Numero 3 del 2020
Titolo: Guida a salute delle donne
Autore: Redazionale
Articolo:
Osteoporosi, quanto ne sai?
(da «Viversaniebelli» n. 3 del 2020)
Se ne parla talmente spesso che si è convinti di conoscerla bene. In realtà, circolano ancora tante inesattezze. Meglio fare chiarezza
È un'emergenza destinata a crescere nei prossimi anni per il progressivo invecchiamento della popolazione. In Italia, nel 2017, i nuovi casi di fratture da fragilità ossea sono stati 560 mila, con una spesa per il Sistema sanitario nazionale di 9,4 miliardi di euro. Senza strategie di prevenzione, si calcola che aumenteranno del 22,6% nel 2030, facendo lievitare la spesa sanitaria a 11,9 miliardi. Facciamo, allora, un po' di chiarezza sull'osteoporosi, malattia che tutti credono di conoscere bene, ma che spesso genera molta confusione.
Colpisce solo le donne: Falso
In realtà, riguarda entrambi i sessi ed è molto frequente: interessa il 23,1% delle donne e il 7% degli uomini over 50. Le cause sono numerose: età avanzata, scarso apporto di nutrienti (in particolare, vitamina D e calcio), uso prolungato di alcuni farmaci (cortisone), ridotta attività fisica. Le donne sono più a rischio in caso di menopausa precoce o assenza del ciclo mestruale per oltre sei mesi, o asportazione chirurgica dell'utero prima dei 45 anni, soprattutto se sono state tolte anche le ovaie. Negli uomini, la causa è spesso secondaria ad altre malattie, all'abuso di alcol o all'uso di determinati farmaci, alla presenza di bassi livelli di testosterone in conseguenza di un ridotto volume dei testicoli.
La carenza di vitamina D mette in pericolo lo scheletro: Vero
La vitamina D ha molte azioni benefiche su tutto l'organismo. Per quanto riguarda le ossa, è fondamentale per ottimizzare l'assorbimento intestinale del calcio e una carenza si traduce in una riduzione della massa ossea e in un aumento del rischio di fratture, in particolare del femore. In caso di una carenza di vitamina D, è necessario ricorrere a un'integrazione.
È una conseguenza naturale dell'invecchiamento: Vero - Falso
L'osteoporosi è una malattia vera e propria delle ossa, che diventano più fragili aumentando il rischio di fratture, che in effetti si manifesta soprattutto dopo una certa età. Non è, dunque, un naturale e inevitabile processo di invecchiamento delle ossa, ma un problema che è possibile evitare con la prevenzione. Anche in chi sta già subendo una riduzione della densità ossea, si può rallentarne la progressione e ridurre il rischio di fratture.
Certe malattie sono un fattore di rischio: Vero
Le malattie all'apparato gastrointestinale (come coliti, malattia di Crohn e celiachia) che causano un malassorbimento dei nutrienti a livello dell'intestino sono importanti fattori di rischio per l'osteoporosi.
Non solo: ci sono anche l'artrite reumatoide, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), la malattia di Cushing (abnorme produzione dell'ormone cortisolo da parte della ghiandola surrene) e l'eccessiva attività delle ghiandole tiroide e paratiroide, coinvolte nella regolazione dei livelli di calcio nel sangue.
Per evitarla, serve mangiare moltissimi latticini: Falso
Il calcio è fondamentale per la mineralizzazione ossea e, per mantenere il giusto fabbisogno, dobbiamo mangiare cibi che ne sono ricchi. Non sono solamente i latticini a esserne una buona fonte. Ne sono ricchi anche le verdure a foglia larga (cavolo), la frutta secca (mandorle) e quella fresca (arance), i legumi e soprattutto l'acqua con un contenuto medio di minerali. Di conseguenza, se la dieta non assicura un adeguato apporto di calcio, è indispensabile ricorrere agli integratori.
Il movimento fa bene a tutte le età: Vero
Una regolare attività fisica iniziata fin da bambini favorisce la crescita e il corretto sviluppo della massa ossea. È d'aiuto anche nelle persone anziane, perché riduce la perdita della massa ossea, migliora il tono muscolare e l'equilibrio. Il ballo, in particolare, è un'attività che porta grandi benefici alle ossa. I generi più consigliati sono salsa, samba, rumba, fox-trot e tango. Tra le attività sportive, sono indicati jogging, yoga, step, golf, e, più in generale, tutti gli esercizi fisici in posizione eretta.
Solo la frattura del femore è dovuta alla fragilità: Falso
Tutte le ossa con osteoporosi possono rompersi, ma le fratture più frequenti e con conseguenze più importanti si verificano in alcune sedi: polso, vertebre, femore, omero e costole. Nelle persone giovani, la frattura più comune è a carico del polso, che è anche quella meno pericolosa. In quelle più anziane, invece, i punti più a rischio sono il femore e, soprattutto, le vertebre.
Alcune persone sono più a rischio di altre: Vero
In particolare devono fare attenzione: chi è molto magro, cioè ha un indice di massa corporea inferiore a 19 (l'Imc si ottiene dividendo il peso del corpo espresso in chilogrammi per il quadrato dell'altezza in metri); le persone con più di 65 anni; chi segue una cura a base di cortisone per più di sei mesi; chi ha qualche problema di deformazione della colonna vertebrale, evidenziato da una radiografia; chi ha i parenti stretti che hanno già sofferto di fratture all'anca; chi produce meno ormoni sessuali del normale; le donne che sono state per oltre un anno senza mestruazioni durante l'età fertile; le donne che sono andate in menopausa prima dei 45 anni.