Numero 2 del 2022
Titolo: Viaggi- La magia dell'inverno in Basilicata: tra ciaspolate e trekking, il bello della montagna
Autore: Alessia Merati
Articolo:
(da «viaggi.corriere.it» del 5 gennaio 2022)
Ciaspolate e trekking nelle faggete, borghi-presepe, laghi circondati da boschi. Tra parchi e vette innevate, in inverno in Basilicata si fa il pieno di natura. Ecco un itinerario perfetto per un long-weekend d'inverno
Long-weekend d'inverno in Basilicata: itinerario per immergersi nella natura
Lassù, dove il bosco si dirada e rimane solo il cielo, sembra quasi di sentire il respiro della natura. Il vento accarezza le più alte vette del Parco Nazionale del Pollino, portando il profumo della prima neve ghiacciata. Poi, come un fremito, percorre i pendii delle montagne, insinuandosi tra le fronde di faggi, aceri e abeti, che in autunno si infiammano di colori accesi e in inverno disegnano paesaggi che paiono usciti da un libro di fiabe. I pianori imbiancati si trasformano in soffici distese per il fondo e le ciaspolate ed è proprio qui, nel cuore selvaggio della Basilicata, che ci si riscopre esploratori.
Basilicata d'inverno: ciaspole e sci di fondo nel Parco del Pollino
Da Rotonda, dove ha la sede l'Ente Parco, con le racchette da neve si cammina lungo il sentiero che attraversa piano Ruggio per arrivare al Belvedere del Malvento: l'orizzonte si allarga, i profili ritorti dei pini loricati svettano sui costoni rocciosi di Timpone della Capanna e Serra del Prete e in lontananza si scorge addirittura il mare. Uno spettacolo. Ma da queste parti ci si abitua presto alla bellezza selvaggia. Poco più a nord, da Colle dell'Impiso partono le escursioni più impegnative per Serra di Crispo e Serra di Ciavole, dove, a oltre 2 mila metri di altitudine, si incontra il Giardino degli Dei: il silenzio, i passi che segnano il cammino sul manto soffice immacolato, gli alberi dalle forme contorte modellate dal vento ingombri di neve. Sembra di essere a un'altra latitudine, invece ci si trova a meno di due ore dai Sassi di Matera e da Potenza. Ed è solo l'inizio. Perché in una regione come la Basilicata, dove un terzo del territorio è considerato area protetta (sono due i parchi nazionali, tre quelli regionali, il Parco Naturale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano e quello del Vulture, e innumerevoli le riserve naturali) è facile sentirsi lontano da tutto, riscoprire il valore delle piccole cose, cambiare ritmo. E, magari, anche prospettiva.
Il ponte tibetano più lungo del mondo
A un'ora da Rotonda e a poco più di 100 chilometri da Potenza, il ponte tibetano più lungo del mondo di Castelsaraceno collega il Parco del Pollino a quello del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri Lagonegrese e regala un brivido, offrendo un punto di vista inedito sul canyon del fiume Racanello, che scorre ai propri piedi, 80 metri più sotto. Dal nucleo più antico del borgo, tappa del Cai Sentiero Italia, la passerella si allunga sospesa fino a uno sperone roccioso tra le pendici del monte Raparo e del monte Castelveglia, ed è la porta d'accesso al segreto dei boschi ancora poco esplorati.
Basilicata: trekking, fondo e ciaspole nel Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri Lagonegrese
Nei dintorni, si fa trekking e nordic walking, si esplora in mtb la faggeta di Bosco Favino, sulle pendici del monte Alpi. E basta allontanarsi di una trentina di chilometri per tornare a divertirsi sulla neve sulle piste del comprensorio del Sirino, dove si scia e si fa snowboard, o si ciaspola nel fitto dei boschi di faggi che contornano il lago Laudemio, ai piedi del monte Papa. D'altronde, le faggete sono uno dei segni distintivi del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val D'Agri Lagonegrese e ammantano maestose i pendii del monte Arioso. L'emozione qui è l'escursione lungo il Sentiero Frassati che da Sasso di Castalda sale alla cima. Il silenzio, lo sguardo che si spinge lontano fino a intravedere le Dolomiti Lucane: presto, l'animo si distende. Perché lontani da tutto, nella pace delle alte quote, ci si riconcilia con se stessi e con la natura.
I borghi-presepe della Basilicata e delle Piccole Dolomiti Lucane
Diceva d'altronde Carlo Levi che la Basilicata è uno dei luoghi più veri del mondo e solo qui si trova la misura delle cose. Che talvolta possono avere la dimensione dei paesini sospesi nel tempo. Guidando verso nord, i borghi-presepe di Castelmezzano e Pietrapetrosa appaiono come d'incanto, dopo un'ora, nel buio della notte: i tetti delle case spolverati di neve, le luci calde tremulano tra le strade, e sullo sfondo i profili scuri delle Piccole Dolomiti Lucane.
Di giorno, ci sono due modi per spostarsi. Il primo è provando il Volo dell'Angelo, per librarsi nell'aria, sospesi a 400 metri d'altezza, agganciati a un cavo d'acciaio che collega i due centri abitati. Chi preferisce tenere i piedi per terra, può avventurarsi lungo il Percorso delle Sette Pietre, un cammino letterario a tappe, ispirato al libro del giornalista Mimmo Sammartino, Vito ballava con le streghe. Intorno, la natura è incontaminata e regnano solo il silenzio e la pace. Li si gode meglio raggiungendo a piedi il Belvedere di Aia Trignita da dove si può ammirare la Valle del Basento e i paesi abbarbicati sulle montagne. O spingendosi nel cuore del Parco di Gallipoli Cognato lungo il sentiero escursionistico 713, che da Pietrapetrosa arriva ad Accettura, tra cerrete e costoni rocciosi modellati dal vento.
Si fanno escursioni in bici e cavallo e si cammina invece tra roveri, faggi e castagni che producono il famoso marroncino di Melfi nei boschi alle pendici del monte Vulture, antico vulcano ormai assopito. A un'ora dalle Dolomiti Lucane, a nord di Potenza, nella terra dell'Aglianico, il «Barolo del Sud», il paesaggio cambia e si fa più dolce. Dal castello di Melfi il sentiero sale nel verde fino alla cima del Vulture.
Poi, si può scendere ai suoi piedi, sul versante occidentale, dove i due laghetti di Monticchio, dalle perfette forme circolari, scintillano come due smeraldi al sole. Sulla superficie del Piccolo si specchia l'abbazia di San Michele, l'ultima tappa di un'avventura nel cuore selvaggio d'Italia.
Info utili per organizzare il viaggio in Basilicata
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