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Kaleîdos

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Numero 4 del 2022

Titolo: Fermare i violenti era la cosa giusta

Autore: Giusi Fasano


Articolo:
(da «F» n. 4 del 2022)
Chiara ha aiutato la ragazza molestata in piazza a Milano e girato il video che ha incastrato la gang. «Possono venirmi a cercare, ma lo rifarei mille volte»
«Quella ragazza piangeva e chiedeva aiuto. Non potevo proprio rimanere lì a guardare. Mi sono buttata nella mischia mi sono fatta largo con i gomiti». Chiara la fa semplice. Ma «mi sono buttata nella mischia» non è per niente semplice se vuol dire aprirsi un varco in un gruppo di ragazzi che stanno violentando una ragazza. Loro sono il branco, la preda è per terra, terrorizzata e quasi completamente nuda. Quando si accorge di cosa sta succedendo, Chiara prima filma la scena con il telefonino perché quei tizi non restino senza nome, poi interviene, «quando la situazione aveva superato ogni limite». Quei ragazzi la scambiano per un maschio, uno di loro. Lasciano che si avvicini. Lei va dritta dalla ragazza e le fa aria, l'aiuta, le chiede se vuole il suo giaccone. In quel preciso momento arriva la polizia. La ragazza è salva.
Diciannove anni e tanto coraggio
Stiamo parlando delle violenze sessuali di Capodanno in piazza Duomo, a Milano. E stiamo parlando di Chiara Corapi, una studentessa diciannovenne di Cesenatico che, assieme a un gruppo di amici, aveva deciso di passare la notte di San Silvestro fra i festeggiamenti milanesi piuttosto che dalle sue parti. Nella piazza, fra musica, gente su di giri, balli ed euforia, Chiara nota il comportamento strano di un gruppo di ragazzi che fanno muro fra loro. «Ho capito subito che non era una rissa, che puntavano alle ragazze per abusare di loro» (le vittime sono più di 10). Il suo coraggio fa il resto. Lei raggiunge la ragazza per terra e quando arriva la polizia gira il video - che sarà preziosissimo per le indagini - a uno degli agenti.
Sempre sentita italiana
Nata in Italia da genitori albanesi, questa ragazza tanto determinata quanto dolce è cittadina italiana solo da un anno, con la maggiore età: prima non ne aveva diritto. Ma non si è mai sentita non italiana. «Onestamente? Per me non è cambiato nulla, sono sempre io, la stessa dei 18 anni meno un giorno».
Al quinto anno di un istituto professionale per assistenti sociali («a scuola mi applico il giusto»), Chiara dice che non ha ancora scelto la via del futuro ma che, se avesse una bacchetta magica, farebbe di se stessa un personaggio della moda: una stilista, una modella, la creatrice di un brand.
L'orgoglio della famiglia
È la piccola (si fa per dire) di casa, con un fratello di 33 anni e due sorelle di 30 e 23. In famiglia ha parlato dei fatti di piazza Duomo soltanto dopo diversi giorni. Sono tutti un po' preoccupati, è vero. Ma «Siamo molto orgogliosi di te», è stato il commento unanime.
«Lo rifarei ancora mille volte», giura Chiara, «anche se ripensandoci, dopo, ho capito di aver corso un bel rischio. In questi giorni mi sono detta: e se adesso vengono a cercare me? C'è stata qualche notte in cui ho avuto un sussulto per ogni rumore. Ma adesso è passata e poi so che ho fatto la cosa giusta: va bene così». Riconoscenza eterna arriva dalla ragazza che ha salvato. «Piangeva e tremava, era molto spaventata. Mi ha raccontato che dopo la prima molestia si è ribellata, per questo si sono accaniti contro di lei. Ci scriviamo su Instagram. Si sta riprendendo ma è dura. Mi avrà detto mille volte grazie ma io ho fatto quel che era giusto fare. Al suo posto avrei voluto che qualcuno lo facesse per me».
Giusi Fasano



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