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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 48 del 2020

Titolo: Relazione Sezione di lavoro 5: Patrimonio e modello associativo, Fundraising, Quadri dirigenti, Rapporti interassociativi e internazionali

Autore: Redazionale


Articolo:
Il XXIV Congresso dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - Onlus Aps, riunito in modalità on line in ottemperanza alle vigenti disposizioni in materia di emergenza sanitaria, preso atto delle proposte elaborate dal Seminario Tematico precongressuale svoltosi il 13 ottobre scorso, esaminate le risultanze della sezione congressuale di lavoro denominata «Patrimonio e modello associativo, Fundraising, Quadri dirigenti, Rapporti interassociativi e internazionali», formula le seguenti mozioni di indirizzo e le seguenti proposte programmatiche per la politica associativa del quinquennio 2021-2025 inerenti:
1. Modello associativo e quadri dirigenti
1.1. Realizzare attività di accompagnamento e formazione per i Soci, i familiari dei Soci, i volontari per sviluppare il senso di appartenenza, in particolare presso i giovani con disabilità visiva, perché si avvicinino all'associazione e si impegnino in ruoli di responsabilità.
1.2 Realizzare attività di accompagnamento e formazione per tutti i Dirigenti associativi allo scopo di aumentarne le capacità manageriali, di riconoscimento e classificazione dei bisogni, promuovendo inoltre lo sviluppo delle loro capacità di programmazione e di intervento, nonché la loro capacità di effettuare consulenza alla pari. La formazione dei Dirigenti dovrebbe essere svolta in modalità mista (telematica-in presenza) per consentire di poterne usufruire anche al di fuori degli orari lavorativi, permettendone la frequenza anche a chi avesse un'occupazione a tempo pieno. Tuttavia è necessario preservare momenti in presenza in quanto la formazione realizzata in questa modalità viene arricchita dalla fattiva interazione tra i partecipanti.
1.3 Analizzare le criticità di lavoro delle Commissioni riscontrate nel passato periodo e istituire nuove Commissioni di lavoro per tutte e sole le materie che, per complessità o per specificità, richiedono studi di approfondimento. In caso di problematiche che coinvolgano le tematiche di più Commissioni arrivare a una organizzazione che permetta l'interazione diretta tra le diverse Commissioni interessate.
1.4 Realizzare attività di monitoraggio in riferimento alla situazione dei tesseramenti e promuovere attività di rilancio nei territori con riduzioni significative degli iscritti.
1.5 Individuare e diffondere eventuali buone prassi nei processi amministrativi e in quelli di interazione con i Soci.
1.6 Promuovere il raggiungimento in tutte le Sedi Territoriali di uno stesso livello minimo di servizi essenziali, elencandoli in una Carta dei Servizi da distribuirsi ai potenziali Soci.
2. Patrimonio e bilancio
2.1 Accrescere il budget destinato al Fondo di Solidarietà
2.2 Garantire, se le condizioni economiche lo permetteranno, la copertura dei costi da parte della Presidenza Nazionale di almeno un'unità di personale per ogni sezione.
2.3. Nei Bilanci delle sedi territoriali e regionali, accorpare le Relazioni Programmatiche e le Relazioni Morali in una Relazione unica annuale, che dia indicazione delle Attività concluse, delle Attività in atto e delle Attività in fase di programmazione e specifichi, per ciascuna di esse, obiettivi, esiti (conseguiti e-o attesi), costi e coperture.
2.4. Svolgere azioni di pressing finalizzate a che, con i decreti attuativi del Codice del Terzo Settore (d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117 e ss. mm. ii.), ai soggetti con entrate non superiori a 150 mila euro sia consentita la tenuta dei registri contabili mediante fogli Excel ai fini di aumentare semplificazione e trasparenza.
2.5. Definire le modalità di trascrizione delle registrazioni contabili di cui al punto precedente nel bilancio consolidato della Presidenza Nazionale.
2.6 Esaminare la possibilità di trasferire tutte le operazioni legate alla contabilità presso il livello regionale dotato degli opportuni rinforzi operativi.
2.7 Costituire una Commissione di studio per rilevare il patrimonio per consistenza, valore catastale, valore di mercato, destinazione d'uso, costi di gestione, ricavi, spese di efficientamento e per esaminare gli istituti legali (Fondazione, Società di gestione immobiliare, Società di Gestione del Risparmio) utilizzabili per una gestione dello stesso.
3. Servizio civile universale - servizi ai soci
3.1 Promuovere un intervento politico che garantisca una certa stabilità del numero dei volontari assegnati all'Unione e che garantisca la possibilità di inserire all'interno dei progetti ulteriori ambiti di azione rispetto ai semplici servizi di accompagnamento. Ribadire la richiesta al Governo di stabilire una riserva di volontari a favore degli enti accreditati che svolgono attività di cura alla persona. Sarebbe opportuno richiedere una abbreviazione dei tempi intercorrenti tra la selezione dei volontari e la loro entrata in servizio. Inoltre sarebbe importante ottenere che le firme di presenza possano essere apposte anche in località diverse dalle sedi di progetto. Realizzare una programmazione triennale che tenga in considerazione le esigenze dei soci non solo in termini di accompagnamento ma anche per altri aspetti.
3.2 Programmare non soltanto la formazione specifica e generale dei volontari prevista dalle linee guida ma anche una formazione diretta ai dirigenti e agli utilizzatori per facilitare la comprensione reciproca rispetto alle finalità del servizio prestato. Prevedere tempi il più celeri possibile per la somministrazione della formazione ai volontari senza che si creino lunghi intervalli di vuoto di servizio.
3.3 Promuovere gli incontri conoscitivi a livello nazionale e territoriale sia con il Dipartimento delle Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri sia con gli stessi volontari, affinché si possano rappresentare le diverse esperienze e sensibilizzare altri giovani rispetto alle nostre tematiche e alla valenza dell'esperienza di Servizio Civile Universale.
4. Fundraising
4.1. 5x1000: Si propone di valutare l'opportunità di una campagna per il 5x1000 basata sul codice fiscale unico della Presidenza Nazionale, mantenendo a disposizione delle sedi territoriali la cifra ricavata mediamente negli ultimi 3 anni in modo da non provocare perdite economiche alle ripartizioni territoriali; il ricavato andrà ripartito su tutte le Sezioni Territoriali e tutti i Consigli Regionali. L'iniziativa di una campagna nazionale potrebbe anche avere riscontri positivi in termini di visibilità e sensibilizzazione del grande pubblico.
4.2. Testamento solidale
4.2.1 Studiare una campagna nazionale attuata con la collaborazione di tutte le Sedi Territoriali per l'acquisizione di lasciti testamentari, utilizzando standard promossi a livello nazionale.
4.2.2 Incentivare a tutti livelli la partecipazione all'esperienza del lascito solidale, in primis proponendolo ai soci.
4.2.3 Realizzazione di una Commissione per lo studio delle norme vigenti in materia di accettazione delle eredità e di acquisizione dei legati.
4.3. Carta di fedeltà Uici.
4.3.1 Costituire una Commissione di studio per la realizzazione di una Carta di fedeltà Uici, tramite la rilevazione dell'interesse di società di produzione e di distribuzione di livello nazionale a fornire beni e servizi a prezzi ridotti ai Soci e Dipendenti Uici.
4.3.2 Esplorare l'opportunità di stringere accordi con la grande distribuzione per la donazione dei contributi di solidarietà da raccolta punti dei clienti.
5. Rapporti interassociativi
5.1 Favorire l'interazione con le altre associazioni di persone con disabilità visiva
5.2. Fatte salve le funzioni di tutela e rappresentanza proprie dell'Uici, sviluppare le relazioni con le Associazioni di e per persone con disabilità federate alla Fand e alla Fish o anche non federate.
5.3. Promuovere l'investitura del Forum Italiano sulla Disabilità (Fid) quale federazione nazionale destinata a unificare Fish e Fand.
5.4. Promuovere il potenziamento dell'Agenzia per i Diritti delle Persone con Disabilità (Iura).
6. Relazioni internazionali
6.1 Promuovere la mobilità internazionale dei giovani con disabilità visiva, favorendone l'inserimento in progetti nel quadro del programma Erasmus+ e la partecipazione a progetti internazionali di formazione a carattere formale e non formale. In particolare, l'Unione dovrebbe promuovere la partecipazione giovanile alle iniziative internazionali che favoriscano l'aumento delle loro competenze, utili anche per il loro accesso al mercato del lavoro.
6.2 Collaborare con le principali organizzazioni europee del movimento della disabilità, European Disability Forum (Edf), European Blind Union (Ebu), nelle loro azioni di pressione politica per ottenere normative europee che tutelino meglio i diritti e gli interessi delle persone con disabilità.
Ambiti di lavoro principali: European Disabiliy Card, Direttiva Europea sulla Parità di Trattamento, Direttiva Europea sui Servizi di Media Audiovisivi
6.3 Avere un ruolo attivo nei tavoli tecnici per la normazione a livello europeo, presso il Comitato europeo di normazione - Cen, e a livello nazionale presso l'Uni (Ente Italiano di Normazione), interagendo in sinergia con le associazioni europee della disabilità e dei consumatori (Ebu, Edf e Anec, la voce europea dei consumatori nella normazione).
Ambiti di lavoro principali: Norme tecniche sul profilo professionale di istruttore cinofilo e sui cani guida, Norme tecniche su accessibilità dell'ambiente costruito e dei mezzi di trasporto
6.4 Collaborare con Fid, Ebu ed Edf per garantire un'efficace applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e assicurarsi che la voce delle persone con disabilità venga tenuta in conto nella fase di monitoraggio nazionale e internazionale dell'applicazione della Convenzione.
6.5 Unificare la Commissione Relazioni Internazionali e il Gruppo di Lavoro per il Sostegno ai Paesi in via di Sviluppo, con l'obiettivo di proporre alle altre organizzazioni internazionali interventi nei paesi dove vi sono comunità di non vedenti in difficoltà.
6.6 Confermare l'impegno dell'Uici nel campo della cooperazione internazionale, promuovendo azioni coordinate e articolate, anche in rete con enti pubblici e privati, e strutturati se necessario su una durata pluriennale, che favoriscano la crescita complessiva delle comunità dei non vedenti in difficoltà su cui si è deciso di intervenire.
6.7 Aderire a iniziative di solidarietà internazionale su necessità circoscritte delle comunità dei non vedenti in difficoltà.



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