Numero 11 del 2021
Titolo: RUBRICHE- Occhio alla ricerca
Autore: a cura di Andrea Cusumano
Articolo:
KSI-301: il farmaco di nuova generazione che potrà contrastare le retinopatie da danno essudativo per tempi più lunghi
Le patologie retiniche di origine vascolare con danno essudativo, quali la degenerazione maculare legata all'età di tipo essudativo, l'edema maculare diabetico e l'edema maculare associato ad occlusione venosa retinica, hanno trovato da diversi anni una valida opzione di trattamento nei farmaci anti-VEGF che, iniettati nella cavità vitreale dell'occhio malato, contrastano l'azione patogenetica esplicata dal fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF), prodotto in modo eccessivo nei pazienti affetti.
I farmaci anti-VEGF utilizzati fino ad oggi hanno dimostrato buona sicurezza ed efficacia, tuttavia essi presentano un limite per quanto riguarda la durata dell'effetto terapeutico, che solitamente non va molto oltre le 8-12 settimane. La necessità di reiterare frequentemente il trattamento comporta una serie di svantaggi per il paziente, che si sottopone a un pesante carico di stress, e per il sistema sanitario nazionale, su cui gravano un carico di lavoro e di spesa davvero considerevoli.
La necessità di trovare un trattamento di più lunga durata ha portato alla generazione di un prodotto farmacologico di nuova concezione denominato KSI-301, un biopolimero coniugato con anticorpo (ABC, dall'inglese antibody biopolymer conjugate) che permette un'azione prolungata del principio attivo, ossia l'anticorpo monoclonale anti-VEGF che riconosce, lega e inibisce tutte le isoforme del VEGF-A.
KSI-301 è stato concepito con la finalità di massimizzare la permanenza del principio attivo nell'occhio del paziente e conseguentemente la durata del suo effetto terapeutico; ciò è stato reso possibile grazie alle grosse dimensioni del polimero, il cui peso molecolare supera di 8 volte quello di aflibercept (Eylea), considerato attualmente lo standard di riferimento per il trattamento delle patologie da danno essudativo.
Gli studi preclinici hanno subito rivelato tre caratteristiche importanti per KSI-301: durabilità, biodisponibilità ed emivita sistemica - ossia la permanenza nella circolazione sanguigna dopo che la molecola diffonde dall'occhio - inferiore a 1 giorno, contro gli 11.4 giorni di aflibercept.
I risultati ottenuti dagli studi preclinici hanno permesso di ottenere l'approvazione per testare KSI-301 nell'uomo.
Il primo studio clinico, DAZZLE (di fase 1b), è stato condotto su pazienti affetti da degenerazione maculare legata all'età (AMD, dall'inglese age-related macular degeneration) di tipo essudativo mai trattati precedentemente. Lo studio ha coinvolto 121 partecipanti suddivisi in due gruppi principali: uno trattato con aflibercept e l'altro con KSI-301. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a un trattamento iniziale di 3 dosi di farmaco (aflibercept o KSI-301) a intervalli di un mese, cui sono seguiti trattamenti ogni 8 settimane con aflibercept o ogni 12, 16 o 20 settimane con KSI-301. I pazienti sono stati successivamente seguiti con un follow-up per 44 settimane. I dati ottenuti dallo studio sono stati molto incoraggianti per quanto concerne sicurezza, efficacia (misurata mediante il recupero della miglior acuità visiva corretta e diminuzione dello spessore foveale) e durata (fino a 6 mesi) dell'effetto terapeutico di KSI-301. I risultati dello studio di fase 1b hanno permesso di far proseguire la sperimentazione, che oggi è arrivata in fase 2b/3 e conferma i dati iniziali di sicurezza, efficacia e durata del trattamento.
Altri due studi, entrambi di fase 3, stanno valutando la sicurezza, l'efficacia e la durata dell'effetto terapeutico di KSI-301 in pazienti affetti da edema maculare diabetico (studio GLEAM GLIMMER) ed edema maculare associato ad occlusione venosa retinica (studio BEACON). Anche in questi casi i risultati ottenuti sono stati molto positivi, con miglioramenti significativi della migliore acuità visiva corretta e dello spessore foveale e intervalli tra un trattamento e l'altro che in molti casi hanno superato i 6 mesi nei pazienti con edema maculare diabetico e raggiunto i 3 mesi nei pazienti con occlusione venosa retinica, che tipicamente presentano necessità di ritrattamento ogni mese.
Dato molto importante è stato il profilo di sicurezza di KSI-301, che sembra essere molto ben tollerato, con nessun evento di infiammazione intraoculare e nessun evento avverso grave correlabile al medicinale.
I risultati ottenuti fino ad ora per KSI-301 fanno sperare nel rapido sviluppo e nell'approvazione di un nuovo farmaco in grado di ridurre significativamente la frequenza di trattamento con anti-VEGF e ottenere un miglioramento dell'acuità visiva ancora più significativo rispetto ai farmaci attualmente in uso, con alto profilo di sicurezza. Per quanto riguarda l'estensione dell'effetto terapeutico, si pensa che KSI-301 potrà realisticamente permettere di ottenere un intervallo tra un trattamento e l'altro fino a oltre 3 mesi o più per i pazienti con degenerazione maculare legata all'età di tipo essudativo ed edema maculare diabetico e fino a oltre due mesi per i pazienti con occlusione venosa retinica.
Per apprezzare in pieno l'importanza della possibilità di estendere l'intervallo di trattamento basti pensare che nella realtà clinica spesso il miglior risultato terapeutico non può essere ottenuto perché i pazienti non riescono ad accedere alle cure adeguate con il timing adeguato, portando così a uno scadimento della qualità terapeutica che si ripercuote inevitabilmente sulla qualità di vita dei pazienti che subiscono uno scadimento visivo spesso irreversibile. Un allungamento dell'effetto terapeutico dei trattamenti contribuirebbe sicuramente a migliorare la copertura terapeutica e far in modo che tutti i pazienti ricevano la migliore cura possibile.