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Il Progresso

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Numero 13 del 2021

Titolo: Tecnologia- Internet satellitare, come funziona la tecnologia che può risolvere il digital divide

Autore: Michela Rovelli


Articolo:
(da «Corriere.it» del 15 giugno 2021)
Il primo collegamento internet in Italia è passato da qui. Il segnale che, nel 1969, ha permesso agli italiani di seguire i primi passi dell'uomo sulla Luna è passato da qui. Il Centro del Fucino di Telespazio è una di quelle grandi eccellenze italiane di cui non si parla mai abbastanza. Una gigantesca distesa di antenne (170 in tutto) che comunicano costantemente con i satelliti in orbita e che riempiono quello spazio che una volta ospitava il lago del Fucino. La posizione di questa conca, posta tra i 650 e i 680 metri, protetta dagli Appennini abruzzesi, nonché la sua conformazione geologica lo rende un posto unico, perfetto per trasmettere in modo costante il segnale che dalla terra comunica con lo spazio. Sono tante le sperimentazioni che vengono portate avanti qui da Telespazio. Tra cui quelle necessarie per l'ambizioso obiettivo di permettere a tutti - in ogni luogo - di essere connessi. Di poter dunque accedere al mondo digitale, di poter comunicare e ricevere informazioni, cultura, notizie. Lo strumento perché ciò accada si chiama internet satellitare.
Un cielo colmo di satelliti
Di internet satellitare se ne sta parlando molto negli ultimi mesi grazie al futuristico progetto di Elon Musk, Starlink, per completare il quale sta mandando in orbita migliaia di piccoli satelliti. L'Europa in realtà non è da meno. E l'internet satellitare non è qualcosa di là da costruire. Telespazio, oggi una joint venture tra la società aerospaziale italiana Leonardo (67%) e quella francese Thales (33%), già da tempo studia metodi e strategie per eliminare il divario digitale. Un'iniziativa che si inserisce in un più ampio piano per la digitalizzazione, voluto dalla stessa Leonardo, chiamato «Be tomorrow - Leonardo 2030». E qui, l'internet satellitare è già una realtà.
Come funziona l'internet satellitare
«C'è bisogno di una piccola parabola, simile a quella televisiva, con un componente che è in grado di trasmettere - spiega Alessandro Caranci, responsabile della Linea di Business Satellite Communications di Telespazio - Attraverso questa parabola il modem, a casa del cliente, è in grado di parlare con il satellite e di essere rilanciato nel mondo internet». Superata l'installazione iniziale e i costi di attivazione, il servizio è tutt'altro che inaccessibile a livello economico: «Stiamo parlando di prezzi paragonabili a quelli di un servizio di larga banda: qualche decina di euro al mese per un collegamento a 30-50 megabit al secondo di velocità. Ormai il gap rispetto alle altre tecnologie è molto ridotto». Ma i vantaggi stanno tutti nell'accessibilità di questa soluzione, che funziona a ogni latitudine e longitudine. «La tecnologia satellitare è in grado di dare larga banda ovunque, quindi il concetto di digital divide col satellite non esiste», continua Caranci. Che però sottolinea anche come l'internet satellitare sia «complementare» alle altre tipologie di connessione. Non vuole dunque sostituirle ma andare là dove le infrastrutture «via terra» non arrivano. «In Italia il numero stimato di clienti ad oggi sta tra i 20 e i 30 mila utenti. In realtà la potenzialità è molto maggiore perché le aree di copertura sono molto maggiori. La difficoltà sta nel mettere in comunicazione chi offre questi servizi e chi ne ha bisogno». E proprio per questo Telespazio ha appena siglato un accordo con Open Fiber così da portare la banda larga anche nelle zone più isolate d'Italia, dai paesini di montagna alle piccole isole.
Il progetto in Sud America
Non solo. Perché Telespazio non opera soltanto in Italia, ma in tutta Europa e anche nei Paesi in via di sviluppo, quelli che più hanno bisogno di soluzioni innovative per dare connessione ai propri cittadini. In particolare l'area in cui la società è più attiva è quella sudamericana, dove è stato appena siglato un accordo con governo peruviano per dotare di internet satellitare 1.300 scuole che si trovano nella foresta amazzonica. L'installazione della prima antenna il 28 maggio, in una scuola di San Jose, nel dipartimento di Ucayal. Oltre agli studenti, beneficeranno della soluzione di Telespazio anche tutti i membri della comunità locale, grazie a un hotspot posizionato su una torre fuori dai plessi scolastici.
Internet per tutti
Le potenzialità, come detto, sono ancora da scoprire. Ma l'internet satellitare si candida ad essere la soluzione al gap digitale che ad oggi divide il mondo tra chi è connesso e chi no. Ed è una soluzione già reale, concreta. Una soluzione che può concludere un cerchio nella storia di Telespazio, che ha da poco compiuto i suoi primi 60 anni di vita. «Il Centro del Fucino nasce all'inizio degli anni 60, in un momento in cui nascevano le tecnologie dei satelliti. Se pensiamo che sono di questo periodo i primi satelliti geostazionari capiamo quanto siamo stati pionieri di questa disciplina. Oggi è il teleporto per usi civili più grande del mondo. Ospita asset strategici sia per il sistema paese che anche d'interesse internazionale ed è anche il punto da cui noi gestiamo i sistemi di comunicazione». Ed è il punto in cui, nel 1986, è entrato il primo collegamento internet in Italia: «Quello che noi vorremmo è essere quelli che possano portare internet a tutti quelli che non ce l'hanno, arrivando a tutti coloro che sono rimasti fuori copertura».



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