Numero 22 del 2021
Titolo: Società- Ecco perché il gergo familiare è positivo per i bambini
Autore: Connie Chang
Articolo:
(da «nationalgeographic.it» del 4 novembre 2021)
Il dialetto segreto utilizzato in famiglia può rafforzare i legami e sviluppare preziose abilità linguistiche
I bambini spesso elaborano un linguaggio originale che solo loro comprendono. Inventano parole che si riferiscono a stati d'animo, oggetti o persone, e a volte rendono partecipi anche gli adulti creando così un modo di esprimersi «esclusivo» all'interno della propria famiglia. Anche se può sembrare, non si tratta di parole estrapolate da uno strano dialetto parlato in una terra remota.
«Fanno parte di un linguaggio segreto che nessuno al di fuori della nostra cerchia familiare può capire», ride Gleeson, madre di quattro bambini a Toronto. E mentre alcune parole risalgono all'infanzia di Gleeson, non riesce a ricordare le origini esatte di tutte le altre.
Le parole e le frasi segrete condivise esclusivamente tra i membri di una famiglia sono ciò che i linguisti definiscono familect (o anche familylect). E sebbene a occhi esterni possa semplicemente sembrare una famiglia che si comporta in modo «sciocco», dare vita a un familect può avere benefici emotivi tanto per i bambini quanto per gli adulti.
«Quando le persone parlano la stessa lingua, si genera un senso di famiglia e coesione», spiega Deborah Tannen, professoressa presso l'Università di Georgetown e autrice di You Just Don't Understand. «E l'utilizzo stesso di quella forma verbale comunica qualcosa sull'intimità della relazione».
Qui di seguito vi spieghiamo perché quelle parole segrete che pensavate fossero sciocche in realtà significano molto - e come la vostra famiglia può continuare a costruire il suo dialetto familiare.
La scienza dei familect
Includendo tutto ciò che va dalle parole alle espressioni colloquiali fino ai soprannomi e agli aneddoti, i familect attingono a battute intime, alla storia condivisa e ai media più popolari per stabilire un'identità familiare. Persino i giochi vocali, o l'utilizzo di voci artefatte, può entrare a far parte di un familect. Ma poiché sono tipicamente confinati alla sfera privata, i dialetti famigliari non sono stati studiati a fondo come i linguaggi associati ad altri gruppi ristretti - come, ad esempio, i dialetti parlati in una determinata regione geografica o i socioletti usati tra membri dello stesso gruppo sociale. Uno degli studi più ampi sui familect è stato condotto da Cynthia Gordon, professoressa di linguistica presso l'Università di Georgetown e autrice di Making Meanings, Creating Family, che ha osservato quattro famiglie per diversi giorni nell'area di Washington Dc, e ascoltato settimane di conversazioni registrate dai suoi soggetti. Nonostante le somiglianze superficiali che accomunavano i nuclei studiati, Gordon rimase colpita da quanto fossero in realtà diversi i loro familect.
«Ognuna di queste famiglie costituiva davvero il suo piccolo e unico mondo sociale, un mondo costruito attraverso il linguaggio», afferma la ricercatrice.
Gran parte del gioco di parole in un gergo di famiglia ruota attorno ai bambini, dalle buffe ed errate pronunce che diventano poi parte integrante del lessico familiare fino ai termini che descrivono i rituali infantili. «Culla e massaggia», ad esempio, si riferiva alla routine preparatoria alla nanna di una delle famiglie osservate da Gordon, in cui un genitore cullava la bambina, le leggeva un libro, e poi le massaggiava la schiena per alcuni minuti mentre la piccola si addormentava.
«Quel modo di dire era distintivo di quella famiglia», afferma Gordon.
Come il gergo, il familect è un'entità che vive e respira, e che si evolve con l'evolversi del nucleo famigliare. Per esempio, osservando la stessa famiglia, anni dopo, Gordon ha scoperto che il «culla e massaggia» si era trasformato in «minuti», ovvero il breve arco di tempo che i genitori impiegavano per stabilire una connessione con i loro figli subito prima di andare a dormire. E i bambini spesso contribuiscono direttamente al dialetto di famiglia. Quando il figlio, di tre anni, di Kate Wehr stava imparando a parlare, amava ripetere i suoni. Le parole inventate durante quel periodo - «whoa-whoa», «bawk-bawk» e «ruff-ruff» - sono ora i termini usuali con cui la famiglia si riferisce al cavallo, al pollo e al cane. E «hodgies», una parola che indica l'elicottero, creata dal fratello decenni prima, ha attraversato le generazioni.
«A quel tempo vivevamo vicino a una base militare e vedevamo passare elicotteri costantemente», spiega Wehr, madre di cinque figli nel Montana.
«Ma anche i genitori contribuiscono al lessico familiare», afferma Christine Mallinson, professoressa di linguistica presso l'Università del Maryland, Baltimore County. «Introducono le parole legate alle loro origini, mettendo così in gioco anche il proprio bagaglio dialettale».
Gordon concorda, facendo notare che in luoghi in cui il multilinguismo è diffuso, la lingua di famiglia prospera. «Il modo in cui una famiglia integra inglese e spagnolo nella privacy della propria casa, ad esempio, o pronuncia le parole in un modo particolare, influisce sul suo familect», spiega.
Juliet Martinez, scrittrice e madre di due figli a Pittsburgh, ha sperimentato tutto questo in prima persona. Suo marito, la cui famiglia emigrò dal Messico, ama pronunciare male alcune parole spagnole come huango (pronuncia corretta Wahn-goh), con il significato di lento o floscio (pronuncia errata Wang-goh), per poi usarle in conversazione casuali, del tipo: «Quella sedia è Wango», ovvero traballante.
I benefici dei familect
Gli esperti sostengono che i familect ci aiutano a stabilire connessioni con i membri della famiglia, creando un legame di unione e coesione che si fonda su un linguaggio condiviso e segreto. Gordon spiega che il concetto di familect estende la ricerca attuale all'interazione a tavola, enfatizzando l'importanza del parlare come strumento per genitori e figli per restare in connessione.
«La lingua è una risorsa che gli esseri umani usano per legarsi ad altre persone, e nel caso dei familect per legarsi a una famiglia», afferma Gordon.
In particolare, è la ripetizione dei termini del dialetto familiare, in diversi contesti e situazioni, che rafforza questa connessione tra i membri di un nucleo. Ogni volta che viene utilizzato un soprannome confidenziale, ad esempio, si rievoca la storia di quel soprannome, così come il fatto che sia qualcosa che tutti condividono. Ma il vero potere del familect sta nella sua capacità di riavvicinare le persone.
«Potete usare i termini del familect come un modo per riconciliarvi ed esprimere solidarietà dopo aver avuto una discussione», spiega Gordon.
«Nel post-conflitto, il familect diventa una forma stenografica per riaffermare l'impegno familiare e i propri legami. E per i fratelli ormai adulti che non si vedono da molto tempo» fa presente Tannen «utilizzare insieme le espressioni del familect può immediatamente trasportarli ai loro ricordi d'infanzia».
Per i bambini, il familect è anche un ottimo trampolino di lancio verso la florida creatività del linguaggio. Ad esempio, i figli di Mallinson giocano regolarmente con parole che si fanno poi strada nel dialetto vernacolare domestico. La figlia, di nove anni, si divertiva a variare i soprannomi familiari: Mots (madre), dots (padre), zots (fratello) e tots (se stessa) recentemente trasformati in nimo, dito, zito e tito. Praticare queste abilità, dice Mallinson, è il modo perfetto per gettare le basi di affetti stabili e duraturi e anche per strutturare il proprio linguaggio.
«I bambini sono naturalmente attratti dalla lingua e da tutte le bizzarre attività a cui si presta», spiega.
Aggiunge Mallinson che nelle famiglie con un genitore bilingue, il familect può anche aiutare a mantenere un po' del patrimonio linguistico originario. I figli dei Martinez, ad esempio, non parlano fluentemente spagnolo, ma hanno ancora accesso a una parte della cultura e della lingua paterna grazie al loro dialetto di famiglia.
Come creare il vostro familect
Anche se i dialetti di famiglia spesso si sviluppano spontaneamente, i genitori possono coltivare deliberatamente questo linguaggio condiviso sfruttando alcune semplici idee. Parlate... tanto. Spesso tutto ciò che serve per incoraggiare un linguaggio condiviso è l'esposizione.
«Le famiglie sviluppano il loro dialetto familiare perché i membri parlano tra di loro continuamente» afferma Tannen. «Tutte le persone che comunicano regolarmente sviluppano particolari modi per riferirsi alle cose».
La chiave è restare vigili, pronti a prendere nota di qualsiasi modifica di frase o espressione divertente che salta fuori per poi inserirla nel lessico familiare.
Raccontate storie di famiglia. Poiché alcuni termini dei familect provengono dalle storie di famiglia, Gordon afferma che quello è un buon «luogo» per iniziare. Per esempio, potreste descrivere come si viveva quando voi eravate piccoli, il che può far sorgere domande e una conversazione supplementare, svelando una preziosa raccolta di slang di famiglia. Oppure potreste rivelare, ad esempio, come la nonna chiamava i biscotti e incoraggiare i bambini a incorporare quel modo di dire nel vostro dialetto casalingo. E anche se la nonna non è fisicamente presente, condividere l'unicità della sua prospettiva e della sua voce potrà aiutarvi a stabilire una connessione.
Create un dizionario del familect. La famiglia di Gleeson ha un dizionario con le parole del loro familect sul frigorifero, che funge sia come documentazione storica sia come rappresentazione concreta del loro legame. Ogni voce include la parola e la sua rispettiva definizione.
«Ma dev'essere qualcosa che stiamo tutti iniziando a incorporare nel nostro linguaggio e che viene usato di frequente», spiega Gleeson.
E tutti devono anche accettarne l'ortografia - a volte si tratta di un requisito impegnativo per parole che inizialmente venivano usate solo verbalmente.
«In quel caso, anche ascoltarli discutere se pensano che dovrebbe andarci una Q, una K, o una W è piuttosto affascinante», afferma Gleeson ridendo.
Organizzate una serata di giochi. Per una sfida divertente, adattate un qualsiasi gioco usando le parole del vostro dialetto di famiglia. Ospitate una competizione per vedere chi include più termini del familect in una singola frase. L'esercizio costringerà tutti a pensare a come viene utilizzato ogni termine: si tratta di un verbo o un sostantivo? Descrive un nome o un'azione? Oppure dateci dentro per una serata di Scarabeo, usando il dizionario del vostro familect per «arbitrare» le parole consentite.
«Il linguaggio è qualcosa che potete avere con voi ovunque andiate», afferma Gordon. «Non dovete portarvi dietro fotografie o ricordini per accedere a quella sensazione di solidarietà familiare. Avrete sempre con voi alcune parole che, quando usate, richiameranno alla mente tutti i ricordi di famiglia».