Numero 10 del 2020
Titolo: STORIE DI VITA- Il cane guida ha leggi tutte sue
Autore: a cura di Daniela Bucci e Stefano Borgato
Articolo:
Ancora troppi locali pubblici, e perfino le ASL, ignorano, o fingono di ignorare, che la legge consente di far entrare ovunque il cane guida
Le difficoltà vissute con il cane guida da Laura, donna con disabilità visiva, si possono raccontare nel migliore dei modi facendo riferimento a due diverse vicende: una vissuta direttamente, l'altra riguardante una cara amica, anche lei con disabilità visiva. Quanto è capitato a Laura, in particolare, assume tinte quasi paradossali, se si pensa che lo scenario è stato proprio quello dell'Azienda Sanitaria Locale che le aveva assegnato il cane guida!
"Ero andata all'ASL - racconta - perché avevo bisogno di un certificato. Non volevo quindi entrare dove ci sono i pazienti, ma recarmi semplicemente in un ufficio amministrativo. Posso capire, infatti, le motivazioni igienico-sanitarie che in un ospedale potrebbero portare un medico a dirti: "Guardi, in questo reparto c'è un particolare bisogno di preservare gli ammalati dai germi, e quindi, anche se sarebbe un suo diritto entrare con il cane guida, questo non è nell'interesse dei pazienti". Ecco, questa sì che sarebbe un'ottima ragione per indurmi a cercare altre soluzioni. In quel caso, invece, mi ero recata in una zona dell'ASL dove c'erano solo uffici e scrivanie, con alcuni medici seduti a compilare certificati. Mi sembrava quindi una cosa dell'altro mondo non poterci entrare con il mio cane guida".
E invece, all'ingresso, il messaggio che arriva a Laura è forte e chiaro: "Non sono ammessi gli animali!". Al che lei replica: "Guardi che il mio non è un animale, è un cane guida!". Una signora però insiste e ribadisce che l'accesso le è vietato, perché "anche quello è un animale".
"A quel punto - ricorda Laura - non ci ho visto più e ho detto: "Ma sta scherzando? Il cane guida me l'avete dato proprio voi e per legge può entrare ovunque. Veda lei cosa fare, se non vuole che questa storia finisca sui giornali!". Allora mi ha lasciato passare".
"Sono situazioni un po' tristi e imbarazzanti - riflette amaramente Laura - anche perché spesso queste cose succedono in pubblico e magari dietro a te c'è una fila di gente che ascolta tutto e rischi di passare per una persona polemica o maleducata. Basterebbe un minimo di rispetto in più per i diritti e le libertà altrui!".
L'altro episodio riguarda una brutta serata in pizzeria vissuta da un'amica di Laura, insieme al marito e con un cane guida addestrato molto bene. Appena entrato nel locale, infatti, l'animale si accuccia tranquillamente sotto il tavolo, ma subito dopo arriva il proprietario dicendo: "Guardate, non per essere scortese, ma in questa pizzeria non sono ammessi gli animali e quindi, mi dispiace dirvelo, ma non posso ospitarvi, non posso darvi da mangiare".
"Un fatto incomprensibile - commenta Laura - una discriminazione bella e buona. Oltretutto quella pizzeria non era per niente affollata e quindi non c'era neanche il rischio che il cane potesse dare fastidio a delle persone sedute vicino. Non vale poi nemmeno il discorso di non voler creare dei precedenti, perché un cane guida non è come gli altri suoi simili. Cosicché tu puoi certamente attaccare all'entrata il cartello con la scritta "vietato l'ingresso agli animali", ma con quel cartello il cane guida non c'entra proprio nulla, ha delle leggi tutte sue. E purtroppo è questo che molti ancora non sanno o fanno finta di non sapere".
La reazione più dura è quella del marito dell'amica di Laura, che si sente umiliato e, prima di uscire dalla pizzeria, si rivolge così al proprietario: "Mi ascolti bene: questo è un cane buonissimo, bene addestrato, e soprattutto è un cane guida, che ha il diritto di entrare ovunque, anche negli ospedali. E lei mi dice che non possiamo mangiare una pizza?".
Da quando è diventata mamma, Laura esce molto meno di casa e quando lo fa cerca di andare sul sicuro, in locali che non le creano problemi. Negli anni passati, però, di situazioni come quella vissuta dalla sua amica ne ha dovute subire anche lei. E tuttora si sente raccontare da amici e conoscenti nuove storie di rifiuti del cane guida nei locali pubblici, ritenendoli assolutamente inaccettabili.