Numero 35 del 2020
Titolo: Strategia Europea sulla Disabilità Post-2020
Autore: Patrizia Cegna
Articolo:
Ora che volge al termine l'attuale «Strategia europea sulla disabilità 2010-2020: un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere» della Commissione europea, è giunto il momento di pensare concretamente e fattivamente alla strategia per il nuovo decennio, che, secondo il Forum Europeo della Disabilità (European Disability Forum - EDF), dovrebbe assumere la forma di un'Agenda sui diritti. I preparativi erano iniziati già lo scorso anno quando la Commissione aveva svolto una consultazione pubblica per raccogliere informazioni utili a valutare i risultati ottenuti nel periodo 2010-2020 e che potessero consentire di trarre insegnamenti su come migliorare in futuro le politiche a favore delle persone con disabilità, rendendole più efficaci e mirate.
L'opinione del Parlamento europeo
Quest'anno, nel corso della seduta plenaria di giugno del Parlamento europeo, gli eurodeputati hanno adottato una risoluzione sulle priorità della nuova Strategia europea sulla disabilità post-2020, auspicando che l'Ue sia in prima linea nella promozione dei diritti delle persone con disabilità attraverso una strategia ambiziosa, completa e ben finanziata, costruita sul rispetto delle diversità e la piena inclusione. La risoluzione del Parlamento chiede alla Commissione europea di cooperare con le persone con disabilità, le loro famiglie e le relative organizzazioni rappresentative per sviluppare una strategia che includa obiettivi chiari e misurabili e un costante monitoraggio. È altresì essenziale un approccio di genere per affrontare specifiche forme di discriminazione nei confronti di donne e ragazze. In seguito alla pandemia da Covid-19, sono anche imprescindibili misure per mitigarne gli effetti, perché, in situazioni come questa, le persone con disabilità soffrono in maniera sproporzionatamente maggiore. Il Parlamento europeo auspica inoltre che i diritti delle persone con disabilità siano integrati in tutte le politiche. Gli eurodeputati sottolineano la necessità di garantire uguale accesso a sanità, occupazione, trasporto pubblico e alloggio. Infine chiedono di proporre una definizione europea comune di «disabilità» e di continuare il progetto pilota della Carta europea della disabilità che consente il riconoscimento reciproco della condizione di disabilità in alcuni paesi dell'Ue.
Raccomandazioni Edf: obiettivi e azioni concrete
Consapevole dell'importanza di una Strategia 2020-2030 realmente efficace, il Forum Europeo della Disabilità è da tempo all'opera per raggiungere l'obiettivo in maniera costruttiva, in uno spirito di piena collaborazione con le Istituzioni europee, senza rinunciare a esprimere chiaramente le istanze che considera fondamentali per la promozione e l'avanzamento dei diritti delle persone con disabilità. Tali istanze sono concentrate in una articolata risoluzione approvata dall'Assemblea Generale Edf, svoltasi online lo scorso maggio, e nel corposo documento «Contributo dell'Edf all'Agenda europea sui Diritti delle Persone con Disabilità» («Edf input to the European Disability Rights Agenda»), la cui recente pubblicazione segna l'inizio di una campagna alla quale il Forum si dedica con grande impegno. Nel documento si fa appello affinché la nuova strategia tenga conto delle fondamentali raccomandazioni del movimento della disabilità, frutto del lavoro comune e condiviso degli organi decisionali e del contributo dei membri Edf. Tali raccomandazioni, che riflettono anche il contenuto della risoluzione del Parlamento europeo, alla quale l'Edf ha collaborato, arrivano al momento giusto, proprio quando la Commissione europea sta entrando nel vivo del lavoro per mettere a punto la nuova strategia.
L'Edf ribadisce che tale strategia (o Agenda) dovrebbe mirare ad attuare e far rispettare i diritti delle persone con disabilità nei seguenti settori:
1) Decente tenore di vita, con accesso all'istruzione inclusiva, inclusione sociale e vita nella comunità, occupazione e protezione sociale (articoli 9 e 151 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea - Tfue).
2) Promozione dell'uguaglianza per le persone con disabilità in tutti i campi, indipendentemente dal genere, dalla razza o dall'origine etnica, dallo status di migrante, dalla religione o dalle convinzioni personali, dall'età o dall'orientamento sessuale (articoli 10 e 19 Tfue e Commento generale n. 6 del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità), con la garanzia di pari opportunità, protezione contro la discriminazione, la violenza e gli abusi.
3) Libertà di movimento: vivere, lavorare, viaggiare e studiare nell'Ue e votare e candidarsi alle elezioni dell'Ue, come tutti gli altri cittadini (articolo 21 Tfue).
Inoltre, l'Ue dovrebbe:
4) Assumere un ruolo di leadership globale nella promozione dei diritti delle persone con disabilità a livello delle Nazioni Unite e in tutte le sue strategie, politiche e programmi di cooperazione internazionale, compresa l'azione umanitaria.
5) Adempiere ai propri obblighi ai sensi della Crpd come pubblica amministrazione, dando così il buon esempio.
Tra le azioni concrete che l'Edf auspica siano poste in atto immediatamente:
- Istituzione nella Commissione europea di una «Unità Crpd» responsabile dell'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
- Istituzione di servizi per i diritti della disabilità in tutti i dipartimenti di tutte le istituzioni dell'Ue, con l'obiettivo di assicurare che tutte le politiche dell'Ue tutelino i diritti delle persone con disabilità.
- Istituzione di un processo («dialogo strutturato») per garantire la partecipazione delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità alla Strategia e all'elaborazione delle politiche dell'Ue, con una linea di bilancio indipendente e finanziamenti sufficienti.
- Divieto di investire i fondi Ue in qualsiasi ambito di assistenza presso istituti, in qualsiasi struttura o servizio inaccessibile alle persone con disabilità e in qualsiasi azione che discrimini le persone con disabilità.
- Opposizione al progetto di Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui diritti umani e la biomedicina del Consiglio d'Europa (Convenzione di Oviedo) poiché in contraddizione con alcuni aspetti della Crpd.
- Creazione di uno European Access Board per monitorare l'applicazione della legislazione dell'Ue sull'accessibilità in tutta l'Unione e la proposta di specifiche tecniche a sostegno dell'armonizzazione della legislazione dell'Ue.
- Corretta raccolta di dati: i dati relativi alle persone con disabilità dovrebbero essere disaggregati in base al tipo di disabilità, al genere e all'età e la raccolta di dati dovrebbe includere le persone con disabilità che vivono in case di cura.
- Adesione alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), quale passo essenziale per combattere la violenza nei confronti delle donne e delle ragazze con disabilità.
Speriamo vivamente che le proposte dell'Edf, di cui abbiamo potuto dare soltanto un breve assaggio in questa sede, siano tenute in debito conto dalla Commissione europea.