Numero 06 del 2021
Titolo: Sostenibilità- Tecla, la casa stampata in 3d tutta italiana (ed ecosostenibile)
Autore: Alessio Lana
Articolo:
(da «Corriere.it» del 10 marzo 2021)
Realizzata dalla Wasp di Massa Lombarda, viene costruita sfruttando la terra locale per minimizzare l'impatto ecologico
Sembra una casa degli Hobbit, tondeggiante e integrata nel paesaggio, ma in realtà Tecla è tecnologica e di design. Quest'abitazione marrone dalle forme sinuose e dal fascino innegabile è stata stampata in 3d da Wasp, azienda di Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, che da anni applica questa nuova tecnologia all'architettura. I vantaggi sono parecchi e il primo è l'impatto ambientale praticamente nullo.
La stampante può essere montata e smontata rapidamente
Proprio come la stampa 3d tradizionale, Tecla è realizzata per estrusione. Uno o più bracci versano sul terreno la terra presa dai dintorni e partendo dal basso, strato dopo strato, innalzano la struttura secondo il disegno dell'architetto. Nel caso della prima Tecla la firma è di Mc A - Mario Cucinella Architects.
«Non è tanto la casa in sé a essere importante in questa sperimentazione, ma aver dimostrato che si può fare, che il nostro sistema funziona» spiega al Corriere il fondatore di Wasp, Massimo Moretti. «Abbiamo infatti sviluppato una stampante 3d che può essere montata e smontata rapidamente ed è pure modulare».
Funziona come le stampanti di casa
Moretti paragona il suo sistema a un alveare, una megastruttura costruita non da un unico insetto gigante ma da tanti piccoli animali perfettamente coordinati tra loro. Ognuno fa il suo modulo e il risultato finale è maggiore delle singole parti. Ecco, le stampanti Wasp sfruttano il medesimo principio. Ognuna opera su massimo otto metri e mezzo di diametro e per fare una struttura più grande basta aggiungerne altre. «La nostra tecnologia si adatta e cresce in base a ciò che costruiamo» spiega Moretti. «I singoli bracci sono collaborativi, ognuno sa quello che fa l'altro e possiamo aumentarli all'infinito. Come le api, ogni stampante fa il suo modulo e tutte insieme contribuiscono al risultato finale». L'avventura di Moretti parte da molto lontano, dal 2012, e nel tempo si è evoluta a livello tecnologico ma è rimasta ferma su un punto: il basso impatto ambientale. Il bello di Tecla ma anche della precedente Gaia, è che il materiale da costruzione viene dai dintorni. «Il primo passo è analizzare il terreno dove verrà costruita la casa, un fattore fondamentale per minimizzare l'impatto. È quella stessa terra infatti che va a creare la miscela usata per innalzare la struttura», sottolinea Moretti.
Sostenibile e di design
Questa filosofia costruttiva ha due effetti. Da una parte, nei Paesi più sviluppati, permette di costruire edifici ecosostenibili e di design. Tralasciando porte e finestre, una casa in 3d potrebbe essere abbattuta per tornare terra da miscelare di nuovo con il terreno. Sono case sicure e antisismiche, con muri di 60 centimetri di spessore cavi all'interno per offrire l'isolamento termico. A livello di design, non c'è limite alla forma. «Triangolari, circolari, quadrate, con le stampanti 3d non abbiamo limiti», puntualizza Moretti, si possono creare muri lineari o sinuosi e si possono aggiungere liberamente porte e finestre.
Come un Lego
Dall'altra c'è un impegno umanitario. Con la stampa 3d si possono costruire rapidamente e in economia case in ogni parte del mondo. Le case di fango dopotutto sono costruzioni tradizionali in diversi Paesi ma qui il processo è più veloce e preciso. Come la vespa vasaia da cui prende il nome, Wasp vola da una parte all'altra e dove si posa può erigere strutture. La costruzione infatti avviene tramite kit: «Dopo aver analizzato il terreno, portiamo sul luogo un container in cui c'è tutto il necessario per la costruzione. Montate le stampanti, con la ruspa raccogliamo la terra, la facciamo seccare e poi togliamo i sassi e teniamo l'argilla. Infine il materiale viene miscelato con ghiaia e sabbia, immesso nelle pompe e la costruzione ha inizio». In teoria non servirebbero fondamenta ma vengono comunque realizzare per rispondere alle attuali normative. A seconda del luogo di costruzione poi sono necessari alcuni interventi. Nei luoghi molto caldi e poco piovosi, una struttura come Tecla è già pronta per essere usata. Per i posti umidi invece si sta studiando un rivestimento a basso impatto che protegga da acqua e ghiaccio. Se poi piove molto è necessario aggiungervi un tetto «esterno».
Un cambio di paradigma
Il prezzo al momento è pari a quello di un edificio tradizionale ma con il tempo diminuirà «puntiamo a dimezzarlo nel giro di due anni», dice Moretti. E oltre a Tecla un'altra casa è in costruzione nei dintorni di Roma. «Il mio sogno è vedere l'uomo in armonia con se stesso e con il mondo, che costruisce rispettando il territorio, taglia nettamente il consumo di risorse e si integra con il pianeta». Un cambio di paradigma che parte proprio dal centro pulsante della nostra vita, la casa.