizi correlati, inoltro e prelievo di modulistica, servizi e transazioni bancarie ecc...
L’interesse sotteso a questa gratuità sta nel fatto che gli enti trovano interesse, per esempio, che la prenotazione di un esame universitario, possa essere fatto online evitando di predisporre ambienti fisici ad hoc nelle facoltà, limitando o evitando consumo di corrente, riscaldamento, pulizie, spese per il personale eccetera...
Su internet si trova anche materiale poco edificante, anche vietato. Come mai, ci si chiede, alcuni siti propongono materiale di questo tipo quando è noto che per queste attività si rischiano conseguenze anche penali? Chi potrebbe avere interesse a mettere a disposizione “gratuitamente” quei materiali sapendo che rischia la galera? Il motivo è semplice. C’è un interesse economico forte dietro queste attività che fanno propendere i gestori che il guadagno val bene il rischio che si corre. Spesso i siti di questo tipo trovano il profitto nel fatto che per fruire dei loro sedicenti servizi, in genere lo scaricamento di materiale protetto da copyright o pirata in genere, viene proposta della pubblicità di materiali ancora più indecenti. Ecco quindi che chi produce materiale indecente può pubblicizzare la sua offerta presso siti che a loro volta attirano visitatori con loro proposte al limite o fuori della legge. Su internet c’è anche dell’altro, per fortuna, sicuramente più utile e dignitoso per la crescita culturale delle persone.
Si può trovare il circolo virtuale degli amanti della letteratura, della poesia, delle lingue, della musica, della fotografia, delle tradizioni, di tecnologia, sport, in più si trovano i siti di artisti, musicisti, persone di cultura. Siti, insomma, fatti per il semplice motivo di condividere, rendere e sentirsi partecipi di qualcosa che si ritiene degno ed importante. Qui l’interesse ovviamente è nobile.
Dalla considerazione degli interessi sottostanti le informazioni presenti su internet si può capire anche se una certa informazione possa trovarsi o meno.
Molte persone poco pratiche delle tematiche di internet ritengono che su internet si trova “tutto”. Non è vero che su internet si trova tutto. Si trova solo quello che qualcuno ha interesse che ci sia. Riporto un esempio reale della mia esperienza. Una volta mi venne chiesto di trovare una particolare Delibera del Commissario Prefettizio del 1930 riguardante un ente di Roma. Una delibera di quel tipo, molto probabilmente, se esiste, è stata scritta con il pennino e l’inchiostro, a mano, o, nell’ipotesi migliore, con una macchina da scrivere. Chi mai potrebbe avere l’interesse a trascrivere in forma digitale da un manoscritto o dattiloscritto una cosa così particolare, di scarsissimo interesse generale, così lontana nel tempo ed a metterla su internet? Ed a che scopo? E pagato da chi?
È ovvio che un’informazione simile, così settoriale e di scarso interesse generale, è quasi impossibile che sia presente su internet perché l’unico che eventualmente avrebbe avuto interesse a farlo, e giusto per motivi storici, sarebbe stato lo stesso ente interessato che ha chiesto a me di fare questa ricerca.
Struttura generale di una pagina web.
Proviamo ad immaginare come è strutturata la rete internet ricorrendo alla metafora di un grande centro commerciale come se ne trovano tanti nelle nostre città.
Un centro commerciale è un agglomerato di negozi ed esercizi vari presente in una realtà territoriale limitata. Un visitatore può liberamente circolare nei percorsi di un centro commerciale soffermandosi ed affacciandosi qua e là sulle vetrine. Le vetrine dei negozi espongono il meglio dei beni commercializzati ed hanno la funzione di catturare l’attenzione dei visitatori con l’obbiettivo di indurli ad entrare e fare degli acquisti. Le vetrine solitamente però non contengono tutti gli articoli in vendita per cui all’interno dei negozi ci possono essere vari ambienti con una moltitudine di altri oggetti che non hanno trovato posto in vetrina.
Inoltre, come è di norma, all’ingresso dei centri commerciali ed in bella vista per i visitatori che vi si recano vi sono dei chioschi informativi con del personale che da informazioni ai visitatori su dove reperire certi tipi di beni o servizi all’interno del centro.
Con quale filosofia ci si muove all’interno di un centro commerciale?
Se si conosce l’indirizzo del sito che tratta una determinata merceologia ci si va direttamente senza chiedere preventivamente all’ufficio informazioni posto all’ingresso poiché non ve n’è bisogno. Se invece non sappiamo dove si trova il punto vendita di un certo tipo di merce è molto semplice arrivare all’obbiettivo facendo una veloce ricerca chiedendo direttamente al personale del chiosco le informazioni che ci interessano, per esempio il negozio di articoli sportivi. L’addetto al chiosco informazioni potrebbe eventualmente rivelarci che c’è in effetti più di un negozio di articoli sportivi, eventualmente con specializzazioni diverse. Sarà compito nostro scegliere fra le diverse possibilità quella che ci sembra più aderente ai nostri desideri. Sicuramente l’addetto ci offrirà, a voce o con un depliant cartaceo, una lista di negozi di articoli sportivi con il relativo indirizzo che ci permetterà di trovare senza difficoltà il sito di interesse.
È chiaro anche che chi visita il centro commerciale non può ignorare che c’è un ufficio informazioni perché gli si presenta come la prima realtà che incontra arrivando al centro.
Attenzione ad un fatto. Se intendiamo acquistare un paio di sci e chiediamo come fare all’ufficio informazioni questo non ci fornirà gli sci ma il modo come fare per arrivare ai negozi che vendono sci nel centro. Cioè l’ufficio informazioni ci fornirà un riferimento, detto all’inglese un “link”, che ci permetterà di arrivare rapidamente al negozio desiderato.
Può succedere anche che, visitando uno degli esercizi commerciali, per esempio un negozio di elettrodomestici che vende anche telefonini, ci vengano indicati gli indirizzi dei gestori di telefonia presenti nel centro presso i quali potremmo recarci per acquistare una scheda per il telefonino. Potremmo seguire quindi queste indicazioni per andare direttamente dal gestore di telefonia desiderato senza ripassare per l’ufficio informazioni all’ingresso dal momento che abbiamo le indicazioni chiare ed univoche per arrivarci.
Questa introduzione è servita per illustrare le similitudini di un centro commerciale con internet. In questo parallelo possiamo individuare degli elementi molto interessanti. I diversi negozi presenti nel centro sono quelli che su internet sono i siti. Ogni negozio, o meglio ogni sito, è identificato univocamente da un indirizzo che nel mondo internet si chiama URL (Uniform Resource Locator). Esso ha una forma del tipo www.repubblica.it ove, tralasciando alcuni dettagli tecnici, possiamo riconoscere che il termine “repubblica” è il nome del sito del quotidiano “la Repubblica” e la sigla dopo il punto cioè “it”, ci indica che è un sito italiano. Esistono diversi altri suffissi che aiutano ad identificare la natura del sito raggruppandoli per tipologia. Ci sono suffissi, ma sì chiamiamoli pure domini d’ora in poi, .com che rappresentano i siti che trattano tematiche commerciali, .org che rappresenta siti di organizzazioni come l’enciclopedia libera wikipedia https://it.wikipedia.org o il sito della Free Software Foundation www.fsf.org o l’organizzazione delle nazioni unite https://www.un.org. Il suffisso, o dominio, quindi identifica e classifica i siti per tipologia: siti commerciali, siti di organizzazioni, siti militari, siti delle diverse nazioni, siti educativi scolastici ed universitari. Visitando un sito la prima cosa che si incontra è la vetrina, come nell’esempio dei negozi del centro commerciale, che in un sito internet si chiama “home page”. Entrando nel sito potremmo trovare delle informazioni di varia natura, inerenti all’attività a cui si riferisce, ed anche le indicazioni, (link), per accedere alle altre parti del sito contenenti altre informazioni ed eventualmente anche link a siti esterni che siano in qualche modo correlati.
Se invece non conosciamo l’indirizzo del sito che tratta un certo tipo di informazione che ci interessa andremo, come nell’esempio del centro commerciale, dapprima al chiosco delle informazioni, che su internet sono i famosi “motori di ricerca”, per esempio il famoso “Google”, e chiederemo a lui di trovarci l’indirizzo, cioè il link, per arrivare al sito che tratta l’informazione che desideriamo.
Ovviamente, per ipotesi, l’indirizzo del motore di ricerca, per esempio Google, deve essere già conosciuto a priori. Ma chi non conosce l’arcinoto indirizzo “www.google.it”?
Attenzione però! Internet, in effetti, nella sua complessità, oltre al web offre molti altri utilissimi servizi come la posta elettronica, il trasferimento file, servizi di messaggistica, eccetera...
Fatta questa elementarissima premessa che spero abbia aiutato a farsi un’idea di internet vediamo ora il modo di andarci praticamente. Per andare su internet, è necessario disporre di un computer o dispositivi come smartphone o telefonini moderni in grado di andare su internet ed avere abilitato il servizio internet dal proprio gestore di telefonia. Inoltre è necessario avere un dispositivo fisico chiamato “modem”, che fa da elemento di collegamento fra la rete telefonica ed il computer e di un programma particolare chiamato “browser”.
Le pagine dell’informazione presente su internet hanno un formato testuale specifico chiamato “html” (Hyper Text Markup Language) e per essere visualizzate bene in chiaro ci vuole un programma apposito chiamato browser. I browser sono una categoria di programmi che fra le loro funzionalità consentono, oltre a visualizzare le pagine internet, anche una moltitudine di servizi utili per questo scopo. Per esempio presentano una casellina nella quale scrivere l’indirizzo del sito che intendiamo visitare, ammesso ovviamente che ne siamo a conoscenza, la possibilità di memorizzare rapidamente gli indirizzi dei siti preferiti, funzioni di personalizzazione dell’aspetto della pagina, eccetera... Attenzione però! Quando dico “un programma chiamato browser” sto dicendo un programma che può svolgere il compito di permettere di navigare su internet. Esistono diversi browser prodotti da ditte diverse e tutti svolgono il compito di mostrare in chiaro le pagine internet con delle differenze in termini di servizi ausiliari e prestazioni. I più conosciuti sono “Internet Explorer” prodotto dalla Microsoft e presente nei computer con sistema operativo Windows (oramai diventato uno strumento obsoleto, al momento della scrittura di questo testo, ed abbandonato nello sviluppo dalla stessa Microsoft), “Edge” presente nel nuovo sistema operativo Windows 10, “Safari” presente in tutti i dispositivi Apple come i Mac, iPad, iPhone, poi ci sono i vari “Mozilla Firefox”, “Google Chrome”, “Opera”, “Tor”, ed altri meno diffusi.
Attenzione anche ad un fatto, che cito perché mi è capitato di sentirlo più volte nella mia esperienza di formatore riferito dalle persone che chiedono il mio aiuto, anche se è una cosa di una ingenuità colossale. Alcune persone confondono i termini “Google”, che è un sito con funzioni di motore di ricerca, con Google Chrome che è un browser. Sono due entità assolutamente neanche confrontabili perché uno è un sito che offre il servizio di trovare gli indirizzi dei siti che trattano l’argomento che ci interessa e l’altro, Google Chrome, è lo strumento per navigare, cioè un programma. L’unica cosa che li accomuna è il fatto di essere prodotti dalla stessa azienda statunitense, che si chiama anch’essa Google.
Un browser, come detto, offre tutta una serie di strumenti per agevolarci nella navigazione: visualizzazione dei contenuti della pagina anche con contenuti multimediali, possibilità di scrivere in una apposita casella chiamata “barra degli indirizzi” l’indirizzo del sito che intendiamo visitare, o anche l’argomento che si vuole ricercare, possibilità di andare rapidamente all’indietro alla pagina dalla quale siamo giunti a quella attuale seguendo una specie di filo di Arianna virtuale, memorizzazione agevolata dei siti preferiti per poterci ritornare con grande facilità e velocità, ampia configurazione della finestra per adattarla ai gusti o difficoltà del visitatore, possibilità di salvare sul proprio computer i contenuti delle pagine visitate e di stamparle.
Dopo la descrizione sintetica della natura dello strumento browser, che ci permetterà di navigare su internet, passiamo ora a vedere più da vicino come è strutturata una pagina internet e sottinteso sarà il fatto che la navigazione sarà fatta servendosi di ausili tifloinformatici. Data la grande diffusione dello screen reader Jaws farò riferimento principalmente alle modalità offerte da questo screen reader con qualche riferimento allo screen reader open source NVDA. Anche in questo caso ci serviremo di esempi tratti dalla esperienza quotidiana.
Un sito internet possiamo pensarlo metaforicamente, oltre che come un particolare negozio virtuale, come un giornale quotidiano, e come tale, usando questo modello mentale rappresentativo, ci aspetteremo di trovare degli articoli con dei titoli, anche a più livelli di importanza ed eventuali richiami, (link), alle pagine interne del giornale ove l'articolo è sviluppato nella sua interezza, (il classico continua a pagina...). Quando entri in un sito quindi è come se ti trovassi sulla prima pagina del giornale. Ti aspetterai quindi di trovare dei titoli degli articoli più importanti ed eventualmente alcune righe, se non tutto l'articolo, immediatamente al di sotto di essi. L'articolo quasi sempre è sviluppato nelle pagine interne del giornale e per raggiungere questa informazione troverai il link relativo. Sappi inoltre che anche i titoli, talvolta, possono avere la valenza di link, cioè lo strumento che ti consente di aprire la pagina interna del giornale ove esso è meglio sviluppato nella sua interezza. Il tuo screen reader quando incontra un titolo te lo notificherà con la dizione "livello di intestazione..." seguito da un numero indicante il livello di importanza del titolo, e se il titolo è anche un link ti verrà notificato anche questo fatto. Dovrai prestare molta attenzione alla dicitura del tuo screen reader. Lo screen reader ti dice in voce quanto è "necessario e sufficiente" per interpretare la situazione che incontra affinché tu possa prendere delle decisioni su come procedere. Quando avrai seguito il link per accedere alla pagina dell'articolo aspettati di trovare in quella pagina, oltre all'articolo, anche molte altre informazioni ed eventualmente altri articoli correlati. Inoltre potresti sentire anche una moltitudine di link che magari avevi già sentito nella pagina principale. Non allarmarti! Sappi che anche nelle pagine interne dei siti possono essere riprodotti molti dei link che avevi già sentito nella prima pagina. Ciò viene fatto allo scopo di consentire al navigatore di accedere a tutte le sezioni del sito anche stando nelle pagine interne. Ricordati, ci vuole molta pazienza e vedrai che trarrai molto diletto dal navigare su internet. C'è un'altra raccomandazione che ti vorrei fare. Sappi che nei siti spesso compaiono molte immagini grafiche, filmati, fotografie. Ebbene quando lo screen reader dovesse incontrare queste immagini grafiche, potrebbe cominciare a dare i numeri, letteralmente! Potrebbe dire quindi dei numeri enormi... milioni di miliardi. Niente paura! lo screen reader sta leggendo la matricola dell'immagine che ha incontrato ed il fastidio è dovuto al fatto che il gestore del sito non ha avuto molto riguardo per i navigatori non vedenti dando una descrizione testuale alternativa a quella immagine.
Le pagine internet sono strutturate in sezioni che hanno una loro valenza.
Questa distinzione fra le diverse parti della pagina web viene definita per dare significato alle diverse aree del sito e viene rilevata anche dallo screen reader. Quindi, anche un navigatore non vedente, pur non potendo apprezzare il layout estetico del sito, può farsi un'immagine mentale della struttura semantica.
Note aggiuntive.
Le pagine internet sono scritte con un particolare linguaggio di descrizione chiamato HTML. Esso non è un linguaggio di programmazione come il linguaggio C++, Java o Python, ma un linguaggio che permette di descrivere i contenuti in esse presenti e come devono essere visualizzati.
Storicamente nelle pagine web sono presenti le informazioni, testuali o meno, assieme a delle strutture del linguaggio HTML, i famosi TAG, che descrivono la natura degli elementi presenti assieme al modo in cui dovranno apparire sullo schermo. L’interpretazione di questi tag è demandata ai browser e, pur essendo i tag elementi ormai facenti parte di uno standard, potrebbero essere interpretati e quindi rappresentati sullo schermo in maniera anche leggermente diversa da browser a browser. La sostanza ovviamente non cambia ma da browser a browser si potrebbero notare delle piccole differenze nell’estetica se venissero messe a confronto due pagine aperte in due browser diversi.
Le pagine moderne sono ormai quasi tutte scritte nello standard HTML 5 a differenza di quelle più datate scritte negli standard HTML 4 o precedenti.
Perché fare questa distinzione fra pagine scritte in HTML 5 e pagine scritte in HTML 4?
Perché dovrebbe interessare il navigatore, a cui interessano solo i contenuti e non l’aspetto tecnico progettuale e realizzativo delle stesse?
La domanda è legittima e merita una risposta. Nelle pagine moderne, scritte in HTML 5, i contenuti informativi sono distinti dalle informazioni sul come essi devono apparire. I contenuti sono scritti nella pagina HTML vera e propria mentre le informazioni su come essi dovranno apparire sono demandati ad altri file associati, i famosi CSS, che illustrano il modo in cui ogni porzione di testo marcato deve apparire. Questo comporta che viene grandemente semplificata, e potenziata, la possibilità di cambiare l’estetica di un sito vasto con poche operazioni sui CSS ottenendo l’intero sito allineato ad una estetica coerente. Quindi vi è un elemento fondamentale: in HTML 5 i contenuti sono distinti dalla presentazione.
Visto così sembrerebbe, agli occhi del navigatore non tecnico, una questione del tutto priva di interesse ma vi è di più, molto di più.
Lo standard HTML 5 introduce elementi nuovi ed importantissimi oltre a miglioramenti nettissimi e importanti come il supporto alla gestione dei contenuti multimediali direttamente sulla pagina senza dover più fare ricorso a tecnologie famigerate e, per fortuna ormai deprecate ed abbandonate, come flash player. A tutti è familiare che oggi gestire il player dei contenuti su youtube sia diventato semplicissimo ed accessibilissimo agli ausili. Una volta non era così facile.
L’elemento concettualmente importante nello standard HTML 5 rispetto al passato è che le pagine web hanno una struttura semantica. Significa che le diverse parti che compongono una pagina hanno un significato (semantica), un ruolo ben definito dalle strutture del linguaggio. Non mi inoltrerò troppo in questo campo perché non è nello scopo di questo scritto che, come detto, è rivolto a persone che stanno compiendo i primi passi nella navigazione sulla rete internet.
Semantica significa che ogni parte della pagina appartiene a qualche categoria semantica ed ha un suo ruolo ben definito. Gli screen reader moderni che supportano lo standard HTML 5 forniscono indicazioni sulla semantica del contenuto. Farò quindi solo qualche esempio illustrativo lasciando ai lettori incuriositi l’approfondimento delle questioni relative.
Quando si naviga con Jaws, o anche con NVDA, si noteranno degli elementi, che ai più passano inosservati, ma che aiutano nella interpretazione della semantica del sito e delle sue parti. Potremo sentire per esempio, specialmente ad inizio pagina, “banner”. Significa che quell’area in cui siamo entrati è uno “striscione” che si trova in cima alla pagina e come è intuitivo ci si aspetta che contenga informazioni relative all’azienda, ai suoi riferimenti logistici, al suo core business e non ultimo il nome della stessa azienda o ente.
Al suo interno, o anche fuori dal banner potremmo sentire “area di navigazione”. Questo è un elemento importantissimo perché il navigatore si aspetta per ipotesi che in esso ci sia un elenco dei link che distribuiscono alle diverse sezioni del sito.
Ai miei utenti della riabilitazione porto questo esempio della vita quotidiana che rende molto bene l’idea dell’area di navigazione. Quando si fa una visita al grande poliambulatorio della ASL per qualche problematica legata alla salute ci si aspetta che non appena varcata la porta di ingresso della struttura ci sia un bel cartellone con su scritto: ortopedia piano terra, analisi cliniche piano interrato, endocrinologia piano uno, cardiologia piano due, gastroenterologia piano ottavo. Se non ci fosse questo cartellone scritto a caratteri cubitali visibili a distanza con le indicazioni per arrivare ai diversi reparti sarebbe oltremodo complicato trovare quello che si cerca. Dovremo girovagare sperduti chiedendo a qualunque personaggio vestito di camice e zoccoli per avere qualche indicazione. Il cartellone fornisce quindi un’informazione essenziale che consente di trovare con immediatezza l’ambulatorio desiderato.
L’area di navigazione di una pagina web, se c’è ovviamente, fornisce informazioni analoghe. Se c’è un’area di navigazione in essa, immediatamente subito dopo entrati in essa, verranno elencati tutti il link che portano quanto meno alle sezioni principali del sito. Ovviamente lo screen reader informa anche quando si sta uscendo dal banner e dall’area di navigazione. A quel punto il navigatore sa già che andando oltre nella lettura troverà in qualche modo l’informazione rilevante del sito aspettandosi quindi articoli, titoli eccetera...
Un’altra struttura semantica, rilevata dall’ausilio è quelle definita “articolo”. L’articolo è una struttura semantica che contiene un argomento nella sua interezza come una sorta di monografia di qualcosa. È una delle strutture più importanti della semantica di HTML 5. Potremo sentire ancora “contenuto complementare”. Anche questo è estremamente importante perché quei contenuti della semantica definiti “complementari” sono articoletti, trafiletti, corollari, che normalmente stanno messi in una colonna a destra nella pagina e che contengono contenuti a corredo dell’articolo principale. La loro lettura approfondisce l’articolo principale ma non sono strettamente necessari alla comprensione dell’articolo principale. Sono elementi di completamento ed arricchimento.
Ecco quindi che se si sentono definiti degli argomenti come complementari si sa quale collocazione e importanza essi hanno. Un altro elemento che potremo sentire è “footer” o piede di pagina. Il piede di pagina, che come dice la parola stessa si trova in fondo alla pagina, ci informa in anticipo che di seguito troveremo informazioni relative al webmaster, al modo di contattarlo, informazioni sulla tecnologia di realizzazione del sito eccetera...
In questo modo, interpretando la semantica, così come viene vocalizzata dall’ausilio, viene abbastanza naturale farsi un’idea, anche grafica, di come è strutturata la pagina e quali tipologie di contenuti essa tratti. Essa fornisce quindi una modellizzazione mentale della pagina. Ovviamente l’ausilio fornisce strumenti per esaminare la semantica della pagina.
Jaws fornisce il comando R, che precedentemente era assegnato alla ricerca dei pulsanti radio, per ricercare le diverse aree semantiche della pagina con la possibilità quindi di farsi un’idea di massima della struttura della pagina con poco dispendio mentale. NVDA fornisce un comando analogo: il comando D.
Una pagina internet ha una struttura particolare chiamata “ipertesto”. In effetti si dice che le pagine internet sono “ipertestuali” e “multimediali”.
Ipertestuale è un testo che al suo interno contiene richiami ad altri contenuti espressi mediante link al suo interno. La fruizione di un ipertesto quindi, a differenza del testo normale, è “trasversale”. La trasversalità significa che una pagina internet non necessariamente viene letta dal principio alla fine come un libro cartaceo ma anche seguendo eventualmente i link che ci portano ad altra informazione correlata e da questa seguendo altri link ad altra informazione ancora, anche se questa è situata su computer remoti dislocati in altri continenti.
Multimedialità significa che nella pagina internet può essere presente informazione per più “media”, cioè testo, grafica, filmati, suoni.
Esplorazione della pagina web.
Navigare su internet non è una cosa difficile ancorché laboriosa. Un bravo navigatore è colui il quale arriva relativamente presto all’informazione che gli interessa riducendo al minimo il carico di lavoro. Per far questo egli deve utilizzare con disinvoltura i comandi di tastiera.
La dote principale di cui deve essere dotato un navigatore internet non vedente è comunque la “pazienza”. Per ovvi motivi lo screen reader non può ignorare nulla di quanto presente nella pagina per cui egli ci comunicherà una grande mole di informazioni anche se a noi molta di questa potrebbe non interessare. Abituiamoci quindi ad avere pazienza e perseverare perché le parti che realmente ci potrebbero interessare potrebbero richiedere del tempo ed attenzione per essere reperite.
La prima cosa da fare per poter navigare è quella di lanciare il programma browser, la cui icona solitamente si trova sul desktop. Per iniziare andremo quindi nella barra degli indirizzi del browser per scrivere l’indirizzo del sito che intendiamo visitare.
I comandi per andare alla barra degli indirizzi sono solitamente F6 o alt + I con Internet Explorer, alt + D con Chrome o Firefox. Quello che è importante è che dobbiamo arrivare alla barra degli indirizzi e per fare questo occorrerà conoscere il relativo comando di tastiera che potrebbe anche differire da quelli che ho elencato.
Una volta scritto l’indirizzo daremo invio e dopo qualche istante, terminato il caricamento della pagina, sentiremo la nostra sintesi vocale che inizierà la lettura della pagina.
Starà a noi decidere se lasciarla parlare fino alla fine o interromperla con il tasto control per iniziare una navigazione più mirata.
Nelle pagine web, che spesso si presentano con un aspetto anche molto gradevole e curato, è presente ovviamente dell’informazione. Aspettati di trovare molte delle strutture presenti nelle finestre del tuo sistema operativo e nei programmi applicativi. Potresti trovare molto probabilmente del testo scritto, link, titoli, (analoghi ai titoli di un libro), sottotitoli, immagini grafiche, filmati, caselle di editazione, caselle combinate, pulsanti, pulsanti radio, caselle di controllo, elenchi puntati, elenchi numerati, tabelle, moduli da riempire.
Per esplorare la pagina internet puoi muoverti con la freccia giù che ti leggerà riga per riga, soffermandosi però se su una riga incontra degli elementi che tu potresti azionare. Questo per non discriminare il navigatore non vedente dandogli appunto la possibilità di interagire con quel comando, quel link, quella struttura, quel pulsante, se egli lo desidera.
Queste pause avvengono in corrispondenza degli elementi aventi una certa rilevanza funzionale, in quanto essi provocano il verificarsi di qualche evento oppure hanno semplicemente un particolare significato.
Dopo aver valutato la natura della pausa e dell'evento corrispondente con un ascolto attento della vocalizzazione dello screen reader puoi ancora continuare a muoverti con la freccia giù, o su, se vuoi risentire qualcosa che hai sentito prima.
Un altro modo che potresti usare per leggere la pagina è quello di dare il comando di Jaws/NVDA per leggere tutto senza pause, cioè il comando insert freccia giù. In questo modo però sarà più laborioso poi soffermarsi su qualche struttura, se si desiderasse interagire con essa, in quanto la voce della sintesi vocale va avanti senza interruzione e dovresti eventualmente interromperla tu manualmente, all'occorrenza, con il tasto control, e poi tornare indietro con le frecce.
Questo metodo di lettura della pagina quindi si presta bene se nella pagina vi è un lungo testo letterario scritto che ha senso che si legga con una lettura fluida e continua. Ricordati anche che non appena entri in una pagina internet lo screen reader Jaws comincia a leggere subito tutto in automatico, quindi starà a te, se desideri fare una lettura più analitica, fermare la voce con il tasto control e poi procedere con la freccia giù.
Il modo di navigare più efficiente e redditizio però si basa sull'uso di opportuni comandi dello screen reader che permettono di ricercare selettivamente dei contenuti appartenenti a determinate categorie. Questi comandi, per esempio, ti permettono di estrarre, su una lista a parte, tutti i titoli della pagina, oppure tutti i link presenti, o altre categorie di strutture normalmente presenti in una pagina web.
Potresti per esempio andare direttamente alle caselle di editazione per inserire i tuoi dati personali se quello fosse il sito della tua banca, della posta elettronica online, della tua assicurazione. Nota bene che i comandi che tu potresti dare per ricercare oggetti di una determinata categoria sono possibilità che sono offerte unicamente agli utilizzatori di Jaws o di screen reader analoghi e non sono disponibili ai navigatori vedenti che non fanno appunto uso di Jaws o ausili tifloinformatici.
La navigazione fatta mediante ausilio quindi è molto diversa dalla modalità usata dai vedenti. I vedenti si basano sul fatto che rapidamente, "ictu oculi", colgono quello che ritengono interessante nella pagina ed interagiscono immediatamente con il mouse se lo desiderano.
Per forza di cose l'ausilio non può interpretare i nostri desideri o i nostri gusti per cui quello che compare sulla pagina per lui è tutto interessante e non può e non deve trascurare nulla. Questo implica che, come sempre del resto avviene nel testo in braille, la lettura sia sequenziale perché il non vedente non può sapere, se non fa una lettura sequenziale, quello che c'è scritto più avanti nella pagina, in particolare se quella pagina non l'ha mai vista prima.
Attenzione quindi ad un fatto. I comandi di categorizzazione di cui abbiamo parlato, e che potrai trovare elencati più avanti, sono mediamente dei tasti alfabetici della tastiera, oppure delle combinazioni di tasti tipo insert F7 o insert F6. Questo comporta che le lettere, che costituiscono dei comandi per Jaws, quando vengono digitate, non vengono scritte sullo schermo ma servono a richiamare delle funzionalità dello stesso Jaws. Di conseguenza sappi che se tu volessi scrivere veramente qualcosa, per esempio inserire nelle apposite caselle di editazione le tue credenziali per accedere al tuo conto sul sito delle Poste o della banca, devi di conseguenza cambiare la modalità operativa di Jaws in modo tale che le lettere che scrivi vengano realmente scritte sulla casella di editazione.
Di norma quando incontri una casella di editazione e desideri scriverci dentro dovrai entrare nella cosiddetta "modalità maschere" del tuo screen reader che è la modalità che permette di scrivere le lettere alfabetiche. Ciò si fa con il tasto spazio o invio e nelle versioni di Jaws moderne potresti sentire un bip con un tono acuto che ti segnala l'avvenuta entrata nella modalità maschere.
Alla fine delle operazioni di scrittura spostandosi con il tab per andare al pulsante di immissione e conferma dei dati inseriti si esce dalla modalità maschere e potresti sentire un altro bip, stavolta con un tono basso, a segnalarti l'uscita dalla modalità maschere e la ripresa della modalità di navigazione normale.
Volendo uscire espressamente in modo diretto dalla modalità maschere si può premere il tasto Esc. Anche stavolta un beep di tono basso ci informa dell’uscita dalla modalità maschere. Ricordati ancora che questo fatto sconcerta non poco i navigatori vedenti, che, animati da spirito di collaborazione, volessero aiutare un non vedente, per cui dovrai informarli che navigare con il mouse non è la stessa cosa che navigare con gli ausili.
I comandi dati alla tastiera consentono di portare in modo automatico il puntatore virtuale sulla pagina in corrispondenza della struttura desiderata, per esempio link, titoli, caselle di editazione, tabelle, bypassando altre strutture o informazioni ed accelerando conseguentemente l’obbiettivo della navigazione.
Ricordiamo che anteponendo il tasto shift al comando la navigazione va in ordine inverso cioè all’elemento precedente rispetto a quello attuale. Una dote che non deve mai mancare nel navigatore non vedente è la pazienza. Le pagine sono quasi sempre strutturate per avere un’estetica gradevole, per cui oltre all'informazione testuale fondamentale nella pagina ci potranno essere immagini, filmati, pubblicità ed altre infinite strutture che, pur belle da vedersi, intralciano la lettura della parte testuale fondamentale.
Avere una buona dote di pazienza, preparazione ed attenzione alle vocalizzazioni dell'ausilio, permetterà di raggiungere gli obbiettivi in modo più piacevole e rilassato.
Vediamo quindi con un po’ più di dettaglio alcune delle strutture che potresti incontrare in una pagina Web.
Paragrafi.
La prima e la più elementare è la struttura di paragrafo, cioè una porzione di testo che nella pagina web è preceduta e seguita da una riga bianca. I ritorni a capo che si potrebbero osservare a video non è detto che siano tutti dei delimitatori di paragrafo in quanto per paragrafo si intende nel mondo internet qualcosa che è un blocco di testo opportunamente marcato e che lo screen reader è in grado di interpretare. Esso può integrare al suo interno dei contenuti rilevanti strutturalmente segnalati a video con varie evidenziazioni, colori, stili del carattere. Il comando di Jaws per andare al paragrafo successivo è la lettera P.
Link.
Il concetto di Link è forse il più importante. Esso è un elemento testuale o grafico che permette di riferirsi ad altri contenuti ipertestuali locali o remoti. Il link se attivato mediante il click del mouse su di esso o con il tasto invio quando lo screen reader ne pronuncia il nome, consente di collegarsi ed aprire la pagina con i contenuti alla quale il link si riferisce. Intuitivamente si può pensare il link come una voce in un indice di un libro. Esso da l'indicazione di pagina, nel libro, nella quale è presente l'informazione alla quale si riferisce.
In una pagina Web possono comparire diversi link che possono puntare sia a pagine interne al sito, sia esterne. Quando segui un link, dando invio su di esso, per ritornare poi indietro alla pagina dalla quale eri partito, digita ALT + freccia a sinistra oppure il tasto backspace. Sappi però che in talune situazioni vengono aperte altre finestre che non consentono di tornare indietro con il tasto backspace o alt + freccia a sinistra. In tal caso potrai chiudere quella finestra, che era in effetti un vicolo cieco senza possibilità di ritorno, con alt + F4.
Un link può anche consentirci di inviare una mail al Webmaster del sito o di prelevare, (download), un file.
Il comando per spostarsi di link in link è il tasto K in NVDA oppure il tasto TAB che però si sofferma anche su altre strutture dinamiche.
Il comando U porta al successivo link non ancora visitato. Il comando V porta al successivo link già visitato.
Titoli.
I titoli sono delle intestazioni di sezioni di testo come i titoli degli articoli dei giornali. Essi vengono definiti dallo screen reader “livello di intestazione”... seguito da un numero da 1 a 6. Subito sotto i titoli è presumibile quindi che ci siano dei paragrafi scritti con della informazione rilevante. Per richiamare i titoli si usa il comando H che porta al titolo successivo indipendentemente dal livello. Volendo invece andare selettivamente ai titoli di un certo livello si può digitare il numero di livello del titolo: 1 per i titoli di livello 1, 2 per i titoli di livello 2 eccetera... fino al livello 6. I titoli di livello 1 sono i più importanti, quelli di livello 6 i meno importanti. A video la differenza di livello nei titoli è segnalata da caratteri a diversa grandezza ed evidenziazione.
Un comando molto interessante in Jaws è il comando insert + F6 che fa si che tutti i titoli della pagina vengano riassunti ed elencati in un riquadro che si apre nella finestra. Spostandosi con le frecce su e giù si possono scorrere i diversi titoli. Questi elementi presenti in elenco possono essere raggiunti anche mediante la lettera iniziale del nome. Dando invio automaticamente si chiude il riquadro ed il cursore virtuale viene posizionato sul titolo che si è scelto nell’elenco. Da quel momento quindi si può procedere con la lettura della pagina a partire dal titolo prescelto.
Caselle di editazione.
Una casella di testo è un riquadro di scrittura in cui si può scrivere liberamente. Un esempio è quello dei campi nei quali si inseriscono le credenziali per accedere al proprio conto in banca. Le caselle di editazione predisposte per accogliere espressamente le password sono tali che quando si inserisce la password tutti i caratteri digitati vengono pronunciati come “asterisco” ed a video si vedono solo dei pallini neri.
Ciò viene fatto per garantire la riservatezza della password. Come detto per poter scrivere nella casella occorre attivare la “modalità maschere” con il tasto spazio o invio.
Il comando per andare alla casella di testo è la lettera E.
Caselle di controllo.
Le caselle di controllo sono delle caselle relative a delle opzioni che il visitatore può decidere di scegliere o meno. Si possono trovare caselle di controllo singole o in numero variabile. Si possono scegliere una o più di queste opzioni premendo il tasto spazio in corrispondenza della casella relativa. Lo screen reader segnala la condizione di attivazione o non attivazione. Un esempio di caselle di controllo potrebbe essere l’elenco delle opzioni nel sito di un hotel. Possiamo attivare la casella di controllo per avere un letto aggiuntivo, la casella di controllo per avere la colazione in camera, la casella di controllo per l’uso della piscina eccetera... Si possono attivare anche più caselle di controllo dal momento che le opzioni associate non si escludono a vicenda come nei pulsanti radio.
Il comando per andare alla successiva casella di controllo è la lettera X.
Pulsanti.
I pulsanti sono delle strutture che se premuti innescano un qualche processo, per esempio l’immissione e l’invio al gestore del sito dei dati del form appena compilato.
I pulsanti si premono con il tasto spazio o invio.
Il comando per andare al successivo pulsante è la lettera B.
Pulsanti radio.
I pulsanti radio rappresentano delle opzioni che il visitatore può scegliere. Si trovano sempre in numero di due o più e sono mutuamente esclusive, cioè se ne può scegliere solo una nell'insieme. Tipicamente un esempio è quello del sesso della persona. Per scegliere ed attivare uno dei pulsanti radio ci si deve spostare con la freccia su di esso ed automaticamente il pulsante viene attivato. Se l’attivazione non dovesse avvenire automaticamente si dovrà premere il tasto spazio.
Il comando per andare al pulsante radio successivo storicamente è stato la lettera R. Nelle versioni moderne di Jaws è stato assegnato alla lettera A mentre il vecchio comando R è stato assegnato alla ricerca delle regioni semantiche. In NVDA il comando di ricerca dei pulsanti radio era ed è rimasto la lettera R.
Caselle combinate.
Le caselle combinate sono delle caselle che racchiudono un elenco di voci prestabilite. Si può scegliere una delle voci selezionandola con le frecce su o giù.
Il comando per andare alla casella combinata successiva è la lettera C.
Primo testo che segue un link.
Un comando interessante è il comando N che porta il cursore virtuale al primo testo che segue un link. Questo comando può servire in diverse situazioni per accelerare la navigazione tralasciando moli consistenti di link ed altre strutture qualora interessi solo la parte testuale.
Tabelle.
Il comando T porta automaticamente all’inizio della tabella successiva.
Per navigare fra le celle della tabella, per righe, per colonne eccetera... vi sono dei comandi appositi che non elenchiamo qui per mantenere il profilo di semplicità. Gli interessati possono ovviamente consultare i manuali dello screen reader ove troveranno tutto il repertorio dei comandi per la navigazione.
Form.
Un form è un modulo da compilare. In esso sono presenti delle caselle che il visitatore deve compilare, in tutto od in parte. Alcuni di questi "campi" potrebbero essere obbligatori, altri facoltativi. I campi obbligatori potrebbero essere per esempio il codice fiscale relativamente ad un sito come l'Agenzia delle Entrate. Il cittadino contribuente si qualifica attraverso il codice fiscale che lo identifica univocamente e per questo motivo un campo come il codice fiscale può essere un campo obbligatorio. Il form si conclude solitamente con un pulsante per l'invio dei dati compilati ed eventualmente un pulsante di ripulitura dei campi compilati nel caso ci si accorga di avere immesso dei dati non corretti.
Il comando per andare al form successivo nella pagina è il comando F.
Filosofia di navigazione.
Vediamo come si potrebbe procedere, ad esempio, sul sito di un giornale quotidiano che, come detto, rappresenta un prototipo abbastanza aderente alla realtà di molti siti web.
In un giornale quotidiano ci sono molte informazioni ma mediamente il lettore non ha il tempo necessario per leggere tutto il giornale. Normalmente gli articoli interessanti saranno in numero limitato per cui è importante trovare relativamente presto e con poco sforzo qualcosa che ci interessa.
Si potrebbe procedere quindi andando a cercare dapprima i titoli più importanti, quelli definiti “livello di intestazione 1”, poi procedere eventualmente con i titoli di livello 2 eccetera...
Oppure si può semplicemente usare il comando H che ci pronuncia tutti i titoli presenti. Il modo più produttivo probabilmente è quello di dare il comando insert F6 che elenca in un riquadro tutti i titoli. Scorrendo con la freccia giù o su li sentiremo tutti e potremmo decidere quale articolo leggere. In questo riquadro di elenco potremo cercare gli elementi anche con la lettera iniziale, ammesso che se ne abbia un’idea.
Una volta scelto un titolo e dato invio il riquadro si chiude ed il cursore virtuale si troverà in corrispondenza del titolo scelto e potremmo continuare la lettura con freccia giù od anche con una lettura continua con insert freccia giù.
Potrebbe capitare però che quando lo screen reader legge il titolo vi aggiunga anche la dizione “link” ad indicare che quel titolo ha anche la valenza di essere un link. Ciò fa pensare che in effetti quello è solo il titolo che annuncia l’articolo nella prima pagina, il quale però in effetti è trattato nelle pagine interne del giornale. Daremo quindi invio per seguire il link e proiettarci così nella pagina interna dove troveremo l’articolo e presumibilmente anche altra informazione a corredo o di disturbo. Anche nella pagina interna converrà ridare il comando insert + F6 per farci dare l’elenco dei titoli della pagina interna dato che oltre al nostro articolo è possibile che vi sia anche altra informazione.
Una volta scelto nuovamente il titolo dell’articolo e dato invio è ragionevole pensare che il corpo dell’articolo sia citato tutto al di sotto del titolo. La lettura quindi procederà con la freccia giù o insert + freccia giù in lettura continua. Quando l’articolo finisce sentiremo altra informazione non pertinente e potremmo quindi interrompere la voce con il tasto control.
Dopo la lettura dell’articolo, in modo del tutto personale, potremmo decidere di seguire qualche link interessante eventualmente presente nella pagina oppure tornare indietro alla prima pagina con il tasto backspace (o alt + freccia a sinistra) oppure ancora andare alla barra degli indirizzi per scrivere l’indirizzo di un altro sito da visitare. Alla fine della navigazione si può chiudere il browser con alt + F4 senza necessariamente dover ritornare alla pagina iniziale dalla quale parte il browser al momento del lancio.
Esempio di ricerca con il motore di ricerca Google.
Per effettuare una ricerca su internet occorre usare un motore di ricerca. Il più conosciuto è il famoso “Google” il cui indirizzo è:
www.google.it
Google non è l’unico motore di ricerca esistente. A titolo informativo informiamo che Google non è propriamente un paladino della difesa della privacy. Esso effettua una profilazione dei comportamenti dell’utente e sicuramente riferisce fastidiosamente al di fuori le sue osservazioni sulle nostre abitudini internettiane. Il navigatore che attribuisce alla privacy un valore importante può quindi usare altri motori di ricerca che non schedano gli utenti.
Un motore di ricerca che rispetta la privacy del navigatore è duckduckgo il cui indirizzo è: https://duckduckgo.com/
Duckduckgo può essere anche impostato come motore di ricerca predefinito del browser al posto di altri motori di ricerca e come tale esso risponde alle interrogazioni già dalla barra degli indirizzi.
Vediamo ora come fare una ricerca con Google.
Quando si accede alla pagina di Google www.google.it che è veramente molto spartana dovremo cercare la casella di editazione nella quale scrivere l’argomento della nostra ricerca. È probabile che ci si troverà automaticamente sulla casella e, usando screen reader moderni, potremmo sentire subito un bip dal tono acuto a segnalarci l’entrata automatica in modalità maschere. Nel caso si renda necessario trovare manualmente la casella di editazione per la ricerca potremmo operare così: portiamo dapprima il cursore ad inizio pagina con il comando control + home e poi ci muoviamo con il tasto tab o la freccia giù fino alla casella di editazione. Come detto però è molto più semplice e produttivo digitare il comando E che ci troverà subito la casella di editazione. Se necessario daremo manualmente il comando spazio o invio per entrare nella modalità maschere.
Vi è da dire che da diversi anni ormai in tutti i browser vi è stata una semplificazione ed è possibile digitare l’argomento della ricerca già dalla barra degli indirizzi senza necessità di accedere necessariamente alla casella di ricerca del motore di ricerca.
Nella casella di editazione, una volta verificato che siamo in modalità maschere, possiamo scrivere l’argomento della nostra ricerca seguendo un approccio ragionato. È consigliabile scrivere frasi sintetiche, senza ridondanze, che contengano parole molto pregnanti dell’argomento della ricerca, evitando se possibile articoli e preposizioni o altro che sarebbero inutili e fuorvianti per l’operazione di ricerca.
Si tenga conto che Google cerca nell’universo internet siti che contengono quelle parole scritte in forma più o meno aderente al modo in cui noi le abbiamo scritte. Si può, per esempio, pensare a come un sito, che potrebbe trattare l’argomento che ci interessa, citerebbe l’argomento stesso. Per esempio non è molto ben formata una ricerca del tipo: “come devo fare per preparare un piatto di pasta alla carbonara” in quanto è presente molta informazione ridondante e fuorviante. È pensabile che nessun sito di ricette di cucina riporti una frase del genere, per cui sarebbe molto più sintetico, pregnante e promettente una ricerca del tipo: “ricetta pasta alla carbonara”.
Dopo aver dato invio, in un tempo brevissimo, Google ci restituisce in una nuova finestra i risultati delle sue ricerche. Per la cronaca una ricerca di questo tipo ha restituito 215000 siti che trattano di pasta alla carbonara in soli 0,27 secondi, un tempo veramente strabiliante!
I risultati di Google sono dei blocchi di informazione costituiti da 3, 4, 5 o 6 righe di testo nei quali la prima riga è un titolo che illustra l’argomento della ricerca. Questo titolo è anche un link per cui volendo si può dare invio su di esso per accedere al sito che tratta l’informazione. Sotto a questo titolo sono citate sinteticamente due righe di testo riportanti il contesto nel quale, nel sito individuato, sono citate le parole della nostra ricerca. È consigliabile leggere dapprima queste righe di contesto per capire se il sito a cui si riferisce il titolo-link è realmente aderente al nostro proposito di ricerca.
Dopo questa lettura si può decidere quindi se è il caso di risalire con la freccia su fino al titolo-link per seguirlo premendo il tasto invio.
Per esaminare in modo rapido le risposte di Google si può quindi dare il comando per la ricerca dei titoli nelle sue varie forme, tasto H oppure il comando insert + F6).
Conviene molto di più però osservare che nella pagina delle risposte di Google i risultati sono sempre link che sono anche titoli di livello 3 e cercare quindi direttamente solo i titoli di livello 3 arrivando quindi piuttosto rapidamente ai risultati utili.
Recentemente Google ha introdotto, proprio nelle primissime posizioni della pagina, un link chiamato “vai ai contenuti principali” per cui, appena caricata la pagina dei risultati è conveniente stoppare la lettura con il control, poi con un solo colpo di tab arrivare al link “vai ai contenuti principali” e dare invio. Si verrà posizionati direttamente sul primo degli elementi utili della ricerca.
Ovviamente questo è uno dei tanti approcci che una persona potrebbe seguire. Si potrebbe anche, per esempio, dare il comando N per far leggere solo il testo che segue un link per sentire subito i contesti descrittivi ed una volta individuato quello giusto risalire con freccia su fino al link relativo.
Una volta dato invio su un link delle risposte si aprirà la relativa pagina del sito e li la navigazione potrebbe procedere seguendo un approccio come nel primo caso della pagina del giornale.
Oppure si potrebbe procedere sulla pagina di Google andando con il tasto tab di link in link o con il comando insert F7 per avere il riassunto dei link presenti nella pagina.
Ognuno con l’esperienza troverà la modalità a lui più congeniale per la navigazione.
Vogliamo osservare che durante la navigazione, specialmente su siti visitati spesso, è possibile che si riesca a individuare delle ricorrenze nelle strutture che abbiano una certa staticità. Il navigatore avveduto ed attento cerca di cogliere queste staticità per volgerle a proprio vantaggio. Se ne è già citato un caso quando abbiamo osservato che i risultati di Google sono link che sono anche titoli di livello 3. Questa ricorrenza fa sì che risulta vantaggioso, in termini di tempo, andare a cercare direttamente i titoli di livello tre anziché link o titoli generici.
Un altro esempio, tra l’altro molto imparentato con il primo, è la navigazione sul sito youtube. Youtube, che guarda caso è di proprietà di Google, presenta i link ai vari filmati che sono anche in questo caso titoli di livello 3. Per trovare i riferimenti ai filmati risulta quindi vantaggioso cercare direttamente i titoli di livello 3.
Un altro principio che può aiutare a raggiungere presto i risultati, specialmente in pagine nelle quali l’elemento desiderato è maledettamente complicato da raggiungere, è quello di cercare di individuare nella pagina qualche elemento “boa” che sia facilmente raggiungibile e relativamente vicino all’elemento desiderato. Ebbene se questo elemento boa è, per natura o per posizione, facilmente raggiungibile, si può dapprima raggiungere agevolmente l’elemento boa e poi partire da questo e con quattro bracciate arrivare all’elemento desiderato.
Può aiutare in questo il comando di Jaws J che apre una casella di editazione nella quale si può scrivere il numero della riga nella pagina nella quale si vuole arrivare. Ovviamente nell’ipotesi che la pagina abbia una struttura abbastanza statica e che quindi quella determinata riga riporti sempre l’elemento desiderato. Lo è stato per esempio nella pagina di youtube ove i pulsanti di play/pausa eccetera... che si cercava di raggiungere si trovavano costantemente in una determinata riga.
Relativamente alla pagina di youtube, infine, voglio aggiungere qualche elemento per raggiungere con l’astuzia, in maniera rapida, l’obbiettivo di mettere il play/pausa il filmato senza fare miriadi di battute con il tab o le frecce.
Youtube possiede, integrati, dei comandi suoi di tastiera per la messa in stato di play/pausa ed altro presenti nella barra del player. Il comando K mette in pausa il brano se esso è in esecuzione mentre lo mette in play se invece esso è in pausa. Si verifica però che il comando K è anche uno dei comandi di categorizzazione di Jaws (segnaposto) e di NVDA (ricerca del link successivo) per cui il comando K impartito alla tastiera verrà sempre sistematicamente catturato prioritariamente dallo screen reader e non arriverà mai all’applicativo sottostante.
Ci viene in soccorso in questi casi particolari il comando insert + 3 di Jaws (o insert + F2 di NVDA) che fa sì che il successivo comando impartito, dopo aver digitato insert + 3 (o insert + F2 in NVDA) venga lasciato filtrare all’applicativo sottostante attuando così l’azione desiderata in youtube.
Volendo quindi mettere in pausa un brano dal volume altissimo, che magari sovrasta il volume dello screen reader rendendolo non intellegibile, si può, per esempio, dare, in NVDA, insert + F2 e poi subito dopo K. Il brano verrà messo in pausa (viceversa). Altri elementi strutturali che possono essere rilevati sono le situazioni, spesso presenti su siti come giallozafferano, ove vi sono una moltitudine di link pubblicitari subito dopo il titolo della ricetta desiderata e prima del testo della ricetta.
In tal caso procedendo con il comando N vengono saltati in un colpo solo tutti i link consecutivi andando direttamente al primo testo che segue un link. Oppure si può sfruttare il comando D di Jaws che cerca elementi di natura diversa da quello attuale permettendo così di saltare in un colpo solo lunghi elementi di identica natura ed indesiderati.
Oppure, se la situazione lo consente, il comando S che cerca elementi di natura identica alla natura dell’elemento attuale, permettendo così di cercare soltanto la roba del determinato tipo che interessa.
Navigando con intelligenza ed attenzione ognuno può inventare ed accrescere il suo bagaglio di astuzie per aggirare gli ostacoli che gli si presentano durante la navigazione.
Di seguito sono elencati alcuni comandi dello screen reader Jaws e la funzione ad essi correlata.
- Comando TAB. Ricerca il prossimo link o elemento attivo .
- Comando H. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo .
- Comando 1. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo di livello 1 .
- Comando 2. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo di livello 2 .
- Comando 3. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo di livello 3 .
- Comando 4. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo di livello 4 .
- Comando 5. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo di livello 5 .
- Comando 6. Ricerca la prossima occorrenza di una riga Titolo di livello 6 .
- Comando E. Ricerca la prossima occorrenza di una casella di editazione .
- Comando C. Ricerca la prossima occorrenza di una casella combinata .
- Comando T. Ricerca la prossima occorrenza di una tabella .
- Comando F. Ricerca la prossima occorrenza di un campo di un Form .
- Comando X. Ricerca la prossima occorrenza di una casella di controllo .
- Comando B. Ricerca la prossima occorrenza di un pulsante .
- Comando A. Ricerca la prossima occorrenza di un pulsante radio .
- Comando R. Ricerca la prossima occorrenza di un’area semantica .
- Comando L. Ricerca la prossima occorrenza di un Elenco .
- Comando I. Ricerca la prossima occorrenza di un elenco elementi .
- Comando K. Ricerca la prossima occorrenza di un segnaposto .
- Comando M. Ricerca la prossima occorrenza di un Frame
- Comando Q. Ricerca la prossima occorrenza di un blocco virgolettato .
- Comando G. Ricerca la prossima occorrenza di un grafico.
- Comando N. Ricerca la prossima occorrenza di un testo che segue un link .
- Comando S. Ricerca la prossima occorrenza di un oggetto della stessa natura di quello attuale.
- Comando D. Ricerca la prossima occorrenza di un oggetto di natura differente rispetto all’oggetto attuale.
- Comando J. apre una casella ove si può indicare il numero della riga nella pagina sulla quale portare il cursore.
- Comando insert + F3. Apre un riquadro con tutti i comandi per la navigazione .
- Comando insert + F5. Apre un riquadro con l’elenco di tutti i campi del form .
- Comando insert + F6. Apre un riquadro con tutti i Titoli della pagina .
- Comando insert + F7. Apre un riquadro con tutti i link della pagina .
- Comando insert + F9. Apre un riquadro con tutti i Frame della pagina
Il Comando letterale, se viene preceduto dalla combinazione di tasti control + insert (premuti insieme), elenca a video in un apposito riquadro tutti gli elementi rappresentati da quel Comando letterale. Per esempio control + insert + E, ci restituisce l’insieme di tutte le caselle di editazione presenti nella pagina.
Francesco Melis