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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

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Numero 23 del 2019

Titolo: Buon Natale: vi racconto un po' di Flavio

Autore: Antonio Russo


Articolo:
Voglio ricordarti per come eri e resterai impresso nei nostri ricordi per la gioia che ci hai donato e l'impegno anche nel sorriso quale portatore di sana amicizia. Fine novembre del 2009, mi mandasti una email: «Antonio, per festeggiare il prossimo capodanno il nostro soggiorno si farà a Città della Pieve nel perugino e ci devi venire!». «Ci verrò, ma tu verrai?». «Certo e ci incontreremo poi a Perugia per aprire il 2010 e salutarci...». «Bene, lo faremo come al solito con tanto rumore: vedrai, ti dissi!».
Flavio il giorno dopo il nostro arrivo ci aspettasti a Perugia, scendemmo tutti dal pullman e mi cercasti: «Antonio, dove stai?». «Sono qua» ti risposi e salutasti tutti uno per uno, poi, con fare serio, ti invitai ad ascoltare la voce dell'Umbria. Con lo stupore del musicista mi chiedesti: «Ma chi è la voce dell'Umbria?». «È la nota cantante Donatella Moretti, che canterà per tutti un suo celebre successo anni sessanta: Quando vedrete il mio caro amore». La mia voce con toni gravi e profondi divenne all'improvviso quella bellissima di Donatella, e tutti risero alla grande: «Ma continua» mi dicesti, ed io eseguii un altro successo della voce dell'Umbria con un motivo scritto da Gino Paoli: La legge dell'amore... «Manca solo il mio pianoforte per sorridere meglio» fu il tuo commento.
Debbo dirvi che nonostante la sordità profonda, la mia memoria acustica è rimasta integra per cui ricordo molto di quello che ho ascoltato e questo mi aiuta per affrontare l'avanzare del tempo. Ovviamente i nostri amici volontari sanno quanto a me piace imitare e nel pullman che ci portò al centro storico della città mi invitarono ad imitare: Dorelli, Bongusto, Patty Pravo e la grande Mina, ma di colpo diventammo seri e con la tua preziosa guida abbiamo visitato Perugia e capito come i perugini si siano attrezzati nei secoli per difendersi dai nemici di qualsiasi provenienza: è impossibile dimenticare le persone che come te ci aiutano a stare col prossimo, del quale noi abbiamo sempre bisogno. Ci recammo in un ristorante storico della città per anticipare a tutti gli auguri di un felice anno: a tavola, Flavio, chiedesti a me e ad Angela di metterci accanto a te, ma io iniziai a cantare Se telefonando con la voce di Mina e poi La canzone di Marinella. Vado avanti. A questo punto alcuni amici chiesero di cercare in rete i testi di queste belle canzoni e farceli leggere; appena a casa fu fatto e io, ora come allora, credo che questo sia il senso vero dei nostri soggiorni estivi ed invernali: farci avvicinare alla vita di tutti. Credo di aver a suo tempo fatto il resoconto di quel capodanno, vediamo nell'archivio del Nostro Giornale, ma gli anni passano e se la vita si fa difficile è sempre meglio ricordare anche con una risata il vissuto che spesso ci può sorprendere, per costruire un domani di pace e progresso con tutti. Buon Natale fatto di gioia e serenità.
Antonio Russo




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