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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

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Numero 18 del 2020

Titolo: Un'esperienza straordinaria

Autore: Antonio Russo


Articolo:
Sono passati più di venti anni e il ricordo fa bene alla mente, rischiara il cammino della speranza, aumenta la gioia delle future certezze... allargando le scelte che faremo nella vita. Siamo all'istituto Domenico Martuscelli di Napoli, in quel periodo il tempo si concentrava su alcuni ragazzi sordociechi che andavano a scuola con le difficoltà che tutti conoscete per comunicare anche con le protesi acustiche; bisognava favorire la loro integrazione in un sistema didattico dinamico che li coinvolgesse veramente nel dialogo positivo con gli altri. Mi chiesero un consiglio semplice per agevolarli nel ruolo di protagonisti dell'esistenza di tutti: all'Istituto i dirigenti erano aperti alle problematiche di un presente in costante movimento e i ragazzi dotati di notevole intelligenza, desideravano una loro autonomia umana e culturale.
Si sapeva che nei decenni passati avevo frequentato con buon profitto le scuole superiori aiutato dalla struttura, correggendo con protesi acustiche l'udito abbastanza precario già da allora. Cosa fare... mi chiesero: suggerii di insegnare il sistema Malossi di lettura e scrittura tattile sulla mano che per comunicare sarebbe stato l'ottimale; io lo avevo appreso anni prima con l'aggravarsi del mio stato uditivo, adattandomi subito al cambiamento della vita. Bene, proviamoci, dissi che era utile fare apprendere il Malossi a tutti gli operatori della struttura e che potevano usarlo nel quotidiano insegnandolo poi ai ragazzi, parlando con loro della varietà della comune esistenza, dalla mattina alla sera, dalla colazione, al pranzo e alla cena, nelle faccende personali, durante la scuola, lo studio, nella lettura di libri e giornali, commentando il calcio e gli altri sport, nelle uscite gioiose e nelle visite culturali, con uno spirito inclusivo che ripercorresse il sistema educativo che Augusto Romagnoli, grande pedagogista dei nostri tempi, usò per riavvicinare al mondo di tutti la nostra Sabina Santilli. Fu fatto, e poi ebbi modo di conoscere e comunicare con ragazzi ed operatori: mi incontrai con Gilda, brava operatrice, ci scambiammo in Malossi perfetto le opinioni su tutto; le dissi che nel tempo questo sistema di comunicare avrebbe migliorato la sua e la altrui vita. Ci siamo spesso rivisti in questi anni, il Malossi di Gilda è rimasto sempre perfetto con una marcia in più: il desiderio costante di comunicare tutto; recentemente l'ho incontrata a Napoli, presso la nostra Unione, stava parlando di disabilità diverse che si aggiungono alla cecità. Anche in quell'occasione ci siamo raccontati di tutto, sempre in Malossi, e ci siamo salutati con l'augurio che molti altri operatori e volontari possano fare la sua stessa esperienza mettendoci tutto l'impegno possibile per dare una mano a noi sordociechi.
Antonio Russo



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