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Kaleîdos

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Numero 9 del 2021

Titolo: Il make-up: un altro modo per sentirsi bene

Autore: Rossella Lazzari


Articolo:
Sono le cinque di un anonimo giovedì pomeriggio di gennaio. Con una mano reggo la tazza fumante della tisana aromatica che mi sono appena preparata, con l'altra controllo la posta sul mio iPad.
Ho appena ricevuto la mail quotidiana del Giornale Uici... la apro e scorro il sommario delle notizie pubblicate oggi... finché non mi imbatto in questo titolo: «Vicenza, Corso online di make-up».
Ho un attimo di straniamento, un attimo che si protrae anche mentre, incredula, scorro il breve comunicato. L'ho letto davvero? Ho sentito bene?
Ho trentatré anni, vivo in un paesino di provincia, bellissimo, ma lontano da tutto. Ho sempre amato il bello, l'armonia, la cura dei dettagli. Inevitabile, quindi, che fossi attratta dall'universo del make-up e della cura della pelle.
Per molto tempo truccarmi per me ha significato farmi truccare da altri... un limite che mi stava stretto per varie ragioni: in primis perché credo che ciascuna di noi abbia la necessità e il diritto di conoscere il proprio aspetto e decidere l'immagine che offre di sé, parte fondamentale del biglietto da visita che ci rappresenta agli occhi degli altri e di noi stesse. Così come decidere se indossare i tacchi o le Sneakers, parlare a voce alta o sussurrare, lasciare i capelli bianchi o farsi le mèches rosso fuoco, muoversi col bastone, col cane o farsi accompagnare, ogni donna - anche se non vedente - deve poter decidere che aspetto dare al proprio viso e deve poterlo fare in autonomia e con consapevolezza. In secondo luogo, delegare ad altri la cura del mio viso era un limite che ero certa di poter superare, ma non sapevo (ancora) come.
Non so neanche più da quanto tempo sognavo di frequentare un corso di trucco per non vedenti, di imparare a curare la mia pelle e truccarmi con consapevolezza, di acquisire le conoscenze e la manualità giusta grazie a qualcuno che sapesse farlo e, semplicemente, si prendesse del tempo per insegnarmelo. Ed ora una sezione Uici organizza un corso di make-up e skincare, per non vedenti e per giunta online?
Impossibile spiegare la botta di entusiasmo ed adrenalina che mi ha spinta a mandare la mail d'iscrizione e a condividere l'articolo sulla mia bacheca Fb, in modo che altre donne fossero informate e potessero cogliere quest'opportunità che, di questi tempi, è più unica che rara.
Entusiasmo che mentre scrivo queste riflessioni, a distanza di tre mesi da quel pomeriggio di gennaio e due dall'inizio del corso, non si è affatto esaurito ed anzi è corroborato dai risultati raggiunti.
Certo, quello organizzato dalla sezione Uici di Vicenza è ben lungi dall'essere il primo corso di make-up per non vedenti organizzato in Italia, ma è un fatto che, ad oggi, di make-up per non vedenti si parla poco, troppo poco a parer mio.
Lo dimostra il fatto che, in più di trent'anni di vita, pur informandomi costantemente sulle attività organizzate nei settori di mio interesse, avevo sentito parlare di corsi di make-up per noi solo un paio di volte e comunque in grandi città e per un numero limitato di utenti. E a quanto pare, quella di imparare a truccarsi e prendersi cura della propria pelle è un'esigenza avvertita da molte donne, visto che all'annuncio hanno risposto oltre quaranta corsiste.
C'è chi, come me, amava truccarsi e non sapeva farlo da sola, c'è chi sapeva truccarsi da vedente ma avendo perso la vista deve imparare tutto di nuovo, chi vuole imparare nuove tecniche, chi vuol essere d'aiuto ad altre donne che vogliano imparare... le esperienze e le motivazioni che ci hanno condotte a questo corso sono tante e varie.
Il fatto che le lezioni si svolgano online, su piattaforma zoom, ha poi permesso la frequenza a donne di tutta Italia: Lucia, la nostra insegnante, è a Vicenza, io ed altre ragazze siamo in Puglia, altre sono a Napoli, a Milano, in Sicilia e in Sardegna.
Pian piano, incontro dopo incontro, abbiamo imparato a conoscere meglio noi stesse, i punti di forza del nostro viso, la composizione della nostra pelle, i prodotti e le tecniche giuste per valorizzarla.
Quasi certamente non diventeremo make-up artists e neppure ambiamo a farlo... abbiamo, però, stretto amicizie che probabilmente proseguiranno dopo il corso, abbiamo incontrato altre donne, altre vite, difficoltà, successi. Ed abbiamo capito che non è solo make-up, non è solo truccarsi un'ora a settimana davanti ad un Pc! È confronto su esperienze diverse, è conoscersi, socializzare, ridere, uscire dal torpore e dall'isolamento forzato.
Perché racconto la mia esperienza? Perché ne scrivo qui? Perché la mia speranza è che si organizzino sempre più corsi di make-up, online o in presenza (quando si potrà), che sempre più donne comprendano quant'è importante decidere per sé ed essere in condizione di farlo scientemente, che ci si può truccare anche da sole, pur non guardandosi allo specchio, che l'autonomia passa anche dalla scelta di un ombretto o di un rossetto, che non vedere non significa non vivere (sì, c'è ancora chi lo pensa, anche fra i non vedenti, purtroppo).
«Il make-up si sente», dice sempre Lucia, consulente indipendente di make-up e skincare nonché mia coach nel corso. Il make-up si sente... ed è vero! Si sente sulla pelle che, duttile e complice, risponde alle attenzioni che le dedichiamo, e si sente anche dentro: prendersi cura di sé è un altro modo di sentirsi bene, di stare bene.
Star bene è una necessità di ognuno di noi: parte da dentro, dalla mente, si trasmette al corpo e ritorna al cervello sotto forma di energia positiva. No, no, non è filosofia spicciola, non sono mantra motivazionali: è tutta esperienza, la mia.
Svegliarmi la mattina sapendo che sarò in grado di curare al meglio il mio viso come avrei sempre voluto fare mi dà una carica nuova per cominciare al meglio la giornata.
Se poi c'è anche il sole, beh, allora è il top... ma se non c'è, so di poter migliorare la giornata con un make-up luminoso che, prima che piacere agli altri, faccia venire il buon umore a me che lo realizzo... tanto ora so come fare!
Rossella Lazzari



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