Numero 47 del 2021
Titolo: Il Flash-mob dell'Unione
Autore: Gaetano Aquilino
Articolo:
Un programma denso di attività per coinvolgere e far riflettere tutta la cittadinanza sui temi al centro della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, «perché, come dimostrano le statistiche e le cronache degli ultimi giorni, la questione del rispetto di ogni persona e del contrasto di qualsiasi tipo di violenza, abuso e discriminazione rimane una delle sfide più urgenti da affrontare», afferma il presidente Mario Barbuto.
In occasione del 25 novembre, data in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sollecita tutti gli Stati a organizzare attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha chiesto a tutte le sue strutture territoriali di prevedere momenti di approfondimento sui temi connessi alla ricorrenza, ponendo particolare attenzione al tema del rispetto. Un viaggio virtuale che basa sulle emozioni l'elemento fondamentale e trainante della giornata: la sensibilizzazione su un tema, come quello della violenza contro le donne, troppo attuale e troppo in diffusione per poter rimanere in secondo piano. Proprio per questo l'invito a celebrare attivamente la Giornata, insieme agli esponenti delle amministrazioni locali, i soci, i cittadini tutti, esprimendo le proprie riflessioni attraverso opere grafiche, video, foto, flash-mob, dibattiti.
L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti educa e guarda perennemente al rispetto e lo fa ogni giorno dell'anno grazie all'impegno dei dirigenti, dei soci, di tutto il personale. Ma giornate internazionali come quella del 25 novembre continuano ad avere una funzione fondamentale, perché richiamano l'attenzione su questioni fondamentali per ogni persona: dobbiamo vivere in società solidali, che garantiscano pari opportunità e rifiutino la violenza. È a partire da principi che rifiutino proprio la violenza che possiamo costruirle. Per questo, vogliamo coinvolgere in maniera più intensa tutti, per richiamarli all'azione, a esprimere le proprie opinioni, a non tacere mai di fronte la violenza.
Alla Giornata hanno partecipato diverse sezioni da tutta Italia, tutte unite da un unico grande gesto che ha lanciato un messaggio chiaro e cristallino. Un segnale forte, una panchina dipinta di rosso, che ha voluto sottolineare l'unione di intenti contro questa brutta bestia che dilaga sempre di più. Da Mantova a Palermo, da Imperia a Caltanissetta, la linea ha attraversato unita tutta Italia, con una serie di eventi come recite shakespeariane, dibattiti, commemorazioni e solenni inaugurazioni. Il tutto coordinato dalla Presidenza nazionale che, grazie agli strumenti tecnologici, ha fatto vivere il viaggio virtuale a tutti contemporaneamente, potendo così far interagire tra loro tutte le sezioni, in uno straordinario excursus volto a realizzare un vero e proprio flash-mob.
Al timone dell'evento, insieme al presidente Mario Barbuto, tutte le donne dell'Unione. Linda Legname, Cristina Minerva, Alina Pulcini, Francesca Sbianchi, Annamaria Palummo e Samantha de Rosa. Un'impronta rosa che ha dato verve e frizzantezza a una giornata che ha alternato momenti divertenti, ad attimi toccanti, spunti di riflessione a moniti perentori.
La Giornata organizzata vuole essere un piccolo granello di sabbia in un deserto, un qualcosa che porti a scuotere la nostra società da quell'egoismo che ci porta a pensare: «Se io sto bene, perché dovrei fare qualcosa?». Se non riusciamo a sovvertire questa mentalità è inutile convincerci di vivere in un paese stupendo che offre mimose e cioccolatini alle proprie mogli e fidanzate l'8 marzo, quando poi una donna ogni tre giorni viene uccisa nella sua stessa casa. Pensate ancora di vivere in una favola? La riflessione rimane aperta.
Di solito vi lascio con una mia riflessione, oggi voglio affidare la conclusione a lei:
A tutte le donne, Alda Merini
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
Gaetano Aquilino