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Corriere dei Ciechi

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Numero 2 del 2021

Titolo: ATTUALITÀ- Il Club Italiano del Braille

Autore: Nicola Stilla


Articolo:
A distanza di quasi vent'anni, non ha smarrito i valori che ne hanno ispirato la nascita

All'inizio del nuovo millennio, un nutrito gruppo di realtà operanti a vario titolo nell'ambito della tutela e dell'integrazione delle persone con disabilità visiva decide di dare origine al Club Italiano del Braille con lo specifico scopo di promuovere e diffondere l'uso dell'omonimo sistema di scrittura e di lettura per le persone non vedenti; il sentimento che accomuna i fondatori del Club è la convinzione che il Braille, un sistema inventato quasi due secoli prima, vada tutelato e promosso ad ogni livello, poiché mantiene intatte le sue caratteristiche di attualità ed utilità allo scopo di garantire alle persone con disabilità visiva l'accesso alla conoscenza e alla fruizione della cultura.
Quel sentimento, a distanza di quasi un ventennio, è ancora ben vivo, poiché l'efficacia del Braille risulta pienamente attuale.
Quel gruppo di promotori era costituito da diverse Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale ed Istituti che da moltissimi anni si occupano di disabilità visiva: l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la storica associazione di categoria che nel 2020 ha festeggiato i suoi cento anni di attività e battaglie a tutela delle persone ipo e non vedenti, la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-ciechi, che raccoglie gli enti preposti all'istruzione e all'educazione delle persone con minorazione visiva del nostro paese, la Biblioteca Italiana per Ciechi "Regina Margherita" di Monza e la Stamperia Regionale Braille di Catania, storici poli di diffusione della cultura in Braille in Italia, l'Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.), l'Istituto dei Ciechi "Francesco Cavazza" di Bologna e l'Istituto dei Ciechi di Milano, enti operanti nel campo della formazione e nell'abilitazione lavorativa delle persone con disabilità visiva, con particolare attenzione alle tiflo-tecnologie e all'informatica, la Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (I.A.P.B.) ed infine il Centro Regionale "Helen Keller" di Messina, importante scuola per l'addestramento dei cani guida.
Benché il Club Italiano del Braille si sia formalmente costituito con atto notarile solo nel 2009, a due anni prima risale il suo primo grande successo: l'istituzione, con legge delle Stato Italiano n. 126 del 2007, della Giornata Nazionale del Braille, che si celebra il 21 febbraio di ogni anno.
Dall'anno di promulgazione della legge, il Club, con la fondamentale collaborazione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e degli altri Enti Fondatori, non ha mai mancato di profondere impegno e risorse per onorare la ricorrenza, focalizzando di volta in volta l'attenzione su differenti aspetti dell'applicazione del sistema Braille. Alcuni esempi: la seconda Giornata nazionale, celebrata a Milano nel febbraio 2009, è stata imperniata sul ricordo della figura di Louis Braille, in occasione del bicentenario della sua nascita; nel 2010, a Roma, il tema è stato l'applicazione del codice Braille alla scrittura musicale; in occasione del 150° anniversario dell'Unità di Italia, alle celebrazioni della 4° Giornata Nazionale, è stata presentata la pubblicazione in Braille de "l'Esprit del Risorgimento" a cura della Fondazione Labus-Pullè: il riferimento all'Unità d'Italia è stata occasione per riflettere sul significato profondo del codice, quale modalità di scrittura e lettura che infrange le barriere culturali e comunicative tra chi vede e chi non vede, nel segno dell'unità dei diritti.
Altri temi affrontati nelle diverse Giornate sono stati: la sicurezza sul lavoro (a Milano, nel 2012, dove è stata presentata la "Guida in Braille sulla salute e la sicurezza sul lavoro: anche il Braille può salvarti la vita"), l'informatica e la flessibilità del codice Braille (a Napoli, nel 2013), le nuove tecnologie (a Trieste, nel 2015). Particolarmente significative sono state le testimonianze che tre soci onorari del Club hanno portato circa l'importanza che il codice Braille ha ricoperto nella loro vita, in occasione della 7° Giornata Nazionale del Braille tenutasi a Catania nel 2014.
In anni recenti, il Club ha cercato di portare le celebrazioni della Giornata in giro per l'Italia, da Nord a Sud, scegliendo diverse città dislocate in tutta la penisola: Firenze e Cagliari nel 2016, Bari nel 2017, Genova e Palermo nel 2018, Matera e Torino nel 2019, replicando infine Catania nel febbraio 2020.
Propri pochi giorni dopo la giornata nazionale del 2020 è scoppiato nel nostro paese l'allarme sanitario legato alla diffusione del Covid-19, ed oggi ci troviamo, un anno dopo, a dover immaginare una celebrazione molto diversa dalle precedenti; vogliamo però interpretare questa necessità come un'opportunità per aggiungere contenuti nuovi e stimolanti, sfruttando al meglio quegli strumenti di video/audio conferenza che abbiamo imparato ad utilizzare in questi mesi. La celebrazione della XIV Giornata nazionale del Braille si svolgerà infatti in streaming via web il 19 febbraio p.v. e presenterà, visto il media che utilizzeremo, maggiori contenuti audio e video che sono sicuro renderanno vario e piacevole l'appuntamento: ascolteremo la testimonianza delle insegnanti di una scuola nella quale l'apprendimento del Braille è diventato un gioco per tutti i bambini e presenteremo un recente prodotto della Lego, il Lego Braille Bricks, che, potremmo dire, segue la direzione opposta con il medesimo risultato: da gioco diviene occasione di apprendimento per i bambini non vedenti; proporremo poi una parentesi di "lettura a due voci" di un testo letterario o, forse sarebbe meglio dire, di lettura "a due sensi": la vista utilizzata da lettore vedente, il tatto utilizzato dal lettore non vedente. Poi visiteremo, seppur virtualmente, il Museo Casa Natale di Louis Braille di Coupvray, in Francia e il Museo Italiano del Braille presso l'Istituto dei Ciechi di Milano; e questo mi offre l'occasione di ricordare che, accanto all'organizzazione della Giornata Nazionale, il Club Italiano del Braille annovera tra i suoi scopi statutari l'implementazione e il sostegno del citato Museo sito nella casa natale di Louis Braille a Coupvray e la valorizzazione e il potenziamento del Museo Italiano del Braille di Milano. Gli interventi dal titolo "Io, la Musica e il Braille" e "Formule, tabelle e grafici anche per me!" ci permetteranno infine di "toccare con mano" la musica e la matematica nella loro declinazione Braille, attraverso la testimonianza di chi il Braille lo utilizza e lo applica ai due rispettivi campi.
Una proposta nuova e sono sicuro apprezzata, collegata alla XIV Giornata Nazionale del Braille, sarà la stampa di biglietti da visita personalizzati in nero e Braille che saranno dati in omaggio a politici e autorità per ruolo e storia sensibili ai temi della disabilità e dell'integrazione sociale.
A chiusura dell'articolo vorrei ricordare un'iniziativa importante che tra il 2019 e il 2020 il Club ha messo in atto: la pubblicazione sull'inserto del Corriere della Sera di un lungo articolo sul Braille che includeva un'intervista al Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Mario Barbuto e una mia dichiarazione in veste di Presidente del Club Italiano del Braille; all'inserto è stato allegato un segnalibro realizzato per conto del Club e della Presidenza Nazionale dell'U.I.C.I. dal Centro Braille San Giacomo, che da una parte riportava la grafica del Centenario dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dall'altro la scritta "BRAILLE=LIBERTA'" in nero e in Braille in quattro diverse lingue: italiano, russo, cinese e arabo.
Le attività sopra descritte testimoniano che ad oggi il Club non sembra aver perso di mira le sue finalità statutarie, profondendo un impegno organizzativo costante; un impegno che, mi è doveroso segnalarlo, è sostenuto economicamente in via esclusiva da quei soci, enti e privati cittadini che scelgono volontariamente di dare il proprio contributo.
Mi auguro che tutti gli enti che in passato hanno sostenuto il Club lo facciano anche nel futuro, così che la nostra associazione possa proseguire nella sua opera di tutela e diffusione della cultura del Codice Braille: un sistema geniale pensato da una persona non vedente per altre persone non vedenti, che, come tutte le invenzioni geniali, non ha finora sofferto dello scorrere del tempo.

21 febbraio 2021, Giornata Nazionale del Braille
L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e il Club Italiano del Braille celebrano il sistema di lettura e scrittura che dal 1829 garantisce l'accesso all'istruzione e alla cultura dei ciechi di tutto il mondo.
Il 19 febbraio un evento dalla Sala Zuccari del Senato con, tra gli altri, il Prefetto di Roma Piantedosi, lo scrittore De Giovanni e altre personalità, per ricordare l’alfabeto ancora oggi indispensabile e insuperato come strumento di inclusione, autonomia e accesso all’istruzione e alla cultura.
Una risorsa da rafforzare soprattutto in un momento in cui prevale la didattica a distanza e vanno ancora più sostenute le famiglie con disabili visivi
Il 21 febbraio si celebra la Giornata nazionale dell’alfabeto Braille, che ha cambiato completamente il modo di vivere di milioni di persone con disabilità visiva. Ancora oggi è uno strumento indispensabile e insuperato con cui i non vedenti possono scrivere, leggere e comunicare, e quindi imprescindibile per la loro integrazione nel tessuto sociale, scolastico, lavorativo e culturale di qualsiasi comunità.
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), l’organizzazione nazionale che rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini ciechi assoluti e ipovedenti, intende valorizzare l’importanza del Braille attraverso un evento nazionale organizzato insieme al Club Italiano del Braille dal titolo "Braille: via maestra per l'inclusione e l’accesso alla cultura". L’evento, che si terrà venerdì 19 febbraio in modalità online e a partire dalle ore 10:00, sarà l’occasione per approfondire lo studio e l'insegnamento del Braille, insieme alle sue molteplici applicazioni pratiche - che vanno dalla musica alla matematica all’apprendimento delle lingue straniere - e la sua imprescindibilità nel percorso di inclusione sociale e autonomia culturale delle persone disabili visive.
Tra le varie personalità che prenderanno parte all'evento, da segnalare il Presidente dell'UICI Mario Barbuto e il Presidente del Club Italiano del Braille Nicola Stilla, i saluti delle Istituzioni, tra cui il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, e la direttrice Farida Saidi-Hamid del Museo Casa Natale di Louis Braille a Coupvray nell’Ile De France e del Museo italiano Braille presso l’Istituto Ciechi di Milano. L’iniziativa sarà ricca di testimonianze di grande impatto. Tra queste, i momenti dedicati al mondo della scuola con alcuni docenti che hanno coinvolto nell’apprendimento del Braille anche classi di alunni normodotati; le sessioni di lettura alternata tra scrittori di fama come Maurizio De Giovanni e narratori non vedenti; alcune esecuzioni musicali con esperienze di giovani musicisti non vedenti che solo attraverso il Braille hanno potuto dare seguito alla loro passione artistica; testimonianze di studenti che racconteranno del rapporto tra Braille e matematica, proiezioni di video e molto altro. Nel corso dell’evento saranno anche presentati i nuovi Lego Braille Bricks come esempio di gioco didattico accessibile anche ai ciechi e utile anche per imparare il sistema Braille.
Il Braille è basato su 6 punti in rilievo che possono combinarsi per rappresentare lettere dell’alfabeto, numeri, segni di interpunzione, simboli matematici, informatici, musicali e chimici e venne inventato nel 1829 da Louis Braille. La valorizzazione di questo sistema è di particolare importanza in questo momento di emergenza sanitaria in cui prevale il ricorso alla didattica a distanza. Una situazione che mette ancora più in evidenza la necessità di rafforzare competenze e ruolo degli insegnanti, anche per quanto riguarda la conoscenza del Braille, e di ridurre il peso per le famiglie nell’attività di affiancamento ai figli che studiano in casa, e in particolare per le donne su cui ricade generalmente questa attività, e che in presenza di un figlio disabile aumenta esponenzialmente.



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