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Corriere Braille

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Numero 42 del 2021

Titolo: Il Senato approva il testo unico sulle malattie rare, è legge

Autore: Redazionale


Articolo:
(da «rainews.it» del 03-11-2021)
Speranza: con ddl più assistenza e fondo solidarietà
«È legge, finalmente. Appena approvato all'unanimità in sede deliberante in commissione il testo unico su malattie rare. Un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie e un esempio di buona politica. Ora bisogna attuare le normative in tutte le regioni, mettere a sistema l'esistente, aggiornare il piano per le malattie rare ogni tre anni. Il testo è un nuovo inizio, la giustezza di un Servizio Sanitario si misura da come trattiamo le malattie rare. Oggi è una buona giornata». Lo dice la presidente della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama Annamaria Parente.
Speranza: bene ok unanime in Senato su ddl malattie rare
«È una buona notizia che sia stato approvato oggi in Senato all'unanimità il disegno di legge sulle malattie rare. Prevede tra l'altro l'aggiornamento dell'elenco delle malattie, il potenziamento delle attività di screening e l'istituzione di un fondo di solidarietà destinato a pazienti e famiglie. Il Servizio Sanitario Nazionale deve prendersi cura di tutti, anche di chi soffre delle patologie più rare». È quanto scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Osservatorio malattie rare, servono 5 atti per attuare legge
«Ci sono voluti più di 3 anni e mezzo per arrivare a questa vittoria, ma oggi il Testo Unico Malattie Rare è una Legge dello Stato, la prima che definisce organicamente le malattie rare, i diritti di chi ne è affetto e il quadro organizzativo. Siamo però di fronte ad una legge quadro, con cui sono state poste le fondamenta di un cambiamento, ma c'è molto ancora da fare» e «noi vigileremo affinché vengano approvati tutti gli atti necessari alla sua attuazione», che sono in particolare 5. Così la direttrice dell'Osservatorio Malattie Rare, Ilaria Ciancaleoni Bartoli, commenta l'approvazione definitiva del Testo Unico Malattie Rare, una norma che vedrà i primi effetti pratici da qui a un anno.
Dal momento dell'entrata in vigore della legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, decorreranno infatti i termini entro i quali produrre 5 atti necessari alla sua piena attuazione. Entro due mesi deve essere istituito il Comitato Nazionale per le Malattie Rare con decreto del Ministero della Salute; entro 3 mesi deve essere istituito il Fondo di Solidarietà per le persone affette da malattie rare con decreto del Ministero del Lavoro di concerto con Ministero della Salute e Mef. Vi sono poi due accordi che devono essere presi in sede di conferenza Stato-Regioni entro 3 mesi: uno è relativo all'approvazione del Secondo Piano Nazionale Malattie Rare e riordino della Rete; l'altro è un accordo con cui dovranno essere definite le modalità per assicurare un'adeguata informazione a professionisti sanitari, pazienti e famiglie. Infine, entro 6 mesi, servirà anche un Regolamento del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell'Università e Ricerca, per stabilire i meccanismi degli incentivi fiscali in favore dei soggetti, pubblici o privati, impegnati nella ricerca e produzione dei farmaci orfani.
«In ogni caso entro 6 mesi dalla pubblicazione, e quindi prima della prossima estate, tutti questi atti dovranno essere disposti e solo verso la fine del 2022 potremo cominciare a vedere i reali effetti di questa Legge. I tempi sono questi e bisognerà attenderli, ma non un giorno di più», conclude la direttrice di Omar.
Iss, ddl malattie rare punto partenza per migliorare cure e ricerca
«Il testo unificato delle proposte di legge recanti «Norme per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare», noto come Testo Unico sulle Malattie Rare, è finalmente legge. Oggi, il voto unanime dell'intera Aula del Senato - dopo che lo scorso 8 ottobre il testo era stato approvato dalla XII Commissione Igiene e Sanità del Senato - ha approvato il testo in via definitiva». Così l'Istituto superiore di Sanità in una nota.
«Il lavoro di squadra, ovvero la collaborazione fattiva e costante interistituzionale, con il contributo fondamentale di Uniamo e di tutte le Associazioni dei pazienti, ha dato i suoi frutti, che si concretizzano oggi in uno strumento istituzionale in grado di raggiungere quegli obiettivi che i numerosi pazienti rari in Italia (e le loro famiglie) aspettavano da tempo» dichiara Domenica Taruscio, Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare dell'Iss: «rendere uniforme la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie rare su tutto il territorio nazionale, promuovendo l'equità dei percorsi di cura in tutte le Regioni; favorire l'avanzamento della ricerca nel campo delle malattie rare, incentivando anche la produzione e ricerca dei cosiddetti farmaci orfani, preservare e divulgare le buone pratiche e tutti quei percorsi messi a punto negli ultimi anni».
Il testo prevede l'attuazione del Piano diagnostico terapeutico assistenziale personalizzato; garantisce un percorso strutturato della transizione dall'età pediatrica all'età adulta; prevede che i farmaci, una volta approvati dall'Aifa, siano resi immediatamente disponibili da tutte le Regioni. Viene inoltre istituito un fondo di solidarietà finalizzato a favorire l'inclusione sociale dei pazienti, ovvero l'istruzione e l'inserimento lavorativo e sociale degli stessi. Il fondo, come spesso sottolineato, è largamente insufficiente per i bisogni, ma è un segnale di attenzione. Vengono incrementati i finanziamenti per la ricerca (progetti pubblici e privati), viene confermato e rafforzato il Centro Nazionale Malattie Rare (Cnmr) all'interno dell'Istituto Superiore di Sanità con le proprie competenze e istituito un comitato nazionale - composto da rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, associazioni dei pazienti, enti di ricerca e società scientifiche - atto a tracciare linee e strategie di intervento. In particolare, l'articolo 7 e l'articolo 10 del Decreto Legge definiscono bene le funzioni del Centro Nazionale per le Malattie Rare dell'Iss, sede del Registro Nazionale delle Malattie Rare. Il primo prevede che il Cnmr svolga attività di ricerca, consulenza e documentazione sulle malattie rare e i farmaci orfani. Il secondo articolo, il 10, prevede che le regioni assicurino, attraverso i Centri regionali e interregionali di coordinamento, il flusso informativo delle reti per le malattie rare al Cnmr al fine di promuovere nuove conoscenze scientifiche, effettuare un monitoraggio epidemiologico delle malattie rare, valutare la qualità complessiva della presa in carico dei pazienti e orientare così la programmazione nazionale in tema di malattie rare.



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