Numero 3 del 2020
Titolo: Per i più piccini
Autore: Redazionale
Articolo:
Giochiamo con le lettere
In ogni parolina va inserita la lettera giusta al posto della «x». Sarà la lettera «r» o la lettera «l»?
Gxembiule; agxio; oxigano; aximenti; oxeandro; xagnatela; agxifoglio; axxosto; elicottexo; poxta; ristoxante; sixenzio; maxciapiede; caxxozza; fxullato; foxmica; maxmellata; foxmaggio; girasoxe; paxestra.
Soluzione: Grembiule; aglio; origano; alimenti; oleandro; ragnatela; agrifoglio; arrosto; elicottero; porta; ristorante; silenzio; marciapiede; carrozza; frullato; formica; marmellata; formaggio; girasole; palestra.
Parola intrusa
In queste buffe frasi quale sarà la parolina da togliere?
1) Nello stagno cucchiaio ci sono le ranocchie.
2) Il cane dorme nella sua doccia cuccia.
3) Stanno sbocciando i fiori tortellini di primavera.
4) Luca adora mangiare i biscotti polpette al cioccolato.
5) La nonna stende il formaggio bucato al sole.
Soluzione:
1) cucchiaio
2) doccia
3) tortellini
4) polpette
5) formaggio
Barzelletta
Il lupo al medico: «Dottore non riesco proprio a dormire, e non posso contare le pecore, perché invece di addormentarmi, mi viene fame!».
Indovinelli birichini
1) Perché le gru stanno su una gamba sola? Perché se alzano anche l'altra cadono!
2) Come si distingue un cervo da un corvo? Dalla «e»!
3) Sai perché i pesci sono fortunati? Perché quando si alzano al mattino sono già lavati!
Indovinelli
1) Vola senza piume, ha le ali ma non cinguetta. Cos'è?
2) Vado sempre senza fretta, chiusa dentro la mia casetta. Sono ghiotta di lattuga, ma son lenta. Chi sono?
Soluzione:
1) L'aereo
2) La lumaca
Filastrocche
Al babbo
Questa mattina ho chiesto al mio tenero cuore:
«Suggeriscimi tu qualche detto d'amore,
suggeriscimi tu qualche soave accento
per fare il mio babbo contento!».
E il mio cuore mi ha risposto:
«Digli questo soltanto:
Ti voglio bene...
ma tanto, tanto, tanto...».
Che farò da grande?
C'è chi vede in me un dottore,
chi mi vuole professore;
altri ancora calciatore,
ingegnere o esploratore.
Ma io no, voglio di più!
Sarò eroe su per giù.
Sai che grande novità?
Voglio essere un papà!
Jolanda Restano
Filastrocca degli avverbi
Quando, talor frattanto,
forse sebben così,
giammai piuttosto alquanto,
come perché bensì.
Ecco repente altronde,
quasi eziandio perciò,
anzi altresì laonde
purtroppo, invan però.
Ma se perfin mediante
quantunque attesoché
ahi! sempre nonostante,
conciossiacosaché.
Zia Titti racconta
La pecorella generosa
Cera una volta una bambina tanto povera che non aveva nemmeno un vestito. Un giorno in cui il freddo era atroce pensò di rivolgersi al gatto, e gli disse: «Regalami un po' del tuo pelo, che è tanto lungo e fitto». «Fossi matto!» le rispose il gatto. «Finché durerà l'inverno non mi toglierò di dosso nemmeno un pelo».
La bambina allora chiese aiuto al coniglio, che glielo negò, ed anche la volpe e perfino l'orso furono pregati da lei, ma tutti rifiutarono di aiutarla. La bambina sfinita si abbandonò ad un pianto sconsolato.
Una pecorella, che si trovava a passare di là, sentendo quel pianto si accostò alla casa e, con gentile premura, chiese alla povera bimba: «Perché piangi piccola?». «Muoio di freddo, pecorina, e nel mondo non c'è nessuno che mi voglia aiutare». «Vai a prendere un paio di forbici» le disse la pecorella.
Quando la bambina gliele ebbe portate, si fece tosare da lei senza pensarci un momento. La bella lana soffice e calda si ammucchiò a terra e sembrò una nuvoletta al chiaro di luna. «Questa lana è tua» disse la pecora alla bimba. «La filerai e tesserai e avrai così un vestito per proteggerti dall'inverno». «Ma tu, pecorella, come potrai difenderti dal gelo?» domandò la bimbetta che quasi non credeva alla sua fortuna. «Non preoccuparti piccola bambina, verrò ben vicina a te, così ci difenderemo dal freddo insieme».
Per quelle due creature non fu più inverno.
N. A. Montiglio