Numero 4 del 2021
Titolo: Medicina- Come dare sollievo ai muscoli del collo con massaggi e calore
Autore: Elena Meli
Articolo:
(da «Corriere Salute» del 14 febbraio 2021)
Anche gli antinfiammatori possono essere d'aiuto. Se il disturbo persiste bisogna però escludere che la causa sia un'ernia cervicale
Pur avendo provato a evitarlo, il dolore al collo è arrivato e rende le giornate difficili, soprattutto dovendo lavorare al computer. Come risolverlo? «Intanto, l'errore da non fare è cedere al catastrofismo: in oltre il 90 per cento dei casi la cervicalgia si risolve da sé in poco tempo», premette Sabrina Donzelli, fisiatra dell'Isico di Milano. «Anche quando c'è dolore, poi, non bisogna stare fermi perché se ne favorirebbe il mantenimento: occorre perciò continuare a eseguire i piccoli esercizi di stretching e rinforzo del collo e degli arti superiori, semmai in maniera più lenta e controllata. No anche all'eccesso di compensazione: se si prova molto fastidio dovendo girare il collo da un lato, non è comunque opportuno evitare del tutto il movimento sbilanciandosi magari in altre posizioni scorrette».
Quando rivolgersi al medico
Cuscini particolari per la notte non sono necessari, a meno di avere molti fastidi proprio durante il sonno, perché l'assenza della forza di gravità da sdraiati è già sufficiente a dare sollievo. A volte il dolore però è tale da impedire una normale quotidianità, perché ogni mossa del capo fa vedere le stelle e c'è pure un mal di testa intenso. «In questi casi è opportuno chiedere un consiglio al medico di famiglia», dice Donzelli. «Spesso può bastare anche un cerotto riscaldato o una borsa dell'acqua calda, che rilassando la muscolatura di collo e spalle la decontraggono alleviando il male; anche per questo possono essere efficaci i massaggi miorilassanti eseguiti da un fisioterapista. Altrimenti si può prendere per due o tre giorni il paracetamolo o un antinfiammatorio non steroideo, che aiuta a risolvere in fretta la cervicalgia».
Il «peso» dell'artrosi
Chi non è più giovanissimo all'affacciarsi di un dolore al collo inevitabilmente pensa all'artrosi: con l'età le articolazioni delle vertebre cervicali perdono infatti in flessibilità e si ha difficoltà a piegare il capo, in una o più direzioni a seconda delle zone dove si è verificata l'usura vertebrale maggiore. È un destino inevitabile? «Tutti siamo a rischio: è un processo fisiologico con l'invecchiamento che non può essere bloccato ma compensato per evitare che provochi sintomi, restando attivi fin da decenni prima della vecchiaia», specifica la fisiatra. «Non è detto poi che in chi non è più giovane la causa di cervicalgia sia sempre l'artrosi e comunque non cambiano gli interventi necessari a risolverla.
La strategia vincente
«La strategia vincente è continuare a muovere il collo senza iper-sollecitarlo, perché ciò potrebbe aumentare l'infiammazione locale e quindi il fastidio: come quando l'artrosi al ginocchio si fa sentire evitiamo le scale ma non smettiamo di camminare, così in caso di artrosi al collo e cervicalgia si devono continuare gli esercizi, ma facendoli a bassa intensità. Gli antinfiammatori possono essere d'aiuto anche in chi soffre di artrosi, che deve poi avere cura di «risparmiare» il collo e quindi, per esempio, stare un po' meno seduto al computer e leggere sdraiato a pancia in giù sostenendo la testa per scaricare il collo. Non ci sono moltissime evidenze di efficacia per le tecniche manipolatorie, che in alcuni pazienti con un'artrosi consistente sono anche sconsigliate».
L'ernia cervicale
Quando c'è un dolore al collo persistente, l'altra grande sospettata è l'ernia cervicale: è una causa meno frequente ma in questi casi postura al computer ed esercizi aiutano fino a un certo punto, perché il disco vertebrale si assottiglia o si «sfianca» uscendo dalla sua sede, preme le radici nervose e provoca sintomi caratteristici. «I campanelli d'allarme sono il dolore intenso, tale addirittura da svegliare la notte, che si irradia verso il braccio e può portare anche a una perdita della forza o della sensibilità delle dita o dell'arto», spiega Martina Poggio, fisioterapista dell'Isico. «Come nel caso dell'artrosi, però, la presenza di un'ernia non è necessariamente causa diretta della cervicalgia: le ernie possono essere asintomatiche e non dare dolore, sono infatti un segno del corpo che invecchia come i capelli bianchi. C'è chi ha ernie multiple visibili alla risonanza magnetica ma nessun segno di cervicalgia: non serve, quindi, interrogarsi sempre sulla causa specifica del dolore al collo ma intervenire con terapie manuali ed esercizi per risolverlo».
La chirurgia
«Certamente però se il dolore persiste occorre sempre la valutazione medica», precisa Donzelli. «In casi selezionati, problemi meccanici come ernie cervicali o esiti di traumi possono richiedere la chirurgia. Ma si tratta appunto di eventualità tutto sommato rare: quasi sempre la cervicalgia si risolve facilmente, in alcuni casi con l'aggiunta di una terapia manuale ed esercizi impostati dal fisioterapista o con antinfiammatori prescritti dal medico».
Elena Meli