Numero 4 del 2020
Titolo: Donne tra le righe
Autore: a cura di Rossella Lazzari
Articolo:
Acqua salata di Jessica Andrews: Di donne, terra e sangue
Nonna, bambina, studentessa, amante, lavoratrice, moglie, figlia, madre: in una parola, Donna. Diventarlo vuol dire essere - o essere state - tutto questo. Vuol dire spogliarsi di un'età, di una mentalità, di obblighi, vincoli, possibilità che non ci appartengono più ed indossare un nuovo abito più consapevole e spesso più pesante, una nuova pelle dentro cui può essere difficile abitare.
Parla di questo cambio di pelle, che ogni donna affronta più volte nella vita, Acqua salata, l'esordio letterario di Jessica Andrews pubblicato da Nn editore lo scorso 30 gennaio con la traduzione di Silvia Rota Sperti.
È la storia di Lucy (ma sarebbe stato lo stesso se l'avessimo chiamata Rossella, Anna, Luisa, Francesca, Maria...), una ragazza che, dalla provincia inglese in cui è nata e cresciuta, si ritrova nel Donegal, in riva al Mare del Nord, in Irlanda, da sola, dopo aver ereditato il cottage del nonno dove andava da piccola per le vacanze. In un fluire di ricordi scompaginati e scalzi, Lucy ripercorre con sguardo profondo e appassionato la propria infanzia di bambina studiosa con un padre assente e un fratellino sordo; passa poi all'adolescenza, alle prime esperienze con le amiche, alla fase anticonformista del liceo, al trasferimento a Londra per l'università. Rivive insieme a noi la crisi che l'ha portata a fare scelte diverse da quelle che sognava da piccola e che ci si sarebbe aspettati da lei; scende insieme a noi quel pendìo che la conduce quasi sull'orlo alcolico e sfaccendato di un baratro che non può e non vuole toccare; si ritrova sempre sola alla ricerca del padre, in un parco di Londra, il giorno dopo la sua laurea... Lucy non voleva tutto questo, non l'aveva immaginata così la sua vita... eppure è così che è andata! Ed ora, in un continuo alternarsi temporale tra ieri e oggi, tra Inghilterra e Donegal, deve farci i conti. È qui, tra il vento e l'acqua, le sere di luna e quelle al sapore di Wiskey, circondata da piccole cose nel marrone della terra che somiglia all'amore, che Lucy deve ritrovarsi e riconoscersi, ed è sempre qui che deve, soprattutto, fare i conti con l'unica parte di sé da cui non può - né vuole - liberarsi, l'unica con cui può fare paragoni, di cui teme il giudizio e anela l'approvazione: sua madre.
Madre è un ventre caldo in cui tornare a rincantucciarsi, madre è l'abbraccio mancato che avresti voluto, madre è lacrime e sudore, è terra e sangue, e liti e occasioni perse, è corpo e legame, è tutto ciò che sei e non sarai, è l'insieme delle scelte che capirai solo molto, molto più avanti.
Acqua salata è un libro poetico, dirompente, duro e tenero; un romanzo sull'essere donna e sul diventarlo; un diario intimo di cui ogni donna può scrivere la sua versione che, di certo, in qualche punto coinciderà con le altre. È un romanzo sul desiderio di emanciparsi e di restare lì, ferme nel caldo rifugio di un atteso abbraccio.
a cura di Rossella Lazzari