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Gennariello

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Numero 7-8 del 2021

Titolo: Pillole di Sport

Autore: Redazionale


Articolo:
Bambini, avete mai sentito parlare di uno sport che unisce nuoto, ciclismo e corsa? Ebbene sì, esiste e si chiama triathlon! È facile dire «ma come? Non sai cos'è il triathlon?» eppure per una persona che non lo ha mai sentito nominare, non è facile capire di cosa si tratti. Cominciamo allora con il dire che il triathlon nasce nel 1977 su una delle spiagge più note delle isole Hawaii, quella di Honolulu. Sembra che un gruppo di amici discutesse su quale gara richiedesse maggiore resistenza fisica tra nuoto, ciclismo e corsa. Uno dei partecipanti, a quel punto, propose di unire le tre discipline. Lì per lì sembrava scherzasse ma già nel 2000, a Sydney, vennero disputati i primi giochi olimpici di triathlon. Il triathlon si compone di 3 prove, la prima di nuoto libero (in mare), la seconda di ciclismo e la terza di corsa. Tra una prova e l'altra, gli atleti hanno giusto il tempo di cambiare l'equipaggiamento. Scopriamo insieme come si svolge una gara di triathlon per atleti paralimpici ciechi.
Le prove sono le stesse, si svolgono nella medesima successione e l'atleta non vedente è affiancato da una guida nella quale ripone piena fiducia, costruita nel corso degli allenamenti. Vengono percorsi 750 metri di nuoto, 20 chilometri di tandem e 5 chilometri di corsa. Il nuoto in mare è differente da quello praticato in piscina perché si perdono i riferimenti della vasca. Nel tandem (1), invece, è fondamentale mantenere l'equilibrio soprattutto nelle curve, gestire la velocità e avere una perfetta sincronia con la guida, muovendosi in perfetta sintonia. Che bella sensazione di libertà, il vento sulla faccia e tra i capelli! Ti permette di percepire la propria forza e caricarti emotivamente. Durante la corsa l'atleta è legato alla guida tramite una cordicella che va da polso a polso.
Allora che ne dite, sarà il caso di provare? Fossi in voi non lo escluderei e a tal proposito voglio presentarvi una campionessa reggina di paratriathlon, Anna Barbaro, qualificata alle Paralimpiadi di Tokyo.
Dieci anni fa un virus senza nome l'ha privata della vista, ma Anna ha saputo riprendere in mano la sua vita ed ha iniziato a sognare di diventare un'atleta paralimpica. E adesso il suo prossimo sogno si chiama Tokyo 2020.
Anna ha accettato di farsi intervistare. Inquadra con il tuo smartphone il Qr Code n. 2 che trovi nella tavola allegata, potrai così ascoltare e conoscere la sua storia e soprattutto fare tesoro del messaggio che ha voluto mandarci!
Buon divertimento e buon triathlon a tutti!
Glossario
1)Tandem: bicicletta a due posti, uno dietro l'altro.



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