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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 45 del 2020

Titolo: Relazione Sezione di lavoro 2: Lavoro, Nuove attività, Giovani, Ipovisione

Autore: Redazionale


Articolo:
Il XXIV Congresso dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - Onlus Aps, riunito in modalità on line in ottemperanza alle vigenti disposizioni in materia di emergenza sanitaria, preso atto delle proposte elaborate dal Seminario Tematico precongressuale svoltosi il XX ottobre scorso, Esaminate le risultanze della sezione congressuale di lavoro denominata «Lavoro, Nuove attività, Giovani, Ipovisione, Pensionistica e Invalidità», formula la seguente mozione di indirizzo e le seguenti proposte programmatiche per la politica associativa del quinquennio 2021-2025.
Lavoro:
1. portare a compimento la riforma della Legge n. 113-1985, al fine di aggiornare il testo di Legge sulla base dell'evoluzione delle tecnologie della comunicazione, rendendo più aderente il meccanismo del collocamento mirato dei centralinisti telefonici non vedenti alle nuove tecniche dei centralini;
2. potenziare il rapporto dialogico con i Datori di lavoro pubblici e privati, anche in termini di sensibilizzazione e conoscenza delle capacità impiegatizie dei disabili visivi, anche attivando il Protocollo con i Consulenti del Lavoro e aggiornando costantemente i dati raccolti in tutto il Paese, con la collaborazione delle strutture territoriali Uici. Ciò, nei termini di due linee di azione di cui l'Uici dovrà farsi portavoce: la prima, è quella che punta su una maggiore alfabetizzazione informatica e sulla conoscenza delle lingue straniere di chi cerca lavoro; la seconda, quella che si fonda sull'implementazione dell'inclusione lavorativa e la riqualificazione professionale di chi, invece, è già inserito nel mondo del lavoro, ma ambisce ad una progressione di carriera più gratificante;
3. insistere sulla spendibilità occupazionale delle figure equipollenti al centralinismo telefonico (operatore telefonico addetto alle informazioni alla clientela e agli uffici relazioni col pubblico, operatore telefonico addetto alla gestione e all'utilizzazione di banche dati, operatore telefonico addetto ai servizi di telemarketing e telesoccorso e operatore amministrativo segretariale), che si avvantaggiano delle garanzie normative della Legge n. 113-1985 (ad esempio, sul diritto alla corresponsione dell'indennità di mansione), ma, al contempo, offrono, alla platea delle persone con disabilità visiva, altri ambiti di lavoro rinnovati, su cui investire proficuamente le proprie energie. Al riguardo, sarà essenziale far conoscere, condividendo le esperienze in rete, le buone prassi già perseguite da anni dagli Istituti per ciechi nazionali (Istituto per Ciechi di Milano, il Chiossone di Genova, il Cavazza di Bologna e il Rittmeyer di Trieste), la cui offerta formativa viene modulata anche sui feedback che ricevono dai Datori di lavoro soprattutto privati, destinatari delle prime esperienze sul campo;
4. incentivare la professione sanitaria della fisioterapia, insistendo sulle Università affinché prevedano test di accesso privi di prove logiche e geometriche, e garantiscano percorsi di studio accessibili, con un'offerta formativa che tenga conto anche della disabilità visiva;
5. garantire strumentazione accessibile ed usabile sul posto di lavoro, in modo da consentire, all'occorrenza, lo svolgimento dell'attività da remoto (lavoro agile o smart-working), senza limiti di carattere tecnico.
Nuove attività:
1. avviare uno studio di fattibilità sul ruolo del «perito fonico forense» - con il coinvolgimento delle autorità ministeriali competenti - per comprendere se effettivamente tale figura possa essere una nuova e proficua attività lavorativa per i non vedenti, anche al fine di valorizzare una importante attività formativa recentemente sostenuta;
2. incentivare le occasioni di incontro sia con le Scuole e le Università, sia con i Datori di lavoro, presenziando, ad esempio agli Open Day, come Uici e Irifor;
3. perseguire sulla strada dell'auto-imprenditorialità, offrendo una maggiore assistenza, mediante un gruppo di supporto costituito da professionisti del settore, a chi intenda cimentarsi in questo percorso, certamente non facile.
Giovani:
1. avvicinare i giovani all'Uici. È questo il primo obiettivo che si dovrà perseguire nel prossimo quinquennio. Come Associazione di categoria, dovremmo offrire punti di aggregazione e momenti di confronto, per comprendere le esigenze e le attitudini dei nostri ragazzi (laddove possibile, andrà valutata l'opportunità di creare occasioni di lavoro, per i giovani non vedenti e ipovedenti, presso le strutture Uici ed enti collegati);
2. offrire, anche all'interno delle Sezioni Uici, servizi di consulenza professionale per chi cerca lavoro - anche attraverso la creazione di pagine web per un più utile e rapido scambio di informazioni - e-o psicologica, per chi, invece, ha bisogno di essere ascoltato e seguito più da vicino;
3. incentivare il proseguo negli studi, implementando convenzioni di maggior favore anche con le Università telematiche.
Ipovisione:
1. incrementare su tutto il territorio le attività di riabilitazione, di prevenzione e di sensibilizzazione sulle reali conseguenze della minorazione visiva;
2. sostenere le Sezioni Uici che intendono collaborare strettamente con strutture sanitarie già esistenti o dotarsi di un ambulatorio oculistico di provata qualità. Forti delle esperienze positive di chi già ha investito in tale attività, l'ambulatorio oculistico rappresenta per l'Uici un punto di riferimento a 360 gradi e dal quale l'Uici può trarre notevoli vantaggi sotto più punti di vista. Lo sforzo è considerevole, ma i risultati di quelle Sezioni già su questa strada confermano l'assoluta bontà dell'iniziativa;
3. continuare l'interlocuzione con la politica, perché si possa ripristinare un sostegno economico anche ai cd «decimisti», con una percentuale d'invalidità al di sotto del 74%, attraverso la revisione della Tabella ministeriale del 1992.
Pensionistica:
1. ottenere dall'Inps un Polo Unico per la lavorazione delle domande di pensione di lavoratori non vedenti, che hanno diritto a tutta una serie di benefici previdenziali. Lo scopo del Polo Unico Inps è quello di avere garanzia del fatto che, in sede di liquidazione della prestazione, non vengano commessi tutta una serie di errori, che determinano un importo di pensione più basso, di cui, il più delle volte, il diretto interessato non ne è consapevole;
2. proseguire nell'attività di monitoraggio nei confronti dei pensionati dal 1? gennaio 2017 in poi, perché venga verificato il corretto importo di pensione;
3. intervenire sul piano normativo per far salve le deroghe di cui al Decreto legislativo n. 503-1992, art. 1 comma 6 (vecchiaia agevolata per non vedenti), anche per le pensioni che verranno liquidate interamente con il sistema contributivo.
Invalidità:
1. rafforzare l'attività di Patronato in senso lato per garantire: da una parte, sempre più servizi sul territorio; dall'altra, un canale di interlocuzione diretta con la medicina legale Asl e Inps, anche al fine di correggere errori formali e sostanziali messi a verbale;
2. prevedere un piano formativo dei dirigenti e del personale sezionale Uici, sia on-line che in presenza, sulle materie previdenziali ed assistenziali;
3. sensibilizzare i componenti delle Commissioni mediche affinché, in seduta di visita, prestino attenzione alla corretta redazione dei verbali, sia per la cecità civile, sia per l'invalidità civile (in particolar modo, in favore delle persone ipovedenti che vengono sottoposte a visita dalla Commissione per l'Invalidità civile); ciò, in ottemperanza alle linee guida emanate dal Coordinamento Generale Medico Legale Inps, d'intesa con l'Uici.



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