Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Kaleîdos

torna alla visualizzazione del numero 21 del Kaleîdos

Numero 21 del 2020

Titolo: Io, bambina, diventerò mamma

Autore: Ilaria Amato


Articolo:
(da «F» n. 43 del 2020)
Nascosta in bagno. Con il cuore a mille e il test che conferma. Sei incinta. Il pensiero di dirlo a mamma e papà. E alle amiche. Ai prof. E poi il parto, la scuola, i tuoi sogni: quante paure, incertezze, pianti. Possibile sia successo proprio a te che sei un'adolescente del nuovo millennio? Sveglia, emancipata, senza tabù. Disinibita su TikTok. Pronta a mangiarsi il futuro.
«Non spesso come un tempo, ma capitano ancora oggi gravidanze molto precoci, che sconvolgono la vita di quelle che sono poco più che bambine, nel fisico e nelle emozioni», spiega la psicologa e sessuologa Federica Casnici di Aispa (Associazione italiana Sessuologia e Psicologia applicata), consulente del programma di Mtv «16 anni e incinta».
«È vero che la media delle donne italiane fa figli a 31 anni, quasi il doppio dell'età delle «teen mom» (le mamme adolescenti, ndr), ma di loro è importante parlare perché sono la punta dell'iceberg di un forte bisogno, diffuso tra tutte le giovani oggi, quello di mettere insieme i pezzi del grande puzzle della sessualità. Oggi ancora più confuso dai messaggi fuorvianti dei social».
D. Dottoressa, viviamo nell'era della comunicazione. Possibile che le ragazze non siano informate sulla contraccezione?
R. In teoria sì, ma la maggior parte di loro, oltre il 90 per cento, usa internet per avere informazioni sul sesso. Che, se non vengono da siti ufficiali, possono essere errate e fuorvianti. Poi è tipico dei giovani sentirsi invincibili, partono dal presupposto che «tanto a me non succede» e finisce che la metà degli adolescenti abbia rapporti sessuali completi senza protezione.
D. I genitori moderni non parlano di sesso con i figli? La famiglia dov'è?
R. Quale famiglia? Quella di oggi ha smesso di essere un luogo d'incontro, è piuttosto un centro di smistamento: tu qua, io là, fare i compiti, preparare la cena e dopo mangiato ognuno davanti al suo schermo: tablet, telefono, tv. Non c'è più spazio per la condivisione, per il dialogo. E non mi riferisco al classico «discorsetto», che tutte da ragazze ci siamo sentite fare dalla mamma, parlo di un confronto con i genitori che aiutino i figli ad affrontare lo scompenso emotivo della loro età, di cui la sessualità è uno degli aspetti.
D. Anche per noi madri di adesso parlare di argomenti intimi è ancora un tabù?
R. Per certi aspetti sì. Faccio un esempio: quante mamme raccontano tutta le verità sul ciclo alle loro figlie? Alla domanda: «Fa male?», la maggior parte dei genitori risponde di no, ma solo perché tende a proteggere i figli. Cosa che non corrisponde alla realtà. Meglio non dare una risposta certa, se non la si ha. In alternativa, si può portare la propria esperienza. O dire che dipende da ragazza a ragazza.
D. Come si supera l'imbarazzo?
R. Togliendo la malizia e pensando che il sesso non è solo l'atto in sé, ma è anche coccole, condivisione e molto altro, tutti argomenti di cui una madre può parlare con la figlia senza arrossire troppo. E invece intorno alla sessualità rimane questo alone mitologico, di qualcosa che non si può svelare fino in fondo. E che se si può delegare a qualcun altro è meglio.
D. Alla scuola, per esempio?
R. Sì, che però ha un approccio freddo e non aggancia i ragazzi. Le ore di educazione sessuale servono a poco se si limitano a insegnare come funziona l'apparato riproduttivo dal punto di vista scientifico. La sessualità è ben altro. È affetto, amore, emozioni nuove, dubbi, paure, pudori. È su questo aspetto che a 15 anni si è davvero impreparate e c'è più bisogno di una guida.
D. E invece?
R. Le ragazze oggi passano larga parte della loro giornata su Instagram e TikTok, dove c'è una sovraesposizione di messaggi sessuali. Molte delle influencer che seguono si mostrano in pose seducenti, ammiccanti. L'idea che arriva è che il sesso sia qualcosa di facile, scontato, che non implica responsabilità. Poi quando si confrontano con un rapporto sessuale vero sono totalmente inadeguate.
D. Un figlio quando sei ancora una bambina ti sconvolge la vita. Ancora una volta a pagare il prezzo di un problema sociale sono le donne.
R. La gravidanza è un evento che travolge l'esistenza di qualsiasi donna, figuriamoci così giovane. Se decidi di tenere il bambino, all'improvviso, anche se sei ancora figlia, devi imparare a essere mamma e compagna di un ragazzino come te, diventato a sua volta padre. È una richiesta troppo grande per un'adolescente. E si va in tilt. Sia chiaro, avere un figlio è una cosa bella, ma va saputo che porta cambiamenti grandi. Serve prima maturare per affrontarlo. E crescere mentre cresce il pancione è complicato.
D. Che succede allora quando si decide di portare avanti la gravidanza?
R. Quello che capita più spesso è che le ragazzine chiedano alla mamma di sostituirle nel ruolo materno. E i loro bambini crescono con le nonne come punto di riferimento. A volte è la suocera a farsi carico del bambino. In ogni caso le donne hanno un ruolo fondamentale, spesso strategico, nella gestione della situazione.
D. E le amiche?
R. Alcune collaborano, ma calarsi nei panni di una mamma adolescente è difficile. E molte teen mom si ritrovano a vivere in grande solitudine e in crisi d'identità profonda. Rinunciano ad andare a scuola e al futuro. Doversi occupare del bambino cambia radicalmente la loro vita e non sanno più chi sono: non più bambine, perché diventare madre ti dà una grande maturità, ma nemmeno ancora adulte. Piano piano devono trovare il loro posto nel mondo. Con un figlio al fianco.
D. Il giovane padre come si comporta?
R. Alcuni collaborano in modo attivo, se sono maggiorenni contribuiscono economicamente lavorando; molti altri, immaturi per il ruolo, rimangono defilati. La situazione tipica è che la coppia di neo-genitori non viva insieme, che ognuno continui ad abitare a casa propria e a carico dei nonni. Il matrimonio riparatore non esiste più. Anzi spesso capita che la relazione finisca. Per questo è così importante che il padre e la mamma della ragazza le stiano vicino.
D. Che futuro aspetta le giovani mamme?
R. Non voglio dire che un bambino sia un errore, ma se arriva nel momento sbagliato può spezzarti le gambe. Dalla mia esperienza con le ragazze che partecipano, a 16 anni e incinte, posso testimoniare che nessuna di loro rinuncerebbe mai al proprio figlio, anche se è costato tanto sacrificio, ma se avesse potuto scegliere, lo avrebbe avuto in un altro momento. Questo è sicuro.
Ilaria Amato



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida