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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 1 del 2021

Titolo: ATTUALITÀ- Diritto alla libertà e alla sicurezza

Autore: Vincenzo Massa


Articolo:
Apriamo questo nuovo anno riprendendo una notizia di cronaca triste e vergognosa avvenuta a Roma. La mattina del 30 dicembre, quindi in pieno clima festivo quando si spera che tutti siamo più buoni, Alessandro, cieco assoluto, e sua moglie Sonia, ipovedente, residenti da appena otto mesi a Centocelle, sono in via dei Platani quando decidono di attraversare la strada. Sonia giunta alle strisce pedonali inizia ad attraversare la strada, tenendo sotto braccio suo marito Alessandro, muovendosi con il bastone bianco, quando un incivile ha deciso di non farli passare per poter continuare a sfrecciare liberamente. La sua buffonata è stata interrotta, per pura casualità, dal bastone della donna che ha urtato la macchina. A quel punto si è passati dalla farsa alla tragedia perché l’incivile ha deciso di vestire anche i panni dell’aggressore violento in particolar modo nei confronti di Sonia che racconta così quei momenti: "Io donna disabile aggredita nell’indifferenza e nell’ipocrisia del quartiere solidale per eccellenza, Centocelle. È accaduto stamattina mentre io e mio marito, entrambi disabili della vista, attraversavamo via dei Platani tenendo a sinistra piazza Mirti, un incivile ha deciso di non fermarsi sulle strisce pedonali e con il bastone ho urtato la fiancata della sua auto. L’uomo ha immediatamente cominciato a minacciarci di tagliarci la gola e dalle aggressioni verbali è passato ai fatti scendendo dall’auto, ha cercato di infilarmi le dita negli occhi, mi ha strappato la mascherina e non contento mi ha spinta per terra. Attorno a noi chi rideva, chi passeggiava indifferente e chi addirittura bloccava mio marito che cercava di chiamare i carabinieri. L’uomo è scappato ed è inutile dire che nessuno ha preso il numero di targa. Siamo poi riusciti a metterci in contatto con i carabinieri che hanno raccolto le nostre dichiarazioni, impotenti e sconcertati".
Intorno alla coppia c’era gente che passeggiava indifferente, che rideva oppure impegnata a bloccare Alessandro che provava a mettersi in contatto con i Carabinieri. Stranamente tutta quella gente intorno non solo non ha avvertito la necessità di difendere e aiutare la coppia ma neppure a segnare il numero di targa dell’aggressore che è riuscito a scappare indisturbato. Un quartiere, quello di Centocelle, pieno di barriere architettoniche "dove comanda la disattenzione per i disabili" denuncia Sonia che continua: "Macchine parcheggiate ovunque, sulle strisce pedonali, sui percorsi per disabili. Deiezioni canine sui marciapiedi, spesso sporchi quando non rotti". Poi chiude: "Compreremo uno sfollagente, non possiamo vivere con la paura di ritorsioni, perché lui ci può riconoscere, noi no. Non abbiamo idea di chi sia. Siamo indignati e spaventati".
Durissima presa di posizione di condanna da parte dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, l’associazione che rappresenta le istanze di circa due milioni di ciechi e ipovedenti italiani: "Come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro massimo sconcerto per l’ennesimo episodio di intolleranza nei confronti di persone con disabilità visiva" commenta il Presidente Nazionale dell’UICI Mario Barbuto. "Episodi di questo tipo, che da nord a sud registriamo in aumento, devono far riflettere e spingere tutti, istituzioni locali e nazionali in primis, a fare quadrato per riaffermare una cultura della convivenza civile e del rispetto dell’altro, che si trovi o meno in una situazione di fragilità come in questo caso. È in gioco il diritto alla libertà e alla sicurezza di ciascuno di noi e ciascuno di noi deve sentirsi offeso da prevaricazioni e indifferenza. Anche se per un cieco o un ipovedente situazioni di questo tipo sono ancora più inaccettabili perché per loro già uscire di casa e muoversi anche su brevi tragitti è una sfida enorme. Basti pensare alle difficoltà che un non vedente può incontrare nel salire su un mezzo pubblico, nel destreggiarsi tra auto parcheggiate in modo irregolare e, ultimamente, tra monopattini elettrici abbandonati senza logica su strade e marciapiedi, per non parlare delle tante barriere architettoniche che infestano le nostre città. Chiediamo maggiori tutele e garanzie di quelli che dalla mobilità alla sicurezza personale restano diritti elementari".
Solidarietà è stata espressa da tutte le istituzioni e si spera che le forze dell'ordine riescano a fare chiarezza il più presto possibile, affinché da una vicenda come questa, senza conseguenze per fortuna, si possa costruire un momento di riflessione ed azione volte ad una maggiore consapevolezza di queste tematiche.



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