Numero 1 del 2022
Titolo: RUBRICHE- Occhio alla Ricerca
Autore: a cura di Andrea Cusumano
Articolo:
Prevenire i gravi rischi del glaucoma grazie alla telemetria IOP continua
Il glaucoma è la principale causa di cecità irreversibile a livello mondiale, tuttavia l'esatta fisiopatologia e i meccanismi biologici che stanno alla base di questa complessa patologia sono ancora relativamente poco conosciuti.
La prestigiosa rivista scientifica Nature ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio prospettico svolto presso l'Università della California a San Diego (UCSD), che ha fornito nuove indicazioni riguardo la correlazione tra pressione intraoculare (IOP, dall'inglese IntraOcular Pressure) e glaucoma. L'autore principale di questa ricerca, il Dr. Kevin Gillmann del Moorfields Eye Hospital di Londra, ha condiviso con i colleghi e il pubblico della Macula & Genoma Foundation Onlus i dati più rilevanti emersi dal suo studio in occasione del Convegno annuale Macula Today 2021 tenutosi a Roma lo scorso 22 novembre.
Oggigiorno è acclarato che la pressione intraoculare svolga un ruolo fondamentale nel processo patologico del glaucoma; una IOP elevata, infatti, causa un forte stress alle cellule gangliari, le cellule nervose della retina i cui prolungamenti (assoni) formano il nervo ottico, responsabile del passaggio dell'informazione visiva dalla retina alla corteccia cerebrale. In assenza di cure, le cellule gangliari vanno incontro a un danno progressivo e inarrestabile che conduce a morte cellulare, mentre i pazienti affetti subiscono un graduale restringimento del campo visivo e infine la perdita irreversibile della visione.
Poiché la IOP è l'unico fattore controllabile tra quelli responsabili del glaucoma e la IOP elevata è uno dei principali fattori di rischio per l'insorgenza e la progressione di questa patologia, la pressione intraoculare è considerata il punto cardine nella gestione del glaucoma e tutte le terapie esistenti oggigiorno, siano esse farmacologiche o chirurgiche, mirano all'abbassamento dei valori della IOP.
Negli ultimi anni, però, diversi scienziati si sono chiesti se sia davvero corretto fondare le decisioni cliniche unicamente sulla stima dei valori di IOP rilevati nell'arco dei pochi secondi delle misurazioni effettuate durante le 2-3 visite oculistiche di controllo, ignorando tutto quello che accade nei ben 31.536.000 secondi che formano l'anno solare.
Per cercare di rispondere a questo quesito, il Dr. Gillmann e colleghi hanno pensato di analizzare le variazioni della IOP nella vita quotidiana a seconda delle diverse attività e di correlare tali variazioni all'andamento del glaucoma nelle persone che hanno partecipato allo studio. I ricercatori hanno utilizzato un sistema innovativo per la misurazione continua della IOP denominato telemetria IOP continua, che si avvale dell'utilizzo di una lente a contatto dotata di un sensore in grado di rilevare le fluttuazioni della IOP basandosi sulla misurazione delle corrispondenti variazioni del volume oculare (Figura 1).
La lente a contatto con sensore integrato si presenta come una normale lente a contatto (è soltanto leggermente più spessa) e deve essere indossata come tale. La lente comunica in modalità wireless con un'antenna presente su un dispositivo che viene fissato al paziente mediante una cintura (Figura 2) e la rilevazione della IOP avviene in modo continuo per 24 ore. Lo strumento non misura i valori della IOP di per sé, ma le fluttuazioni di tali valori.
Lo studio ha preso in esame tutte le misurazioni effettuate nell'arco delle 24 ore in 14 pazienti d'età compresa tra i 18 e gli 80 anni, affetti o sospetti affetti da glaucoma ad angolo aperto primario reclutati da una clinica specializzata in glaucoma. I risultati sono stati analizzati tenendo conto del diario delle attività svolte annotate dai partecipanti e hanno rivelato che la pressione intraoculare è estremamente dinamica e assume valori che fluttuano grandemente. In particolare la IOP aumenta durante il sonno e questo fenomeno è accentuato nelle persone affette da glaucoma. Anche la posizione del corpo ha un effetto sulla IOP, che aumenta da 1.4 fino a 8.6 mmHg in posizione sdraiata rispetto a quella seduta, e tale variazione è più accentuata nelle persone più anziane e in quelle affette da glaucoma. Allo stesso modo, dormire su un fianco o a pancia in giù, avere il collo steso o flesso ecc. influisce sui valori della IOP. Nei casi di glaucoma asimmetrico si è visto che la pressione intraoculare aumenta maggiormente nell'occhio corrispondente al lato su cui i pazienti sono soliti dormire.
Oltre al sonno e alla posizione del corpo, la IOP varia in base a tanti altri fattori, quali i ritmi circadiani, le variazioni fisiologiche, le stagioni, la temperatura, il consumo di alcol, l'attività fisica e l'attività sessuale. Anche lo stress psicologico, la meditazione e persino indossare le mascherine FFP2 durante l'attività fisica influenzano i valori di pressione intraoculare, pertanto lo stile di vita e le diverse abitudini nell'ambito della quotidianità hanno un effetto diretto sulla IOP e di conseguenza sulla progressione del glaucoma.
Lo studio del Dr. Gillmann e colleghi ha evidenziato che non sono i valori di IOP di per sé, bensì le fluttuazioni di tali valori, a essere correlati con la progressione del glaucoma. In sintesi, le fluttuazioni della pressione intraoculare sono più predittive del valore singolo misurato durante la visita oculistica. Sebbene non vi sia ancora un consenso generale per questa teoria, la ricerca suggerisce che il monitoraggio della IOP nelle 24 ore della vita reale possa avere un ruolo chiave nella corretta gestione del glaucoma. È importante sapere cosa accade alla IOP tra una visita e l'altra, non basta misurarla 2 o 3 volte l'anno. L'importanza delle fluttuazioni della IOP nel quotidiano piuttosto che il valore medio misurato in occasione delle visite oculistiche è supportata dall'esistenza di molti casi di glaucoma in persone che durante i controlli presentano valori normali della IOP.
La lente a contatto con sensore integrato utilizzata per la telemetria IOP continua è una lente davvero innovativa e presto sarà disponibile in commercio. Si spera che l'introduzione di questo nuovo metodo di monitoraggio della IOP nella pratica clinica potrà permettere di gestire il glaucoma in modo più efficace e completo in un gran numero di pazienti.