Numero 46 del 2021
Titolo: Arte da toccare? Guardateci con altri occhi: un salto di qualità?
Autore: Antonio Quatraro
Articolo:
Oggi, in preparazione della giornata dedicata alle persone con disabilità, nell'auditorio Giorgio Vasari, presso la Galleria degli Uffizi a Firenze, introdotta dal dott. Heike Schmidt, è stato presentato il nuovo libro multimediale «La primavera del Botticelli», edito da Silvio Zamorani di Torino, e prossimamente in vendita.
Si tratta di un libro multimediale, con particolari accorgimenti per utenti non vedenti e ipovedenti, grazie all'impiego di una resina speciale che consente di realizzare particolari tattili e cromatici.
Il libro è stato prodotto con la supervisione della sezione Uici di Firenze, in vendita ad un costo popolare; i contenuti audio sono reperibili anche all'indirizzo: https://www.uffizi.it/pagine/accessibilita
Nella sua breve ma acuta introduzione, il dott. Schmidt, un vero amico dell'Uici, ha portato all'attenzione del pubblico e di giornalisti il concetto delle «diverse disabilità», connaturato con la stessa condizione umana. «alcuni animali vedono a 360 gradi, il coccodrillo vede anche i raggi infrarossi...».
In questa ottica, il dott. Schmidt ha illustrato l'importanza dei percorsi tattili, ormai una tradizione per gli Uffizi, e ha chiarito la portata culturale del nuovo libro, una vera sfida, non certo per restituire il colore ai ciechi, bensì per «aprire gli occhi anche di chi vede» sul valore del «toccare per sentire, conoscere, capire, godere del bello».
Dopo il saluto del presidente Niccolò Zeppi, io stesso, portando il saluto del Presidente Nazionale, ho ringraziato il dott. Schmidt e tutti i suoi collaboratori per l'alto valore culturale ed umano dell'iniziativa.
Al di là di ogni considerazione finalizzata a mettere in evidenza le strategie compensative, il ruolo dell'educazione estetica, la condizione di disabilità visiva non è mai desiderabile. Pur tuttavia, metterla al centro dell'attenzione in un luogo d'arte, ossia nel regno del bello, significa sicuramente invertire la tendenza culturale ancora prevalente, di guardare prima di tutto a ciò che manca. La fruizione dell'opera d'arte è legata a stati emotivi di forte impatto sulla persona; il bello è liberazione, è svincolarsi dalle catene del tempo, dello spazio, e della disabilità. Proporre un manufatto che coniuga tatto e vista, rivolto non solo ai diretti interessati, ma al grosso pubblico, davvero fa la differenza.
«Vi ringrazio a nome della nostra Unione perché il libro ed il percorso tattile, offerto nel museo con il maggior numero di visitatori in Italia, è uno dei migliori biglietti da visita che possiate donarci; un biglietto che «aprirà gli occhi anche a chi vede ma non sempre sa guardare e ri-guardare», ho concluso.