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Il Progresso

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Numero 09 del 2021

Titolo: Attualità- Approvato il green pass per tornare a viaggiare in Europa senza restrizioni durante la pandemia

Autore: Kevin Carboni


Articolo:
(da «Wired.it» del 29 aprile 2021)
Il Parlamento europeo ha approvato il certificato, proposto dalla Commissione europea, per tornare a viaggiare senza restrizioni all'interno dell'Unione. Si chiamerà Certificato Eu Covid-19 e includerà test, certificati di guarigione e solamente i vaccini autorizzati dall'Agenzia europea del farmaco (Ema). La misura approvata dal parlamento chiede anche ai paesi membri di garantire la gratuità dei test e stabilisce il limite di validità del provvedimento a 12 mesi e non di più.
La proposta è stata approvata con 540 voti favorevoli, 119 contrari e 31 astenuti. Dopo questo passaggio, potranno cominciare i negoziati con la presidenza di turno per rendere attivo lo strumento entro giugno. I certificati, in formato digitale o cartaceo, attesteranno lo stato di salute relativo al Covid-19 delle cittadine e dei cittadini europei, ma non serviranno né come documento di viaggio né diventeranno una precondizione per lo spostamento tra i territori dell'Unione. Gli stati membri dovranno accettare tutte le certificazioni rilasciate all'interno del territorio dell'Unione, riguardanti persone che hanno ricevuto un vaccino autorizzato dall'Ema. Mentre alle autorità nazionali è stata lasciata la possibilità di decidere se accettare o meno i certificati di vaccinazione per i vaccini elencati dall'Oms per l'uso di emergenza.
Per evitare discriminazioni, l'emiciclo ha stabilito che i paesi europei dovrebbero «garantire test universali, accessibili, tempestivi e gratuiti» a tutte le persone che ne hanno bisogno. Chiunque sia in possesso di un Certificato Eu Covid-19, non potrà essere soggetto a restrizioni di viaggio, come quarantena, autoisolamento o ulteriori test. Inoltre, per garantire il rispetto e la tutela dei dati personali, nessuna informazione contenuta dal certificato sarà archiviata dai paesi di destinazione e non sarà nemmeno istituita una banca dati centrale a livello europeo. Tutti gli enti che tratterranno e riceveranno i dati saranno resi pubblici in un elenco generale messo a disposizione dalle istituzioni europee, in modo che cittadine e cittadine possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati, come previsto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati.



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