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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Gennariello

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Numero 9 del 2020

Titolo: Per i più piccini

Autore: Redazionale


Articolo:
Giochiamo con le lettere
Scopri qual è la lettera giusta: la «l» oppure la «r»?
xettino; xuscello; regaxo; xivista; xuna; ximone; xuota; stoxno; xastra; xughe; stexo; axoma; tavoxo; buxxo; oxiva; coxda; bexva; xiccio; xetino.
Soluzione: lettino; ruscello; regalo; rivista; luna; limone; ruota; storno; lastra; rughe; stelo; aroma; tavolo; burro; oliva; corda; belva; riccio; retino.

La parola intrusa
C'è una parola che si è intrufolata in ogni frase, quale sarà?
1) Per fare marmellata la crema ci vogliono le uova.
2) Flavia polpette adora andare sui pattini.
3) Nello stagno limonata ci sono i girini e le rane.
4) I chicchi dell'uva sale sono molto dolci.
5) Le caramelle di gelatina denti sono morbide.
Soluzione:
1) marmellata
2) polpette
3) limonata
4) sale
5) denti

Indovinelli
1) Sono piccola e volante e ho un suono un po' ronzante, ma se voglio posso entrare nei castelli per mangiare.
2) Se sono innamorato, tutta la notte canto, tra erba e fiori saltello e prendermi, per i bambini, è un vanto.
3) Ho baffi e fiuto fino e sento odor di topolino, giro sempre in 44, ma lo sai che sono il...
Soluzione:
1) la mosca
2) il grillo
3) il gatto

Colmi
Qual è il colmo per un insegnante di musica? Mettere una nota a un alunno!
Qual è il colmo per una tartaruga? Chiamarsi Valentina!
Qual è il colmo per un cuoco? Non riuscire a dormire perché l'insalata russa!
Qual è il colmo per un pomodoro? Ballare la salsa!

Filastrocche
A settembre
A settembre ci son frutti
che vorrebbero mangiare tutti
e un mio amico un po' abbondante
di ricette ne sa tante.
Ciccio bello e pacioccone
è davvero un gran mangione
e divorava con le pere
un buon formaggio del droghiere,
e con i fichi ed il prosciutto
in un boccone finisce tutto.
Ti racconto come fa
prova anche tu leggendo qua.

Buon Anno scolastico a tutti!
Suonan le campanelle, riaprono le scuole
noi vogliamo dedicarvi queste poche parole.
Un augurio sincero a tutti gli studenti
perché a fine anno si trovino contenti
dei lavori fatti, delle cose apprese,
le loro speranze non siano disattese,
e possano innalzare un altro mattoncino
sulla strada luminosa del loro cammino.
Per diventare grandi non basta la statura
ma serve anche una buona dose di cultura.
Non dobbiamo mai dimenticare che il sapere
ti apre l'orizzonte oltre ciò che puoi vedere.
Buon lavoro anche a tutti gli insegnanti
di mansioni e di doveri ne hanno proprio tanti
ma spiegare un po' la vita, illuminare la via,
è il mestiere più bello che ci sia.
Con una matita scrivono nell'anima e nel cuore,
spesso in punta di piedi, quasi senza far rumore,
ma capita che una loro frase scritta sul quaderno
rimanga nel cuore dell'alunno in eterno.
Monica Sorti

Zia Titti racconta...
La nuvoletta gentile
Una nuvoletta nera, piena d'acqua, se ne andava per il cielo, spinta dal vento.
«Dove posso far cadere la mia acqua?» domandò tra sé. Guardò giù sulla terra. Vide in un prato tanti bambini che si divertivano, cantavano e ridevano. «No, non devo far cadere la mia acqua sopra quei bambini, si bagnerebbero e potrebbero prendersi un male. È meglio che vada avanti ancora un poco».
La nuvoletta fece un'altra passeggiata. Si fermò e guardò giù. Vide un ruscello che correva tranquillo. «No, il ruscello non ha bisogno della mia acqua, andrò avanti ancora».
Riprese il suo cammino. Si fermò un'altra volta, guardò sulla terra e vide tanti fiorellini con le corolle abbassate... i petali sciupati, i gambi ingialliti. E sentì anche le voci di lamento: «Abbiamo sete, regalaci un po' d'acqua o nuvoletta!».
La nuvola disse tra sé: «Sopra questi fiori posso lasciar cadere la mia acqua. Hanno sete e non aspettano altro». Difatti la nuvoletta lasciò cadere tante gocce... la pioggia benefica riportò la freschezza e la gioia ai fiori assetati.

L'albero triste di Serino
C'era una volta nel bosco di Serino un albero sempre felice perché ogni giorno tutti i bambini andavano a giocare sotto la sua grande chioma. Un giorno però si sparse la voce che tutti gli alberi dovevano essere abbattuti per costruire dei palazzi.
L'albero divenne molto triste e piangeva ogni giorno e i bambini decisero di aiutarlo. Sparsero la voce di ciò che stava per accadere e tanti altri bambini si unirono a loro per impedire che il loro amico albero fosse abbattuto. Quando arrivarono i taglialegna si unirono in cerchio e supplicarono di non abbatterlo perché era il loro compagno di giochi e non avrebbero potuto farne a meno. I taglialegna si commossero e non tagliarono più quell'albero, e da quel giorno l'albero fu il più felice del bosco.



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