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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Gennariello

torna alla visualizzazione del numero 3 del Gennariello

Numero 3 del 2020

Titolo: Gioca con Giò il coniglietto

Autore: Redazionale


Articolo:
Carissimissimi amici, ecco a voi i primi giochi di primavera! Divertitevi con le proposte di questo mese e con i colmi inviati da Leonardo:
Qual è il colmo per un computer? Non avere un programma per la serata.
Qual è il colmo per il proprietario d'una galleria d'arte moderna? Avere quadri che non contano e conti che non quadrano.
Qual è il colmo per un collezionista di orologi? Non avere il tempo di indossarli tutti!
Qual è il colmo per un ladro in tribunale? Rubare la parola al proprio avvocato.
Qual è il colmo dell'ignoranza? Nessuno lo sa.
Qual è il colmo per un cane? Avere una fidanzata nuova di zecca.
Qual è il colmo per un cane? Incontrare un osso duro!
Qual è il colmo per un gallo di montagna? Raggiungere la cresta.
Qual è il colmo per una gallina? Essere chiamata in tribunale a deporre.

Grazie Leonardo sono divertentissimi.
Anche voi potete proporre barzellette, colmi, indovinelli a tutti gli amici del Gennariello, inviatele con una mail a ustampa@uiciechi.it e ci divertiremo un mondo!
Un morbidoso abbraccio a tutti e scrivete! Ciao!

Giochiamo con i Quiz
1) Come chiamavano il re gli Egiziani? a) faraone; b) fortunato; c) condottiero.
2) Di che materiale era fatto il cavallo di Troia? a) legno; b) pietra; c) plastica.
3) Cos'era il menestrello? a) uno strumento musicale; b) una persona del medioevo; c) una pietanza antica.
4) Cosa cadde in testa a Newton per elaborare la teoria della gravità? a) una ghianda; b) una mela; c) un fiore.
5) Che materiale usavano i greci per fare i mattoni? a) l'argilla; b) il fango; c) la sabbia.
Soluzione:
1) faraone
2) legno
3) una persona del medioevo
4) una mela
5) il fango

Frasi confuse
Sai rimettere in ordine le frasi che seguono?
1) Il serpente a velenoso è un animale sonagli.
2) Gli squali lunghezza possono arrivare a 6 metri di bianchi.
3) Il pesce individua martello le prede con il suo buon olfatto.
4) Il corpo della medusa è acqua al 90% da composto.
5) I gruppi vivono in grandi trichechi nel mar Glaciale Artico.
Soluzione:
1) Il serpente a sonagli è un animale velenoso.
2) Gli squali bianchi possono arrivare a 6 metri di lunghezza.
3) Il pesce martello individua le prede con il suo buon olfatto.
4) Il corpo della medusa è composto al 90% da acqua.
5) I trichechi vivono in grandi gruppi nel mar Glaciale Artico.

Barzellette
Il medico dice al paziente di prendere cinque cucchiai di sciroppo, ma il paziente lo interrompe: «No dottore, non posso. In casa ho solamente quattro cucchiai!».

Il bambino: «Mamma, mamma, ma perché mentre mangiamo ti alzi da tavola e vai a prendere le medicine in cucina?».
E la mamma: «Perché il dottore mi ha detto lontano dai pasti!».

Indovinelli per ridere
In estate, in che mare va a fare il bagno il canguro? Nel Mar Supio!
Cosa fanno due millepiedi innamorati quando si abbracciano? Una cerniera lampo!
Come si chiamano gli abitanti di Trapani? Black & Decker!
Come riconosci un carabiniere all'aeroporto? È l'unico che offre noccioline al Jumbo!
Sai cosa fanno due api sulla luna? La luna di miele!

Curiosità
La festa del papà
In molti paesi la festa del papà è una ricorrenza importante.
Il culto di San Giuseppe arriva dall'Oriente, anche se i primi a celebrare la festa furono i monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai francescani nel 1399. Venne infine promossa dagli interventi dei Papi Sisto IV e Pio V ed estesa a tutta la Chiesa nel 1621 da Papa Gregorio XV.
Fino al 1977 il giorno di San Giuseppe era considerato festivo anche agli effetti civili, ma la legge n. 54 del 5 marzo 1977 soppresse il valore civile della ricorrenza. In Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna invece questo giorno è tuttora festivo anche agli effetti civili.
In America, come riportato in alcuni documenti storici, la prima volta in cui fu festeggiata è stata il 5 luglio 1908 nello stato americano della Virginia a Fairmont, presso la chiesa metodista locale, dove il pastore dedicò il sermone domenicale alla figura del papà.
Fu però la signora Sonora Smart Dodd, una giovane ragazza di 26 anni, la prima persona che organizzò la festa per la prima volta il 19 giugno 1910 perché in tale mese cadeva il compleanno di suo padre, un veterano della Guerra di Secessione, dando il via a una lunga tradizione.
In alcuni Paesi la festa è associata ai padri della nazione, come in Russia il 23 febbraio dove è celebrata la festa dei difensori della Patria, o come in Thailandia, dove coincide con il compleanno del defunto sovrano Rama IX, venerato come padre della nazione. In Scandinavia (Norvegia, Finlandia, Svezia) si festeggia la seconda domenica di novembre.
Negli Stati Uniti, invece, il «Daddy's day» si celebra la terza domenica di giugno.
Nei Paesi di tradizione cattolica, l'Italia, la Spagna, il Portogallo e in alcuni stati del Sud America, la festa del papà viene festeggiata il giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, sposo della Beata Vergine Maria, simbolo di umiltà e dedizione e, in quanto archetipo del padre, nella tradizione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. Per questo motivo in alcune zone del nostro paese, come per esempio in Sicilia, il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo.
Non potevano mancare i dolci tipici per questa ricorrenza che variano da regione a regione ma per lo più a base di creme e marmellate, con impasto simile a quelle dei bignè o dei krapfen.
A Roma sono chiamati bignè di San Giuseppe e vengono tradizionalmente preparati fritti. Esemplare è il dolce napoletano, che prende il nome di zeppola di San Giuseppe. Secondo la tradizione partenopea, infatti, dopo la fuga in Egitto, con Maria e Gesù, San Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera. Sono realizzate con pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, e possono essere fritte o al forno; al di sopra viene posta di norma crema pasticcera o marmellata di amarene.
In Toscana e in Umbria è diffuso come dolce tipico la frittella di riso, preparata con riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquori e poi fritta.
Nell'Italia del Nord, invece, dolce tipico della festività è la raviola (piccolo involucro di pasta frolla o pasta di ciambella richiuso sopra una cucchiaiata di marmellata o crema e poi cotta al forno o fritta).
In Sicilia sono presenti diversi tipi di dolci consumati appositamente durante questa ricorrenza, come ad esempio le Sfince di San Giuseppe, frittelle schiacciate solitamente decorate con creme di pistacchi e arance candite; tipici della tradizione catanese e diffusi in tutta l'isola, sono anche i dolci fritti a forma di tocchetti o bastoncini a base di riso, aromatizzati con buccia d'arancia e miele.

Armadillo
L'armadillo o Dasypus novemcinctus è un piccolo mammifero originario dell'America Latina, ne esistono circa 21 specie le quali si distinguono dal numero delle strisce che formano la loro corazza caratterizzata da diversi colori che oscillano tra il rosa, il giallo, il nero e il grigio. Il suo corpo, a forma di barile, è ricoperto da una cappa protettiva formata da placche ossee che ricoprono dorso, testa, gambe e coda: tra tutti i mammiferi, gli armadilli sono gli unici a possedere una corazza! Tra le caratteristiche dell'armadillo, spicca la sua capacità di attorcigliarsi come una palla eludendo così i suoi predatori (in grado di chiudersi a riccio diventando una palla dura e impossibile da scalfire è l'armadillo a 3 fasce).
Tra i suoi parenti più vicini troviamo il formichiere dal quale ha ereditato la lingua lunga e appiccicosa utile per catturare le larve e gli insetti che fanno parte della sua dieta, si nutre inoltre di piante e frutta oltre che di carne e per tale motivo considerato un animale onnivoro. Le uova, gli scarafaggi e le formiche sono i suoi snack preferiti.
La mancanza di riserve di grasso nel suo organismo lo rendono un animale che si adatta ai climi caldi per questo quasi tutte le specie dell'armadillo si trovano in aree vicine all'Ecuador, e solo quello a nove fasce si può trovare in Argentina e negli Stati Uniti. Predilige, inoltre, terreni porosi e sabbiosi che garantiscono un'abbondanza di insetti e di larve.
Gli armadilli vivono sotto terra in buche scavate grazie ai lunghi e robusti artigli delle zampe dove riescono a dormire fino a 16 ore al giorno. Mattina e sera scavano per cercare insetti che riescono a catturare con le loro lunghe lingue vischiose.

Le bambole antiche
Le bambole sono giocattoli antichissimi. Nelle tombe degli egizi e degli etruschi gli archeologi hanno ritrovato bambole bellissime, fatte di legno o terracotta, dipinte a colori vivaci e spesso ornate di gioielli preziosi.
Le bambole con cui giocavano le bambine greche, erano fatte di argilla cotta, osso o cera e raffiguravano donne adulte. Le bambine romane potevano disporre di bambole fatte di legno, di cera, d'avorio e persino d'alabastro, le quali avevano espressioni differenti; alcune sorridevano, altre piagnucolavano, proprio come le bambole moderne. Le bambole hanno sempre indossato abiti che riflettevano la moda del secolo; dal 1600 i costruttori di giocattoli iniziarono a creare le case di bambola, fornite di arredamento in miniatura ed accessori. Nel 1700 si cominciarono a costruire giocattoli semoventi e le bambole, costruite con legno, cera e cartapesta, divennero oggetti preziosi che si muovevano delicatamente, seguendo il motivetto di un carillon. Nell'ottocento le bambole ritornarono ad essere bambine, con rosee guance di porcellana. All'inizio del secolo scorso nacquero le bambole di pannolenci, tenere sorelline delle bambole di celluloide, con gli arti mobili. In seguito questi materiali sono stati sostituiti dalla plastica, infrangibile e lavabile, con cui vengono prodotti tutti i giocattoli moderni. Oggi molti adulti si contendono a caro prezzo le bambole antiche, che sono diventate oggetto di collezione.

La storia dell'ombrello
Nel nome ombrello si nasconde la parola ombra, che dichiara la sua funzione originaria di parasole. Ritroviamo l'immagine del parasole negli affreschi delle tombe egizie e negli antichi libri cinesi. D'estate sopra l'arena romana veniva steso il velario, una leggera tenda che proteggeva gli spettatori dal sole. Nelle giornate ventose, però, quando il velario non poteva essere steso, le signore romane assistevano agli spettacoli proteggendosi dai raggi del sole con ombrelli di seta, decorati con perle e conchiglie. Nel 1176 il doge di Venezia chiese al papa Alessandro III il permesso di apparire in pubblico protetto da un ombrello appositamente creato. L'ombrello del doge, simbolo di dignità e di potenza, era fatto di prezioso broccato e tessuto con fili d'oro. Nel Cinquecento, Caterina de' Medici fece conoscere ai francesi il parasole, e nel Seicento questo accessorio venne esportato in Inghilterra, dove non ebbe molta fortuna, a causa del clima di quel paese.
Verso la fine del Settecento in Francia, il parapioggia era già diventato un oggetto di uso comune. Nell'Ottocento fino ai primi anni del Novecento il parasole raggiunse in Francia e in Italia una grande fortuna. Molti dipinti dell'epoca ritraggono donne e ragazze con il loro ombrellino, il grazioso accessorio che sottolineava l'eleganza dell'abito. Oggi il popolo giapponese conserva l'usanza di ripararsi dal sole e molto spesso d'estate si incontrano comitive di turisti provenienti dal paese del Sol Levante, muniti non solo di macchine fotografiche, ma soprattutto di ombrelli. In Occidente, invece l'ombrello viene esclusivamente usato quando piove; e solo in estate nei giardini e sulle spiagge, ci si ripara sotto l'ombrellone.



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