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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Kaleîdos

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Numero 23 del 2021

Titolo: Donne tra le righe

Autore: a cura di Rossella Lazzari


Articolo:
«La figlia unica» di Abraham Yehoshua: abbattere i muri a colpi di buonsenso
Quante volte, davanti al candore delle domande dei più piccoli, abbiamo tirato in ballo la locuzione «l'innocenza dei bambini»? Quante volte ci ha stupito il loro continuo chiedere «Perché»? La protagonista del libro che sto per consigliarvi non è più nell'età dei «Perché» instancabili e insuperabili, lei di anni ne ha undici, ma non ha ancora perso quel candore, quell'innocenza che la porta ad indagare, ad approfondire le cose che non le sono chiare e che gli adulti vorrebbero spacciare per verità assolute. Lei si chiama Rachele Luzzatto, frequenta le scuole medie in una città del Nord Italia e viene da un'importante famiglia di avvocati ebrei. Lei stessa è ebrea, si sta preparando al Bat Mitzvah, la cerimonia che segnerà il suo passaggio all'età della responsabilità, perciò studia la lingua e la cultura ebraica con impegno ed applicazione. Ma Rachele è una ragazza intelligente, spigliata, anche giudiziosa ed assennata, ma soprattutto curiosa, perciò non capisce perché il padre sia contrario a che lei prenda parte alla recita scolastica nel ruolo della Madonna. Gli insegnanti vorrebbero che quel ruolo fosse suo perché è brava, ha una bella voce e i riccioli, ma suo padre non sente ragioni, non vuole che sua figlia, un'ebrea, rappresenti la madre di Dio. Da qui cominciano le tante domande che, durante le vacanze di Natale del 2000, Rachele pone a se stessa e alla sua sgangherata e confusionaria famiglia. Come reagisce, una ragazzina sballottata e divisa fra più culture, a una tale quantità di sollecitazioni spesso contraddittorie? Reagisce tirando fuori una bella personalità - anche prima dei suoi coetanei - e soprattutto attraverso il buonsenso. È proprio ragionando con la sua testa che Rachele trova le risposte che gli adulti, troppo presi dal difendere le loro posizioni più per partito preso che per idee acquisite, non sanno o non vogliono darle. E questa ragazzina trova - a suo modo - risposte provvisorie anche a cose molto più grandi di lei come quell'«appendice» che suo padre da poco ha dentro la testa e che potrebbe portarglielo via. Le dicono di essere forte, ma non le spiegano perché. E allora Rachele capisce, sa che dovrà fare come sempre: farsi un'idea e ragionare con la sua testa, perché a volte quella degli adulti è troppo ingombra e fa fatica a ruotare nel modo giusto. E chissà che anche noi, in fondo, non possiamo prendere spunto da questa ragazzina così piccola eppure tanto sicura di sé. Per chi volesse conoscerla meglio, il libro di cui è la protagonista è La figlia unica, l'ultimo romanzo di Abraham B. Yehoshua, pubblicato da Einaudi con traduzione di Alessandra Shomroni. Lo stile di scrittura non convince né colpisce granché, ma il messaggio fa molto, molto riflettere.
a cura di Rossella Lazzari



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