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Corriere dei Ciechi

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Numero 4 del 2021

Titolo: RUBRICHE- Una finestra sul sociale

Autore: a cura di Anna Monterubbianesi


Articolo:
Donne e Terzo Settore: una fotografia
Nonostante le statistiche annuali sull'occupazione in Italia indichino che il nostro Paese è ancora indietro rispetto agli altri Membri dell'OCSE sul tema della parità di genere, il Terzo settore è l'unico a distinguersi positivamente, dimostrando l'importanza della componente femminile nelle organizzazioni:
più di 2,3 milioni di volontarie sono donne (41,1% del totale), con una crescita del 25,7% rispetto al 2011 (rispetto a una crescita complessiva di tutti i volontari pari al 16,2%). Oltre il doppio dei lavoratori uomini (313.830).
712 mila sono le lavoratrici retribuite (pari al 65,8% del totale), in crescita dell'11,7% rispetto al 2011.
Tuttavia questi dati vengono ribaltati quando si considerano le posizioni apicali. In questo caso infatti le donne alla guida di organizzazioni sociali sono ancora troppo poche rispetto al numero degli uomini. Fa eccezione l'ambito della cooperazione internazionale (dati Open Cooperazione) dove il 30,9% degli incarichi di dirigenza e presidenza nelle ONG italiane viene ricoperto da donne.
Il contrasto alle disuguaglianze di genere e non solo resta un obiettivo fondamentale per le organizzazioni di Terzo settore italiano, che dimostrano consapevolezza del valore e del ruolo delle donne nel promuovere cambiamenti sociali e sviluppo economico nelle comunità, soprattutto nei contesti più fragili del nostro Paese e del mondo. Non a caso il 63% dei soci del Forum Nazionale del Terzo Settore, in base a quanto emerso dal rapporto "Il Terzo settore e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile", è attivo con progetti che promuovono l'uguaglianza di genere.
Il 2020, purtroppo, segnato dall'avvento della pandemia da Covid-19, ha fatto registrare una battuta d'arresto rispetto al tema del superamento delle disuguaglianze di genere, se non addirittura un'inversione di tendenza, che non ha riguardato esclusivamente il Terzo Settore. L'epidemia ha evidenziato che le donne, senza distinzioni di età e area geografica, sono le principali vittime economiche e sociali di disuguaglianze che le svantaggiano: 1 su 2 ha visto peggiorare la propria situazione economica negli ultimi 12 mesi; tra le occupate, 1 su 2 teme per il futuro di perdere il lavoro; tra le disoccupate, 1 donna su 4 dichiara che a causa del Covid ha rinunciato a cercare un'occupazione. Il dato sul peggioramento della condizione economica, inoltre, supera il 60% se si prende in considerazione la fascia di età 25-34 anni (6 donne su 10). Questi i dati di un'indagine di IPSOS per WeWorld del 2020. Tutto questo nonostante l'84% delle lavoratrici europee sia stata impiegata in prima linea nei settori più colpiti dalla pandemia e durante questi mesi di crisi le donne si siano costantemente impegnate in attività sociali, seppur esposte a grandi pericoli.



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