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Numero 05 del 2020

Titolo: Esselunga, accessibilità promessa e rinnegata.

Autore: Giovanni Clerici.


Articolo:
Esselunga, accessibilità promessa e rinnegata.

Di Giovanni Clerici.

Tempo fa, molti di noi avevamo assistito a un cambiamento del sito www.esselungaacasa.it, questo cambiamento aveva visto dei miglioramenti legati alla sua accessibilità.

Personalmente, dal 2007, sono cliente di questo servizio e ho sin da quel tempo utilizzato il sito avvalendomi di uno screen reader, senza avere avuto difficoltà nell’introduzione di ordini e completamento di questi.

Che comunque qualsiasi miglioramento arrivi, ben venga; di fatto, per il cambiamento del sito avvenuto qualche anno fa, Esselunga ha beneficiato della consulenza proprio di chi, dell’accessibilità. ne conosce le regole e i bisogni.

Esselunga, nel tempo, appunto fino a partire da oltre un decennio fa, non si può negare che abbia prodotto delle agevolazioni mirate a persone disabili e anziane, alcune con entrambe queste condizioni.

Non crediamo però che tutto sia veramente gratis, anche i servizi che non si pagano espressamente o personalmente, sono addebitati ad altri.

Esselunga stessa, su molti prodotti venduti online, parlo di quelli privi di sconti, vede dei prezzi maggiorati, anche di pochi centesimi, rispetto a quelli presenti nei supermercati fisici, che sulla quantità vanno sicuramente a coprire i costi.

Premesso tutto ciò, anche se di dettagli nel merito se ne potrebbero aggiungere altri, scrivo questo articolo per denunciare pubblicamente una mancanza di sensibilità e di rispetto che a mio avviso, questa azienda ha dimostrato proprio nei confronti dell’accessibilità.

Accessibile non significa solo poter entrare in un sito e poterlo navigare: in questo caso, accessibile doveva significare entrare in questo sito e poterne sfruttare il servizio, dettaglio che invece è venuto a mancare totalmente.

La colpa che ritengo imputabile a Esselunga è quella di non avere saputo, o forse voluto, filtrare la fascia di clientela che maggiormente poteva avere necessità, in questo momento dove il Corona virus sembra avere preso forza su qualsiasi ragione, una clientela che andava assolutamente tutelata e protetta maggiormente rispetto ad altri.

Così, mentre Esselunga nella fascia di tempo che va dal 9 marzo ad oggi, 19 marzo, mentre scrivo questo articolo, impedisce di effettuare un ordine fino alla data disponibile del 3 aprile.

Eppure, proprio in questi giorni, Esselunga sta continuando a consegnare spese a domicilio, indistintamente e senza alcun filtro di priorità o necessità.

I miei innumerevoli tentativi di contatto con Esselunga, dalle telefonate, alle mail, ai social hanno ricevuto una sola risposta: Per Esselunga non esistono differenze, per Esselunga ognuno è un cliente.

Giuridicamente parlando questa risposta, data da una operatrice di Call center non fa una piega, moralmente però credo che questa risposta non può che suscitare indignazione e rabbia.

E anche quel messaggio apparso nell’area del sito: Aiutateci ad aiutarvi, vorrei capire chi lo ha scritto e cosa intendesse dare a intendere, sopratutto leggendo quello che in questo messaggio veniva riportato.

Mi basterebbe portare solo questo esempio, una persona di 85 anni, disabile al 100%, cliente di Esselunga da 15 anni, quale aiuto dovrebbe dare a questa azienda, o per caso, l’aiuto era proprio questa azienda a doverlo a questa cliente ?!

In questa occasione sono venute a mancare le basi di una società civile e responsabile che in balìa del panico non ha saputo adottare dei principi che avrebbero potuto correre in aiuto proprio delle fasce più colpite da questa emergenza.

E se da una parte abbiamo tutti assistito a delle prese di posizione, all’emanazione di norme e decreti contraddittori che si susseguivano, la realtà spiacevole è che nessuno sembra essersi occupato di porre soluzioni e tanto meno prendere in considerazione l’indifferenza subita da una determinata categoria di cittadini.

Voglio quindi invitarvi, anche se non diretti interessati a questo sgradevole comportamento messo in essere da Esselunga, a scrivere al servizio clienti mostrando indignazione e sbigottimento verso questa indifferenza.

Naturalmente, voglio invitare e anche sperare che una presa di posizione forte venga presa dai vertici della unione italiana dei ciechi, i quali possono comunque rappresentare tutte le categorie di disabili presenti in Italia, pretendendo spiegazioni plausibili su quanto avvenuto.

Indirizzo mail Esselunga: servizio-clientiweb@esselunga.it

Per ulteriori spiegazioni, scrivere a: Giovanni Clerici



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