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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Gennariello

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Numero 4 del 2020

Titolo: Gioca con Giò il coniglietto

Autore: Redazionale


Articolo:
Ciao amici carissimi, ecco per voi tantissimi giochi e altre proposte divertenti per stare bene in compagnia. Ci possiamo divertire anche condividendo le vostre proposte con tutti gli amici lettori come ha fatto Flavio che ci ha inviato tante barzellette divertentissime, ahahahahah! Grazie, amico Flavio. Scrivi ancora, scrivi anche tu a Gennariello all'indirizzo ustampa@uiciechi.it, ti aspetto. Un morbidoso abbraccio a tutti voi dal vostro amico Giò e tanti carissimissimi auguri per una felice Pasqua.
Inviate da Flavio:
In uno studio psicologico un pazzo traccia al centro di una stanza un cerchio.
Il dottore gli chiede: «Ma che sta facendo?».
«Creo il mondo» risponde quello con aria sognante.
«È un lavoro difficile... aspetti che la aiuto».

All'ospedale un tizio chiede al suo amico malato: «Come stai?».
«Bene».
In quel momento arriva un infermiere che porge una lettera al paziente. Egli la scarta e vede l'indirizzo di sua moglie.
«Che ti ha scritto?» chiede l'amico.
«Niente, sono tre anni che non ci parliamo!».

Nel frigorifero un pomodoro dice a un altro: «Pensi che stiamo stretti qui dentro?».
E l'altro grida spaventato: «Aiuto un pomodoro che parla!».

In carcere
«Adesso scappiamo» spiega un pazzo a un altro. «Io mi butto dalla finestra e tu mi segui dopo, capito?».
«Capito».
Egli si butta producendo un fracasso tremendo.
«Altolà» gridano le guardie.
«Miao» dice quello.
«Ah, è solo un gatto» constatano le guardie.
Si butta l'altro producendo lo stesso rumore.
«Altolà» ripetono le guardie.
«So' er gatto de prima» (sono il gatto di prima) dice il pazzo.

Ai binari
Due lumache devono attraversare i binari del treno e una dice all'altra: «Attraversiamo?».
«Ma che sei matta!» ribatte l'amica. «Tra tre ore passa il treno!».

Parole e frasi
In ogni frase va inserita la parola giusta che puoi trovare nell'elenco.
Elenco delle parole: frutta; alberi; arrosto; pranzo; pomodoro.
Frasi
1) Il cagnolino sta fiutando l'odore dell'xxxxxxx.
2) I pappagalli stanno mangiando la xxxxxx più matura.
3) Giulia prepara il xxxxxx per il picnic di Pasquetta.
4) Quando arriva la primavera molti xxxxxx fioriscono.
5) Le foglie di basilico sono ottime nel xxxxxxxx fresco.
Soluzione:
1) Il cagnolino sta fiutando l'odore dell'arrosto.
2) I pappagalli stanno mangiando la frutta più matura.
3) Giulia prepara il pranzo per il picnic di Pasquetta.
4) Quando arriva la primavera molti alberi fioriscono.
5) Le foglie di basilico sono ottime nel pomodoro fresco.

Frasi confuse
Dai, prova a mettere in ordine queste frasi!
1) Il tana si è nascosto topino nella piccola.
2) L'uovo di cioccolata ha una Vittoria con le nocciole.
3) Nonna Pasqua sta preparando la pizza di Melina.
4) Sullo stendino ci sono babbo le camicie del appese.
5) La mattina di suono le campane hanno uno speciale Pasqua.
Soluzione:
1) Il topino si è nascosto nella piccola tana.
2) L'uovo di Vittoria ha una cioccolata con le nocciole.
3) Nonna Melina sta preparando la pizza di Pasqua.
4) Sullo stendino ci sono appese le camicie del babbo.
5) La mattina di Pasqua le campane hanno uno speciale suono.

Barzellette
Un tale si trova davanti al giudice per aver guidato in stato di ubriachezza. «Signor giudice vorrei che fosse ben chiaro: io non ero ubriaco, ma solo ebbro!».
«D'accordo!», ammette il giudice. «Infatti io non la condanno a quindici giorni di reclusione, ma solamente a due settimane!».

Indovinelli
1) Se finisce in rete, ha sbagliato il passaggio. Chi è?
2) Se lo dici sparisce per sempre. Cos'è?
3) Ha un buco sulla testa. Chi è?
4) Che cosa succede se buttate una pietra gialla nel Mar Rosso?
Soluzione:
1) Il trapezista del circo
2) Un segreto
3) L'ago
4) Si bagna

Colmi
Qual è il colmo per un internauta? Accedere al portale aprendo una finestra!
Qual è il colmo per un negoziante? Arrotondare i prezzi e non gli quadrano i conti!
Qual è il colmo per un regista? Usare un ascensore per un primo piano!
Qual è il colmo per un naufrago? Essere in mezzo al mare e avere il morale a terra!
Qual è il colmo per un tipografo? Essere un uomo di vecchio stampo!

Curiosità
La storia delle calze
Fin dall'antichità i cinesi, ritenendo molto sconveniente mostrare i piedi nudi in pubblico, fasciavano accuratamente le proprie estremità.
I pastori e i contadini nell'antica Grecia, invece, pensavano che tenere al calduccio i piedi fosse necessario e piacevole, e perciò prima dei sandali, si infilavano ai piedi i calzari, una specie di fodera della calzatura vera e propria. Nel Medioevo, in Europa si diffuse il costume di coprire non solo i piedi, ma anche le gambe con le calcia, lunghe calze di sottile pelle o di tessuto, molto aderenti, che sostituivano i calzoni finché, nel Settecento, nella moda maschile questa specie di calze vennero nuovamente soppiantate dai pantaloni.
Dopo il 1300 le donne incominciarono a indossare, sotto la veste, calze di panno e di seta, lunghe fino al ginocchio e quasi sempre di colore rosso. Solo intorno al 1400 le dame veneziane diffusero la moda delle calze lunghe, antenate della moderna calzamaglia, ricamate a mano e impreziosite da trine e merletti. Fu l'inglese William Lee a ideare nel 1589 il primo telaio per produrre le calze in serie. Qualcuno, dopo essere riuscito a copiare il modello di quella macchina utilissima, la riprodusse in America, che era già stata colonizzata dagli inglesi, dove le calze furono accolte con grande simpatia e il fabbricante si arricchì. Nel Seicento in Inghilterra vennero censiti circa seicento telai adatti a fabbricare calze e ben presto i calzettai diventarono una corporazione di artigiani molto importante. L'invenzione dei telai meccanici ha incrementato la produzione di calze lunghe, corte, di cotone, di lana, di seta, di fibre sintetiche, colorate e ricamate, resistenti, velate, eleganti, sportive, comode e adatte alle esigenze e al gusto di persone di ogni età.

I trichechi
I trichechi sono parenti di foche, leoni marini ed elefanti marini con cui hanno in comune i piedi a pinna. Questi giganteschi mammiferi marini pinnipedi hanno delle lunghe zanne ricurve, dei baffi rigidi, spessi ma sensibili come dita, coperti di cicatrici profonde.
I trichechi vivono al limite dei ghiacci polari, lungo le coste del Canada, della Siberia, della penisola di Kamchatka, dell'Alaska, della Groenlandia, della Norvegia e dell'isola Ellesmere.
Questa vita nel ghiaccio e nelle gelide acque del Circolo Polare Artico ha imposto una serie di adattamenti ma se la sono cavata benissimo, almeno fino a che non hanno dovuto fare i conti con i primi cacciatori armati di fucili.
I trichechi quando riposano o danno alla luce i piccoli preferiscono le lastre di ghiaccio perché sulla riva diventa pericoloso in quanto più esposti agli attacchi degli orsi bianchi.
Altre curiosità interessanti
Quanto pesano
I maschi sono lunghi dai 3 ai 4,5 metri, con 3 m di circonferenza, e pesano 800 - 1.200 Kg, raggiungono i 1.700 - 2.000 Kg in inverno, quando hanno maggiori strati di grasso. Le femmine sono più piccole rispetto ai maschi pesano 400 - 600 Kg.
Le grandi zanne
Le zanne dei trichechi possono arrivare fino a un metro di lunghezza e pesare più di 3 kg l'una, si tratta di canini rinforzati che crescono durante tutta la vita. Sono presenti in entrambi i sessi anche se nelle femmine sono meno sviluppate che nei maschi. Questi canini fuori misura servono per fare buchi nel ghiaccio e anche per aggrapparsi con il capo al pack (le zattere di acqua ghiacciata) per respirare o uscire dall'acqua. In più, i maschi usano le zanne per fare buona impressione sulle compagne e spesso anche per sfidare i rivali in amore.
La pelle
La pelle di questo mammifero è molto spessa e gli permette di proteggersi dal freddo anche grazie al fatto che sotto di essa si trova un rivestimento di grasso che arriva a 10 centimetri di spessore e isola il tricheco dall'acqua gelida. Uno di questi animali può stare immerso per giorni, ma si surriscalda facilmente sulla terraferma. Inoltre questo tipo di pelle lo protegge durante i combattimenti tra rivali in amore, i due contendenti cercano di trafiggere il petto e il collo dell'avversario con potenti colpi di zanna, ma lo spessore della pelle, che è massimo proprio in questi punti, limita i danni, quindi le ferite mortali sono molto rare.
Gli piace riposare
Pur se sono buoni nuotatori, perfettamente a loro agio in mare, i trichechi passano un terzo della loro vita fuori dall'acqua, soprattutto sulle zattere di ghiaccio del pack, che diventano le loro «spiagge personali».
Per questo si trovano solitamente lungo il limite dei ghiacci del Circolo Polare Artico, che seguono nel corso dell'anno, spostandosi a nord in estate e a sud in inverno, quando la coltre bianca riprende ad avanzare.
Le popolazioni del Pacifico e dell'Atlantico sono distinte: una vive attorno a Groenlandia e Canada, l'altra tra Alaska e Russia (nello stretto di Bering) e nell'estremo Nord della Russia (Mare di Laptev).
Anche sulla terra si muovono molto bene nonostante la stazza: puntano le zampe posteriori sul terreno e fanno scattare in avanti le anteriori, avanzando con una caratteristica progressione «a balzi», efficace anche se piuttosto goffa.
Come si nutrono
I trichechi si alimentano in mare, scovando vongole, ostriche e altri invertebrati marini che vivono sul fondale, come granchi, gamberi, vermi e oloturie. Non sono subacquei fenomenali, come gli elefanti marini per esempio (che scendono a più di 1.000 metri di profondità), ma si immergono comunque fino a un centinaio di metri, dove possono rimanere in apnea per una decina di minuti.
Sul substrato, tra il fango e la sabbia, ricercano le loro prede, soprattutto grazie alle vibrisse, i lunghi peli sensibili che circondano il muso. Quando trovano qualcosa di appetitoso, la dissotterrano usando il muso o con getti di acqua generati dalla bocca o dai movimenti delle pinne pettorali. Poi la inghiottono, risucchiando le parti molli delle conchiglie e sputando fuori quanto non è commestibile, come sabbia, sassolini e parti troppo dure delle prede. Anche se il cibo è nutriente, un tricheco di una tonnellata di peso ha bisogno di mangiare tutti i giorni almeno 20 kg di molluschi. In mancanza di altro, i trichechi si adattano a consumare anche altre prede, come pesci, foche, uccelli marini, ma il più delle volte non si tratta di animali in buona salute (che i trichechi non riuscirebbero a catturare) ma di individui morenti.
I cuccioli
Dopo una gestazione che dura 15 mesi nasce il cucciolo tra aprile e giugno, quando le madri si spostano lentamente verso nord, il quale è una versione paffuta e in miniatura degli adulti, di circa 45 kg, ma senza le zanne. Sa nuotare bene già poche ore dopo la nascita, ma deve essere allattato per almeno 18 mesi e fino a 3 - 4 anni di età è del tutto dipendente dalla madre, che lo aiuta anche a salire e scendere dai blocchi di ghiaccio. I trichechi, facendo un piccolo ogni due anni (quando va tutto bene), hanno più difficoltà degli altri pinnipedi a recuperare dopo eventi traumatici che ne hanno ridotto il numero.
I nemici
Le orche delle acque gelide del Polo Nord sorprendono i trichechi mentre nuotano e li attaccano, cercano di portarli in acque profonde per farli annegare anche se un tricheco maschio adulto è un avversario temibile e le orche cercano di limitare lo scontro diretto, così sono soprattutto i giovani e le femmine le vittime di questi agguati. L'orso bianco è tra i più grandi e temibili carnivori terrestri, può attaccare i trichechi quando sono ammassati sulle spiagge e non riescono a fuggire e a difendersi efficacemente anche se non è un'impresa facile perché i trichechi formano, se non riescono a separarli, una muraglia di zanne e un buon numero di attacchi si risolve con un nulla di fatto e una rapida ritirata. Gli orsi divorano soprattutto il grasso e il tessuto muscolare, che forniscono l'energia utile a superare il lungo inverno artico.
L'uomo: gli eschimesi, hanno da sempre cacciato il tricheco e di questo animale utilizzavano ogni cosa (la carne come nutrimento, le pelli per rivestire le tende e le piccole imbarcazioni). Le parti più preziose erano però il grasso, grazie al quale si produceva olio, e le zanne, usate per piccoli strumenti e oggetti decorativi. Si trattava infatti di piccoli gruppi di persone che cacciavano trichechi senza armi da fuoco infatti l'impatto di queste comunità sul numero di trichechi è sempre stato molto modesto. Nel corso del XVII secolo quando i primi navigatori europei, americani e asiatici arrivarono in forze nell'Artico cominciarono i veri massacri, soprattutto per le zanne, che producevano un avorio meno pregiato di quello degli elefanti ma comunque di valore, e per il grasso. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, la caccia è stata regolamentata e oggi, in teoria, solo le popolazioni native delle zone artiche, come gli inuit, possono uccidere un certo numero di animali all'anno per il loro sostentamento (ma oggi usano anche fucili e barche a motore).
Negli ultimi trent'anni tutte le popolazioni di trichechi sono tornate a crescere, anche se siamo sicuramente lontani dai numeri di una volta.
Il cambiamento climatico è oggi un altro nemico, l'allungamento delle estati al Nord provoca il ritirarsi dei ghiacci e la scomparsa delle zattere galleggianti costringendo i trichechi a fermarsi sulle spiagge di ciottoli, una cosa che questi animali evitano di fare spesso, perché in questo caso, soprattutto femmine e giovani, ammassandosi nel poco spazio disponibile non hanno abbastanza cibo e tendono a surriscaldarsi e a ferirsi tra di loro. In condizioni ideali dovrebbero potersi spostare sulle zattere di ghiaccio e disperdersi, ma ce ne sono troppo poche e sono costretti a sostare sulle spiagge. Questo fenomeno purtroppo ci dice che il Polo Nord non è in buona salute e il tricheco, l'orso bianco, e chi sa quanti altri animali rischiano di perdere il loro habitat naturale che possa garantire la loro sopravvivenza.



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