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Numero 13 del 2021

Titolo: OrCam MyEye: il miracolo per Ciechi e Ipovedenti gravi?

Autore: Nunziante esposito.


Articolo:
OrCam MyEye: il miracolo per Ciechi e Ipovedenti gravi?

Di Nunziante esposito.

Dopo la trasmissione in TV condotta da Barbara D'Urso e dopo l'articolo del Corriere della Sera.it, nel quale si dice: "a Domenica Live Annalisa Minetti ha potuto mostrare alla conduttrice Barbara D'Urso gli occhiali che hanno permesso il "miracolo" grazie a cui ora è in grado di "leggere e vedere volti"", i Ciechi e gli Ipovedenti italiani sono in fibrillazione.

Da come è stato presentato questo ausilio, i disabili visivi, soprattutto quelli che seguono poco le evoluzioni delle nuove tecnologie, sono stati indotti a pensare di poter vedere di nuovo e di avere la possibilità di riacquistare in pieno la propria autonomia.

E' vero che le nuove tecnologie ci stanno dando una mano non indifferente, tanto è vero che tramite le app che usiamo con gli smartphone siamo in grado già da tempo di fare tutto quello che questo ausilio è in grado di fare, ma gridare addirittura al miracolo, proprio no.

Per chi come me, segue da anni le nuove tecnologie e l'enorme miglioramento che hanno prodotto nella nostra vita di disabili visivi, precisare queste cose è d'obbligo, proprio per evitare di indurre in persone cieche ed ipovedenti gravi, false aspettative. A tutti bisogna onestamente dire che, oltre a pensare di acquistare un buon ausilio a circa 4500 €, non si può pensare di andare in giro come quando vedevano, perché non è proprio così.

Mi permetto di fare delle precisazioni su questo ausilio, perché sono stato il primo in Italia a fare un test pratico di questo apparecchio che, dopo le dichiarazioni in TV di Annalisa Minetti, è diventato il miracolo che stavamo aspettando tutti in tutto il mondo.

Il dispositivo di cui ha parlato in televisione Annalisa Minetti, non è la macchina in grado di ridonare la vista ai ciechi, come in buona parte è stato fatto credere. Infatti, la prima cosa che bisogna dire che è difficile per un cieco assoluto o per un ipovedente grave indirizzare lo sguardo, quindi, la telecamera, verso un manifesto affisso al muro, una targa fissata da qualche parte, oppure una qualsiasi scritta da leggere. Questo fa subito comprendere che se non si ha un residuo visivo, non si possono fare molte delle cose che questo ausilio consente. Anche il riconoscimento dei volti, non lo fa in automatico, ma i volti da riconoscere si devono memorizzare e, solo dopo, la macchina li riconosce. D'altronde, lo facciamo anche con delle app e con la massima precisione, senza dover spendere una lira.

Per chi non ha un residuo visivo, può essere molto facile, per esempio, usare questo ausilio per leggere un libro o un giornale tenendolo in mano e stando seduti comodamente in poltrona, oppure leggere un foglio stampato poggiato su una scrivania, piuttosto che tenendolo in mano, ma comprendete da soli che queste operazioni le si possono fare anche con uno smartphone con delle app dedicate e gratuite che, tra l'altro, funzionano benissimo.

Qualcuno può obbiettare che molti disabili visivi non sono capaci di utilizzare uno smartphone, ma mi permetto di dire che se non si è avvezzi ad usare le nuove tecnologie è difficoltoso anche usare questo ausilio e tutto al più, si può pensare di farlo configurare ed istruire da qualche persona capace ed usarlo per quello che si può, facendo magari un corso appropriato.

Personalmente l'ho usato per tre mesi e ne ho fatto un test che potete trovare sul sito giornale.uici.it e precisamente qui: http://giornale.uici.it/orcam-myeye-test-del-dispositivo-agosto-ottobre-2018-di-nunziante-esposito/

Se in questo sito viene fatta una ricerca inserendo come stringa di ricerca OrCam, si troveranno anche altri articoli in merito, anche perché a suo tempo ce ne siamo occupati moltissimo, proprio per la rilevanza che può avere uno strumento del genere.

Sono passati ormai tre anni e sicuramente nel software di questo ausilio avranno aggiunto altre funzionalità, ma in questo articolo si comprende molto bene che uso se ne può fare.

Durante il test, l'ho usato in qualsiasi condizione, anche in aeroporti, stazioni ferroviarie, in giro per le comuni uscite che fa un disabile visivo cieco come me, ma ovviamente anche in casa.

Avere la possibilità di essere aiutato a leggere qualsiasi cosa, per un cieco o per un ipovedente grave, è un aiuto molto importante e ci evita di dover ricorrere ad un vedente per farsi leggere un documento, piuttosto che una lettera o un libro cartaceo. Ma è anche pur vero che se lo si deve usare solo per questo e solo in casa, abbiamo altre macchine che costano decisamente meno e che fanno egregiamente il loro lavoro, per non parlare che se si riesce ad usare uno smartphone, è tutto più semplice e non abbiamo bisogno di questo miracolo.

Questo ausilio che, da come hanno raccontato, quasi quasi ci fa riacquistare la vista, è in realtà in commercio da molti anni e, come si evince dal mio articolo redatto nel 2018, le sue prestazioni non si possono mettere in discussione. Però, gli stessi risultati, oggi, si possono ottenere molto più semplicemente e a prezzi infinitamente inferiori tramite numerose app usate tramite uno smartphone.

Lo strumento definito quasi miracoloso, in pratica non è altro che un normale software che analizza e descrive vocalmente le immagini percepite da una telecamera. quindi, nulla di miracoloso e, soprattutto, i ciechi non si possono e non si devono illudere che tornano a vedere. Il risultato di questa notizia sensazionale è stato sicuramente quello di mettere in prima pagina Annalisa Minetti e la trasmissione televisiva.

A questi "Scoop", ormai ci siamo abituati. Vi ricordo solo cosa avvenne una decina di anni fa, quando un giornalista inventò email ed sms per i disabili visivi, ignorando che usiamo queste due cose da più di trent'anni.

Per l'Unione, il risultato è stato quello di dover metterci una toppa, quindi, è stato necessario dire a tutti quelli che si erano illusi di poter vedere di nuovo, quello che è realmente questo ausilio, chiarendo che non ha nulla di miracoloso.

La sensazione che stiamo lì lì per vedere di nuovo, soprattutto per noi che abbiamo visto fino ad una certa età e per avere ancora nella memoria cerebrale le immagini che hanno memorizzato chimicamente gli occhi, telecamere eccezionali sotto tutti i punti di vista, la percepisco da tempo e non solo per quello che la genetica sta studiando o per quello che si stanno inventando tanti sviluppatori di hardware e software.

Però, una cosa è pensare che prima o poi avremo la possibilità addirittura di possedere ed usare una macchina anche noi ciechi, e un'altra cosa è la realtà attuale. Purtroppo, e sarebbe stato bello se fosse stato vero, bisogna stare con i piedi ben piantati a terra.

Mi dispiace che molte persone sono state indotte a pensarlo, ma penso che per avere una macchina che in automatico ci rende la vista, nel senso che ci consentirà di fare tutto come si fa con gli occhi, dobbiamo aspettare ancora molto. Però, accontentiamoci di quello che forniscono le nuove tecnologie e diffidiamo di chi grida ai miracoli.

Comunque, poter leggere documenti cartacei o libri da soli, o magari leggere un menu al ristorante con un'app, e fare tante altre cose, anche se molto spesso non ci pensiamo, sembrano veri e propri miracoli, soprattutto se con la mente andiamo a trent'anni fa, quando si cominciava a leggere con il computer e quando, per fare una scansione di una pagina con decine di errori se tutto andava bene, ci voleva mezz'ora.

Per la prossima volta, visto che queste notizie eclatanti non mancano mai, ricordatevi che ora avete anche www.invat.info, un sito dal quale potete attingere notizie precise sullo stato dell'arte per ausili e tecnologie, frutto del lavoro di un manipolo di tecnici volontari specializzati, su stimolo delle segnalazioni che si possono fare sul sito stesso, attraverso un apposito form di segnalazione.

Nunziante Esposito.



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