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Il Progresso

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Numero 20 del 2021

Titolo: Viaggi- Alla scoperta della Val d'Orcia

Autore: Federico Minghi


Articolo:
(da «panorama.it» del 13 ottobre 2021)
L'autunno in Toscana ci regala dei bellissimi panorami e uno dei più affascinanti è sicuramente quello della Val d'Orcia che, con quei colori pastello delle colline, ondulate su spazi immensi costellati da borghi, pievi, abbazie e qualche antico cipresso qua e là a fare da sentinella, merita davvero di essere Patrimonio dell'Unesco dal 2004. Il rapporto inscindibile e perfetto tra natura e civiltà della Val d'Orcia non ha un eguale, così armonioso ed equilibrato, in nessun altro luogo del Bel Paese. È un eccezionale esempio del ridisegno territoriale del primo Rinascimento, che illustra gli ideali di buon governo e la ricerca estetica che ne hanno guidato la concezione. Celebrata dai pittori della scuola senese, la Val d'Orcia è divenuto un'icona del paesaggio che ha profondamento influenzato lo sviluppo del pensiero paesistico.
La Val d'Orcia deve il suo nome al piccolo fiume l'Orcia che la attraversa sorvegliata da Radicofani, Castiglione, San Quirico d'Orcia, Pienza e Montalcino mentre sullo sfondo il Monte Amiata sembra ammirare questo bellissimo quadro.
Una delle terrazze più belle dove ammirare questa meraviglia è a Pienza, la città ideale «nata da un pensiero d'amore e da un sogno di bellezza» come ha scritto Giovanni Pascoli. Passeggiando per Pienza tra il profumo di pecorino proveniente dalle numerose botteghe, si respira un'idilliaca atmosfera serena; infatti Pienza non è stata mai teatro di scontri. Pienza travolge con la sua bellezza voluta da Papa Enea Piccolomini nato nella vicina Corsignano nel 1405, che l'ha trasformata in quella «città ideale» tanto propugnata dagli intellettuali del tempo. Tra i vicoli di questo paese potete provare la magia di fare due passi mano nella mano con l'amore della vostra vita nella via del Bacio, in quella dell'Amore o della Fortuna e promettervi amore eterno davanti a questa bellezza infinita che anche Zeffirelli scelse come set nel 1968 per girare la più grande storia d'amore mai conosciuta, quella di Romeo e Giulietta.
Altra immancabile tappa in Val d'Orcia è San Quirico d'Orcia che si trova sulla mitica cassia Ss2, a metà strada tra Pienza e Montalcino. Nel corso dell'XI secolo l'influenza della via Francigena ne determinò la rapida crescita, sia a livello economico che urbanistico. Il borgo conserva ancora l'antica struttura, che ha visto svilupparsi, nel tempo, lungo quello che era l'asse viario principale, piccole e deliziose botteghe, gelaterie e ristoranti di ottima qualità.
Poco distante c'è Bagno Vignoni, un luogo unico e affascinante dove vale la pena di andarci almeno una volta nella vita per ammirare la celebre piazza-vasca rettangolare, Piazza delle Sorgenti o Piazza del Vascone, di origine cinquecentesca, in cui sgorga e ribolle acqua calda e fumante che esce dalla falda sotterranea a mille metri di profondità di origine vulcaniche e dove amavano fare il bagno Santa Caterina e Lorenzo il «Magnifico».
Una delle scenografie più belle è il tratto denominato «Gole dell'Orcia», nel cuore del Parco Artistico Naturale della Val d'Orcia. Il suo nome deriva dal castello di Vignoni (risalente all'XI secolo), i cui resti dominano il Borgo, e dalle acque termali, conosciute e apprezzate già dagli Etruschi prima e dai Romani poi.
Un piccolo borgo da fiaba che merita una visita è sicuramente Monticchiello. Fu il baluardo del sistema difensivo della Repubblica di Siena, fino alla caduta nel 1559. Monticchiello conserva ancora, infatti, l'antica e robusta cinta muraria e la torre del cassero. Ad animare il paese, ogni anno nel periodo estivo, ci pensano i cittadini stessi dando vita agli ormai celebri spettacoli del Teatro Povero: uno spaccato di vita borghigiana che, prendendo spunto dalla storia locale, propone un vero approfondimento sui problemi di attualità. Una sorta di teatro-vita scritto dagli stessi personaggi, gli abitanti di Monticchiello. Da Monticchiello potrete godere i più bei tramonti su Pienza e la Val d'Orcia e restare in contemplazione su cotanta bellezza forse è una terapia personale come quella che faceva Dostoevskij con la Madonna di Raffaello, che lo aiutava a superare i tanti problemi che vedeva.
Se la bellezza salverà il mondo, la Val d'Orcia apporterà un grande contribuito.



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