Numero 7-8 del 2021
Titolo: EDITORIALE- Finalmente estate!
Autore: Linda Legname
Articolo:
La stagione più attesa, colorata, divertente e spensierata che piace a grandi e piccini.
Termina la scuola, si organizzano le ferie, si sognano mete lontane e vicine; mille scatti per catturare tramonti e albe mozzafiato, la pelle scaldata dal sole, l'odore dolciastro della crema solare, le gite in barca e in montagna, la birra fresca, il gelato, i tormentoni musicali da ballare sotto il cielo stellato, i giochi sulla spiaggia... tutto parla di estate.
Quanti bei ricordi tornano in mente: da bambina, con lo sguardo e il naso all'insù, lottavo con i limiti della mia vista per catturare i colori brillanti degli aquiloni che vedevo svolazzare tra l'azzurro del cielo e del mare; assaporavo le mie labbra salate; ascoltavo il suono delle conchiglie trovate con fatica, che a casa rimettevo in fila per costruire lunghe collane; i castelli di sabbia innalzati e sbriciolati nel volgere di un attimo...
Quanta freschezza e spensieratezza!
Da grande, poi, ho scoperto un altro modo di vivere l'estate: ho iniziato a viaggiare. La scoperta di paesaggi, culture, gusti e tradizioni diverse mi affascina, mi arricchisce l'anima e mi regala sempre qualcosa di nuovo.
Dal 2011, infine, ho conosciuto ancora un altro modo di vivere l'estate: ho scoperto i soggiorni estivi e riabilitativi dell'Unione, sostenuti dall'I.Ri.Fo.R.
Amica, volontaria, educatrice, compagna di stanza, confidente, voce tra le voci di un karaoke mai troppo intonato e infine, a volte, anche coordinatrice di diversi soggiorni estivi; tutti straordinari; dove ognuno ha contribuito con la sua presenza a farci diventare "Noi".
Il denominatore comune, lo spirito guida che contraddistingue i nostri soggiorni è senza dubbio la condivisione, il desiderio di sperimentare e sperimentarsi, la volontà di apprendere e conseguire nuovi obiettivi, divertendosi e godendo delle giornate estive.
Ogni anno, in tutta Italia, ai soggiorni partecipano più di seicento bambini, ragazzi e adolescenti ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive. Esperienze uniche che coinvolgono e travolgono ragazzi e operatori. Migliaia di foto, video, relazioni, ma soprattutto momenti veri di vita vissuta, cercata, condivisa, raccontata.
Trent'anni di storia e di storie che l'UICI, grazie all' I.Ri.Fo.R., dedica ai suoi utenti più giovani: ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive.
Tantissime le persone coinvolte: da Nord a Sud, decine e decine di operatori, svariate centinaia di utenti, tutti insieme impegnati a raggiungere gli obiettivi previsti.
Formazione, incontri, condivisione, operatività, sperimentazione e grande lavoro di squadra, di rete, sono gli ingredienti che caratterizzano i vari progetti in tutte le fasi di sviluppo e attuazione.
Non si tralascia nulla nei nostri soggiorni: la presenza viva e incuriosita in tutti i contesti della vita quotidiana della località scelta, le attività laboratoriali, i momenti di svago e di socializzazione, le uscite di esplorazione e conoscenza... Tutto assume un senso pieno e profondo, acquista il sapore vero della vita.
Ogni percorso proposto è pensato, valutato, organizzato e monitorato sempre in équipe, ognuno dei partecipanti a qualsiasi titolo diviene coordinatore di se stesso e degli altri, inclusi i ragazzi che imparano così a giocare nuovi ruoli nelle dinamiche del gruppo.
Quanti segreti custodisce il mio cuore, quante anime ho visto denudate dai propri limiti, da dubbi, preoccupazioni personali, necessità inespresse per paura, sogni, aspirazioni.
Il senso di libertà sperimentato e imparato nei soggiorni, è stimolo potente per intraprendere nuovi percorsi di vita. Nell'estate calda dei soggiorni spesso si promette a se stessi e ai compagni di viaggio di superare ostacoli e vincere paure, di rinforzare la propria consapevolezza.
L'estate targata "soggiorni estivi" cambia i nostri ragazzi: li rende più decisi e orgogliosi, fa crescere in ognuno di loro quella voglia di assaporare e gustare una nuova libertà!
Le sensazioni, le emozioni di tramonti visti con il cuore prima ancora che con gli occhi, i pregiudizi portati in valigia e poi sgretolati uno per uno, giorno dopo giorno, ogni loro pensiero, è ascoltato, raccolto e custodito.
Erica, Clara, Raffaella, Simone, Damiano e tutti gli altri splendidi partecipanti, protagonisti indiscussi di questa esperienza unica chiamata "soggiorni estivi" si mettono in gioco, tirano fuori una forza sorprendente che pare capace di smuovere le montagne!
Sono i soggiorni della crescita, dell'amicizia, del benessere emotivo, delle emozioni e delle sensazioni forti e indelebili.
Un elemento che forse più di ogni altro negli ultimi anni, sta rendendo davvero "speciali e originali" i nostri soggiorni, è la presenza di volontari ciechi e ipovedenti che collaborano fianco a fianco con gli operatori nello svolgimento delle attività quotidiane e accompagnano i giovani partecipanti in un percorso di emulazione, di consapevolezza delle proprie abilità e capacità, mettendo a disposizione non solo la loro personale esperienza pregressa di utenti, ma anche la testimonianza concreta di chi quel cammino lo ha già percorso, traendone benefìci innumerevoli.
Un viaggio quello dei soggiorni estivi, guidato con delicatezza da spunti e suggerimenti, che sono offerti e sussurrati, appunto, perché è un viaggio che si muove tra sperimentazione e interventi continui. In questo viaggio estivo, dovrà emergere il corredo di qualità, di capacità e di possibilità, mentre i fruitori sapranno restituire a se stessi il proprio impegno, la propria motivazione, il proprio coraggio; la volontà di scegliere e vivere con profondo senso di libertà.
Un lavoro così delicato e speciale svolto dagli operatori nei soggiorni, alla ricerca di quel che davvero può risultare funzionale al miglioramento della vita dei nostri ragazzi, per assicurare loro la piena realizzazione.
L'attività nei soggiorni tuttavia, esige una costante rivisitazione dettata dai mutamenti del contesto storico-sociale e culturale dal quale i nostri giovani ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive non devono mai rimanere esclusi, per il pieno completamento del proprio progetto di vita.
Un passo ambizioso, a questo fine, riguarda la necessità di rendere omogenei su tutto il territorio nazionale gli interventi abilitativi negli oltre trenta soggiorni estivi realizzati ogni anno.
Ricordo quando qualcuno paventava il rischio di creare dei ghetti attraverso lo svolgimento di queste modalità di aggregazione proposte con i soggiorni.
Oggi sappiamo con certezza e orgoglio che proprio queste modalità invece hanno favorito i processi di socializzazione, aggregazione, emulazione, grazie ai quali i nostri ragazzi hanno potuto arricchire la loro crescita personale con esperienze ed emozioni che forse mai avrebbero vissuto, rimanendo isolati entro i confini ristretti della propria casa e della propria famiglia.
Tra giochi e conoscenze, tra crescita e amicizie, dunque, buona estate!