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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 5 del 2020

Titolo: ATTUALITÀ- La nostra priorità è la tutela della salute

Autore: Carmelo Barbagallo Segretario Generale UIL


Articolo:
La pandemia causata dal Covid-19 non ci dà tregua, ha reciso molte vite, ci costringe al distanziamento sociale, ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario, il nostro sistema assistenziale ed economico. Ci ha trovato impreparati e vulnerabili.
L'impoverimento dei servizi e la riduzione dell'assistenza domiciliare, che in questi anni come organizzazione sindacale abbiamo sempre denunciato, hanno mostrato i "nodi" di inefficienza ed inefficacia dei presidi territoriali, sia in termini socio-sanitari e assistenziali sia in termini produttivi.
In questo "tsunami" le persone più fragili, tra le quali quelle affette da deficit visivi, sono state messe da parte, relegate anch'esse nella solitudine delle case.
L'emergenza sanitaria è stata la linea sottile dove si è combattuta, e ancora si combatte, una battaglia senza precedenti. Nell'immediato sono sfuggite le tante complessità che investivano le persone con disabilità. In seguito, ci si è resi conto che bisognava attenzionare quell'aspetto sociale, sostenere le famiglie sulle quali era pesantemente ricaduto il lavoro di cura e di assistenza con una gestione solitaria estrema e dalle mille sfaccettature: la gestione della paura e la totale assenza di strumenti per poter far fronte a situazioni drammatiche.
Come Uil abbiamo subito lanciato il nostro grido di allarme, lo abbiamo fatto nei nostri documenti presentati nelle audizioni parlamentari, nel corso delle tante disposizioni urgenti che il Governo emanava. Abbiamo sostenuto unitariamente appelli e chiesto con determinazione l'emanazione di linee guida precise e valide su tutto il territorio nazionale, per garantire servizi di assistenza domiciliare e di prossimità ed interventi urgenti per non interrompere le attività terapeutiche e di sostegno alle persone con disabilità.
Ci siamo trovati, come Sindacato, a sostenere la necessità dei bisogni dei più fragili attraverso adeguati servizi domiciliari, sollecitando l'attenzione verso una corretta gestione della sicurezza degli operatori sanitari e dei lavoratori per far ripartire la produzione in sicurezza. Confronti sui quali la nostra priorità è, e rimane, la tutela della salute di tutti.
Abbiamo basato, quindi, il lavoro di questi ultimi mesi su questa nostra certezza. Non c'è lavoro, non c'è ripresa se non c'è salute.
Alzare il livello di sicurezza sugli ospedali, ma anche per i tanti operatori sociali, compreso i volontari, che operano con le persone con disabilità, garantendo anche a questi ultimi la sicurezza per la loro salute, è stato il primo step sul quale abbiamo avanzato proposte.
Per la preparazione alla cosiddetta fase 2 di ripresa di alcune attività produttive, abbiamo dovuto rimodulare il protocollo per la salute e sicurezza, facendo chiarezza sui dispositivi e sulle modalità di fornitura ai lavoratori con precisione e puntualizzazione senza lasciar cadere ogni piccolo dettaglio. Si doveva e si deve ripartire perché lavoro e salute rappresentano la via per uscire da questo terribile tunnel.
La nostra azione sindacale è proteggere il valore del lavoro ma è anche l'intreccio tra rivendicazione ed inclusione: per noi è indispensabile che si intervenga a sostegno dell'occupazione e che nessuno venga escluso. Ed è in quest'ottica che nell'emergenza da Covid-19 sosteniamo forme di lavoro con modalità agile e smart-working la cui priorità deve essere indirizzata alle persone con disabilità. Per la Uil è altrettanto importante che, dopo la fase due, tutti possano tornare nei posti di lavoro per il valore che rappresenta, il luogo dove avvengono le relazioni che, seppur secondarie, costituiscono l'elemento essenziale per la dignità della persona.
Abbiamo sostenuto con forza che l'estensione dei permessi retribuiti usufruibili della legge 104/92 non fossero sufficienti. Abbiamo richiesto l'incremento dei Fondi per la disabilità e la non autosufficienza e, tuttora, sollecitiamo tavoli di lavoro specifici, per affrontare le tante questioni in sospeso, rammaricandoci che l'Osservatorio della disabilità ancora non dia voce al confronto, nonostante rassicurazioni e promesse.
L'Osservatorio della disabilità doveva essere il luogo deputato ad organizzare al meglio la tutela del disabile come persona: alunno, lavoratore e cittadino. Per questo motivo avevamo sostenuto, con il Comitato Tecnico Scientifico, la necessità di costituire velocemente tavoli tematici per garantire la corretta applicazione delle leggi in tema di inclusione scolastica, di formazione e di collocamento lavorativo, quell'insieme di prestazioni e di risposte che la legge riconosce alle persone con disabilità come soggetto che collabora, partecipa e sceglie il suo percorso di vita, per una piena inclusione sociale nel rispetto di una vita piena ed indipendente.
Non vogliamo fare passi indietro, seppure in un sistema di garanzie e tutela ancora fragile, anche se consapevoli del gravissimo momento di estrema vulnerabilità in cui siamo piombati tutti. Come Sindacato, non permetteremo un arretramento, per la piena realizzazione dei diritti delle persone con disabilità.
Nei prossimi mesi, con l'auspicio di uscire al più presto da questa emergenza attraverso l'individuazione di farmaci per la cura e la messa a punto di un efficace vaccino, siamo pronti a ri-progettare con i vari attori istituzionali il sistema di servizio sanitario pubblico con l'incremento della medicina di comunità, un nuovo ed efficace modello sociale che rilanci i servizi pubblici territoriali ed un sistema produttivo verso un modello di sviluppo sostenibile che sostenga l'occupazione ed il lavoro di qualità.
Non lo possiamo fare da soli, chiaramente, serve anche a noi il sostegno di quanti operano nella "comunità" nel fare rete per sostenere bisogni e ridisegnare modelli. Ci serve l'Europa affinché ci siano più risorse, ma anche per riannodare i fili e renderli vincolanti a garanzia di pari opportunità per tutti e per contrastare ogni forma di discriminazione e di disuguaglianza attraverso il Pilastro Europeo dei diritti sociali, per rinnovare e sostenere un modello sociale scosso da grandi cambiamenti.
Per la Uil è fondamentale, quindi, che non si frappongano rischi di dispersione di quanto abbiamo negli anni conquistato. L'inclusione delle persone disabili nel mondo del lavoro è uno strumento indispensabile e la condizione essenziale per la garanzia della pari dignità sociale di ogni persona. Siamo i garanti del collocamento mirato fermamente convinti della grande risorsa che i lavoratori disabili rappresentano nel mondo del lavoro.
È un nostro obiettivo sostenere e ricondurre nelle politiche di rilancio dell'occupazione l'inclusione delle persone disabili nel mondo del lavoro, rafforzando e rilanciando l'applicazione della legge 68/99. Nell'azione contrattuale vogliamo sostenere e regolamentare tutti gli strumenti ed adattamenti nel posto di lavoro affinché ogni lavoratore disabile sia messo nelle condizioni di poter esprimere le proprie capacità sostenendo, in presenza di patologie, forme di lavoro che abbiamo sperimentato in questo periodo di emergenza: modalità di lavoro a distanza con una chiara e precisa regolamentazione.
Da ultimo, ci auguriamo ed auguriamo a tutti voi, finita la tempesta, di riprendere in mano, insieme, le tante questioni lasciate in sospeso come la legge sui caregiver, il riconoscimento dei LEPS e la piena attuazione dell'integrazione socio-sanitaria, per superare la non più intollerabile frammentarietà dei territori, per un'azione più incisiva per l'abbattimento delle barriere architettoniche e per ridisegnare luoghi e città in sicurezza a tutela della salute e del benessere di noi tutti e, in special modo, a tutela delle persone più fragili e che vivono con maggiore sofferenza.



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