Numero 5 del 2020
Titolo: RUBRICHE- Una finestra sul sociale
Autore: a cura di Anna Monterubbianesi
Articolo:
Responsabile Ufficio stampa Forum Nazionale del Terzo Settore
Terzo settore e coronavirus
Le organizzazioni di Terzo settore sono impegnate da sempre in prima linea accanto alle persone delle nostre comunità, per rispondere ai loro bisogni di cura, assistenza e socialità. In questo difficile periodo di grave emergenza sanitaria le associazioni hanno risposto attivandosi immediatamente, compatibilmente con le proprie possibilità e con quelle dettate dalla normativa e dalle disposizioni vigenti. Non sono solo scesi in campo il volontariato dell'emergenza sanitaria o quello del trasporto sanitario, della protezione civile, della raccolta del sangue e delle donazioni, ma anche tutti gli aiuti a domicilio per le persone più fragili della popolazione, persone con disabilità, persone con problemi di autosufficienza, disagio psichico, minori in difficoltà. Il Terzo settore ha tra le sue caratteristiche la capacità di sapersi adattare e saper rispondere alle nuove esigenze dei cittadini, con grande creatività. In questi mesi si è quindi assistito a tutto un nuovo modo di pensare come stare accanto a alle persone, pensando soprattutto a non lasciare soli i cittadini più fragili. Non è stato facile continuare a dare un sostegno a distanza, mantenendo la sicurezza di operatori e delle persone incontrate e assistite. Spesso si sono dovute completamente rivedere le modalità di lavoro e le organizzazioni hanno ovviamente dovuto dotare i propri operatori e volontari dei dispositivi di protezione, sostenendo costi molto importanti, anche per la sanificazione dei propri automezzi e strumenti. E poi c'è tutto quel terzo settore che per la tipologia di attività portate avanti si è dovuto fermare, pagando i costi altissimi di questa crisi, per sé e per le persone che ha "dovuto" lasciare a casa: le attività ricreative, lo sport sociale, le attività di educazione dei bambini. Tanti i collaboratori messi in cassa integrazione, tanti i costi di gestione che andranno comunque sostenuti. Il Forum del Terzo Settore, in rappresentanza delle 350 mila organizzazioni di terzo settore italiano ha lavorato, in questi mesi, portando avanti richieste e istanze a tutela e sostegno degli Enti, dei lavoratori e dei volontari per chiedere prima di tutto il pieno riconoscimento del ruolo che il Terzo settore sta avendo in questa emergenza e il contributo imprescindibile che potrà dare per l'uscita dalla crisi. Nelle sue richieste e nei suoi incontri con il Governo il Forum ha chiesto un impegno ad estendere anche a tutti gli enti del Terzo settore, indipendentemente dalla loro qualifica, le misure straordinarie di sostegno già previste per le imprese a partire dall'accesso al credito, l'assicurazione ad accelerare le erogazioni del 5 per mille e lo sblocco dei pagamenti per i progetti in corso, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali fino a quando sarà necessario.
Ma anche la copertura assicurativa ad hoc per i volontari, la sospensione dei pagamenti degli affitti in locazioni di proprietà degli enti pubblici, la previsione di misure di sostegno per la sanificazione dei locali, dei mezzi, e per l'acquisto dei dispositivi di protezione. Impegni ed urgenze che il Governo sembra aver recepito. Il Forum Terzo Settore ha anche fatto presente la necessità di cominciare un percorso condiviso per definire le misure da adottare per affrontare il dopo emergenza, chiedendo l'attivazione di un tavolo permanente con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e un confronto urgente con la task force che sta definendo le priorità per l'uscita dal lockdown.
Nei prossimi mesi ci sarà ancora più bisogno di solidarietà e di prossimità. Il Terzo settore sarà fondamentale per la ripartenza, ma dovrà sapere di poter contare da subito su risorse utili alla progettazione di interventi e al consolidamento delle innovazioni che ha sperimentato in questi mesi. La sua vitalità sarà ancora più importante di prima.