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Numero 14 del 2020

Titolo: Applicazioni per il trading.

Autore: Giovanni Clerici.


Articolo:
Applicazioni per il trading.

Di Giovanni Clerici.

Per chi fosse interessato alla finanza, magari alle prime armi, con poca esperienza ma con voglia di intraprendere questo percorso, cerchiamo di dare qualche utile suggerimento.

Basta fare una ricerca in rete, o anche negli store dei propri smart phone, per accorgersi che sono decine, se non centinaia, le applicazioni dedicate alla finanza e nello specifico al trading.

Il termine “giocare in Borsa” è una mezza verità, perché realmente un po’ di fortuna ci vuole, anche se l’esperienza e la conoscenza di alcune regole fondamentali sarebbero d’obbligo, quanto meno per limitare le perdite, ma anche per assicurarsi dei profitti.

Normalmente, le piattaforme che troviamo in rete o negli store, sono qualcosa di diverso dal portafoglio titoli che potremmo collegare a un nostro conto corrente in una banca tradizionale.

In realtà, queste piattaforme offrono la possibilità di investire in strumenti finanziari in modo più speculativo, con un rischio ovviamente più alto, senza troppi intoppi.

Basta scaricare un’applicazione, registrarsi, verificare il proprio account inviando i documenti necessari, in alcuni casi possono bastare poche decine di minuti, in altri un paio di giorni per poter operare sui mercati finanziari di tutto il mondo.

Plus500, Capital.com, E toro, solo per menzionare alcune delle piattaforme più conosciute e probabilmente anche più utilizzate.

In tutti i casi i requisiti da soddisfare sono minimi, per lo più sono piattaforme gratuite, senza costi nascosti, con dei limiti talvolta legati ai depositi minimi, ai prelievi che devono anch’essi superare una soglia minima, sufficientemente sicuri in termini di privacy e di salvaguardia dei propri depositi.

Quando si sceglie dunque una piattaforma di questo genere, meglio controllare le condizioni economiche, si può impegnare qualche decina di minuti, però ci si chiarisce dei dubbi che possono fare la differenza sulla scelta che poi si andrà a fare.

In questo campo, credo che E toro sia l’unica piattaforma che fornisce degli strumenti che per i neofiti possono risultare utili e molto interessanti, un’assistenza dedicata da parte di un esperto, oltre che la possibilità di copiare dei trader , praticamente i vostri investimenti, acquisti e vendite, vengono effettuati allo stesso modo del trader che state seguendo.

Questo ultimo aspetto potrebbe rivelarsi molto proficuo: copiare un trader esperto, con un punteggio molto alto, significa avere molte probabilità che i propri investimenti si rivelino redditizi.

Le altre piattaforme, invece, sono strettamente personali e individuali, cioè voi decidete autonomamente come agire sul mercato, possibilità che comunque permette anche E Toro.

Se tutte queste piattaforme offrono il servizio gratuitamente, hanno comunque il proprio guadagno, questo è dato dallo spread applicato ai vari strumenti, uno spread che varia a seconda del mercato.

Per fare un esempio, in un titolo azionario italiano si può trovare uno spread di 0,04 euro, tra acquisto e vendita, mentre per negoziare una cripto valuta, lo spread può anche arrivare a 2,1 euro.

Praticamente quando aprite una posizione, tra il prezzo di apertura e quello di chiusura, il broker trae il suo profitto.

Su tutte queste piattaforme poi è possibile utilizzare la leva finanziaria, questo strumento permette di investire una somma maggiore rispetto a quella disponibile sul proprio conto, la leva varia a seconda che si investa su azioni, cripto, indici o valute.

Si può dunque dedurre che tutte queste applicazioni possono soddisfare dall'investitore che sta iniziando, fino a quello più esperto.

Si può comunque fare esperienza utilizzando un portafoglio virtuale, cioè soldi non veri, potendo capire anche il funzionamento delle piattaforme senza rischiare nulla.

Ultima considerazione, ma non da meno, a differenza degli istituti bancari tradizionali, i quali possono trattenere le tasse sui profitti, versandole all’erario, nel caso di queste piattaforme si dovrà procedere autonomamente alla dichiarazione annuale di eventuali guadagni.

Il capital gain, formato da plus e minus valenza, si determina nell’anno solare, calcolato su tutte le operazioni chiuse, CAF e commercialisti comunque sanno come procedere in questo contesto.

L‘imposta attuale da versare sui profitti da investimenti finanziari è pari al 26%, naturalmente calcolato sul profitto netto, imposta che comunque può andare in compensazione con altre voci.

Per ulteriori spiegazioni, scrivere a: Giovanni Clerici



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