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Gennariello

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Numero 11-12 del 2019

Titolo: Gioca con Giò il coniglietto

Autore: Redazionale


Articolo:
Ciao cari morbidosi amici, giochiamo insieme in questa meravigliosa atmosfera del Natale. Tante divertenti proposte per tutti voi per stare in vacanza con allegria. Prima di salutarvi ecco a voi un divertente indovinello inviato dal carissimissimo amico Aron che ci scrive da Cagliari:
Un signore abita al ventesimo piano di un palazzo. Quando va al lavoro scende normalmente in ascensore cliccando il tasto del piano terra. Quando rientra, invece, sale con l'ascensore solo fino al settimo piano, poi prosegue a piedi per le scale. Come mai?
Soluzione: Perché il signore è troppo basso e non arriva al pulsante del ventesimo piano.
Grazie Aron e scrivi ancora, ti aspetto! Scrivete, scrivete tutti le vostre proposte per stare insieme in allegria.
Un caro abbraccio a tutti e infinitissimissimi auguri per un sereno Natale dal vostro amico Giò.

Frasi confuse
Queste frasi sono state modificate, sai rimetterle in ordine?
1) gelatina mangia volentieri le caramelle di Giulia all'arancia.
2) La 11 di calcio ha squadra giocatori.
3) Nonna biscotti sta preparando i Michi di Babbo Natale e di stelle.
4) La parrucchiera colora i speciali con tinte capelli.
5) Il Fabrizio di canditi ha i panettone e l'uvetta.
Soluzione:
1) Giulia mangia volentieri le caramelle di gelatina all'arancia.
2) La squadra di calcio ha 11 giocatori.
3) Nonna Michi sta preparando i biscotti di Babbo Natale e di stelle.
4) La parrucchiera colora i capelli con tinte speciali.
5) Il panettone di Fabrizio ha i canditi e l'uvetta.

Parole e frasi
Completa le frasi individuando la parola giusta che trovi nell'elenco.
Elenco: giocattoli; legna; regali; mandarini; Natale.
Frasi:
1) il nonno taglia la xxxxx per il fuoco.
2) Matilde ha l'albero di xxxxxx vicino alla finestra.
3) Sul tavolo c'è un cestino colmo di xxxxxxxxx.
4) Nella cameretta dei bambini ci sono tanti xxxxxxxxxx.
5) Per i xxxxxx di Natale si fanno delle confezioni speciali.
Soluzione:
1) Il nonno taglia la legna per il fuoco.
2) Matilde ha l'albero di Natale vicino alla finestra.
3) Sul tavolo c'è un cestino colmo di mandarini.
4) Nella cameretta dei bambini ci sono tanti giocattoli.
5) Per i regali di Natale si fanno delle confezioni speciali.

Risate a crepapelle!
Pierino: «Mamma, mi puoi dare cinque euro per un poveraccio che grida come un disperato all'angolo della strada?».
«Ma certo Pierino! E che cosa grida?».
«Gelatiiii, caramelleeee...».

Dal dottore:
«Dottore, dottore! Ho solo 59 secondi di vita, mi aiuti!».
«Certo! Un minuto e sono da lei!».

Mamma lumaca prepara sua figlia per andare a scuola e le dice: «Mi raccomando, fai la bava!».

Perché quando il cielo è nuvoloso si deve contare solo fino a sette?
Perché altrimenti piove a dir... otto!

All'ospedale:
«Ciao, Giacomo, ti ho portato un regalo».
«Grazie, che cos'è di bello?».
«Una telecamera».
«E io che me ne faccio di una telecamera in queste condizioni?».
«Ti servirà per riprenderti!».

Un turista si ferma in una fattoria per acquistare alcune uova e chiede al fattore: «Scusi, ma sono di giornata?».
E il fattore: «Certo, di notte le mie galline dormono!».

Barzellette
Chi veglia su di noi
Una notte, sul tardi, un ladro entra in una casa e mentre sta muovendosi furtivamente sente una voce: «Gesù ti sta guardando».
Si guarda intorno ma non vede nessuno. Ricomincia a muoversi e di nuovo sente: «Gesù ti sta guardando».
In un angolo buio, vede una gabbia con dentro un pappagallo. Il ladro chiede al pappagallo: «Sei tu che hai detto che Gesù mi guarda?».
Il pappagallo risponde: «Sì».
Sollevato, il ladro chiede: «Qual è il tuo nome?».
Il pappagallo risponde: «Clarence».
Il ladro: «Che nome stupido per un pappagallo! Chi è l'idiota che ti ha dato questo nome?».
Il pappagallo: «Lo stesso idiota che ha dato al rottweiler il nome Gesù».

Contando i gatti
Il professore: «Se ho due gatti, e poi due, e poi ancora due, quanti ne avrò alla fine?».
Stefano: «Sette».
Il professore: «No, ascolta bene. Se ho due gatti, e poi due, e poi ancora due, quanti ne avrò alla fine?».
Stefano: «Sette».
Il professore: «Mettiamola giù in maniera differente. Se ti do due mele, e poi due mele, e poi altre due mele, quante mele ho alla fine?».
Stefano: «Sei».
Il professore: «Bene, allora, se ho due gatti, poi ancora due gatti, e poi ancora altri due gatti, quanti gatti ho?».
Stefano: «Sette».
Il professore: «Stefano, dove cavolo trovi il settimo gatto?».
Stefano: «Ho già un maledetto gatto!».

Indovinelli birichini
1) Sai cosa fa Babbo Natale in un campo da calcio?
2) Cosa fanno una Kawasaki, una Suzuki e una Yamaha in riva al mare?
3) Perché l'arancia non va mai a fare la spesa?
4) Che ci fa un asino sui binari?
5) Sai cosa fa un cammello che lavora tanto?
Soluzione:
1) Donadoni!
2) Aspettano l'Honda!
3) Perché ci manda-Rino!
4) Deraglia!
5) Sgobba!

Curiosità
Natale: curiosità dal mondo
Perché l'albero di Natale è un abete?
Anche in questo caso, la tradizione dell'abete deriva dai Paesi nordici, dove questo tipo di albero è molto comune. Si dice che il primo vero albero di Natale sia nato a Tallin, in Estonia, nel 1441, quando un grande abete fu eretto nella piazza del municipio. Anche Riga si vanta di essere una delle città ad aver allestito il primo albero di Natale. Tuttavia, la tradizione più diffusa vuole che l'albero abbia avuto origine nel 1570 in Germania, quando si iniziarono a decorare abeti con mele, noci, datteri e fiori di carta. Fu poi la duchessa di Brieg, sempre in Germania, a lanciare, secondo la leggenda, la tradizione dell'albero di Natale. Nel 1611, la duchessa, che stava preparando gli addobbi per il Natale, non sapeva come riempire un angolo del salotto rimasto vuoto: per questo motivo, uscì in giardino e trovò un piccolo abete che fece trasferire nel salone.
A queste leggende pagane, si è affiancata quella di origine cristiana, secondo cui si deve l'usanza dell'abete a San Bonifacio (675-754). Missionario in Germania settentrionale, l'uomo vide alcuni pagani che adoravano una quercia per preparare il sacrificio del principe Asulf al dio Thor. San Bonifacio li fermò, abbatté la quercia, al cui posto apparve un abete, che, essendo un sempreverde, a detta del santo, era l'albero della vita e rappresentava Gesù. Tante sono comunque le leggende nate per spiegare l'origine dell'albero di Natale e la scelta di un abete.
In ogni caso, in Italia, la tradizione dell'abete è arrivata a fine 800, dato che l'albero di Natale era ormai di moda presso tutte le corti europee e nell'alta nobiltà. La Regina Margherita, moglie di Umberto I di Savoia, decise quindi di farne allestire uno al Quirinale, dove abitava la famiglia reale.
La novità fu apprezzata e copiata ben presto da tutte le famiglie italiane.
La punta dell'albero di Natale rappresenta la stella cometa ed è quindi stata realizzata dritta per ricordare la forma allungata della stella che guidò i Re Magi e allo stesso tempo per inserirsi perfettamente nella cima dell'abete.
La tradizione della punta dritta, in ogni caso, si può già rintracciare nell'antichità, quando i Greci sventolavano rami con una pigna sulla punta per onorare la dea Artemide.

Leggenda di Babbo Natale
Conosciamo Babbo Natale come il caro nonnino che porta i regali in una slitta trainata da renne, ma non è stato sempre così: a Korvantunturi, in Finlandia, dove si immagina che ci sia la fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale, una volta abitava Joulupukki (che altro non è che il nome finlandese di Babbo Natale) che non era però affatto così carino! Joulupukki infatti discendeva dai caproni che si dice trainassero il carro del dio Thor e quindi era mezzo umano e mezzo capra. Inoltre, distingueva sempre i bambini buoni da quelli cattivi, ma quando girava per le strade bussando alle porte regalava doni ai bimbi buoni e frustava e rapiva quelli cattivi. Con il passare del tempo lo Joulupukki ha perso le corna e ha assunto un aspetto più simpatico, mantenendo per un certo periodo la sua caratteristica «caprina» grazie alle capre che trainavano la sua slitta, poi sostituite dalle renne nell'immaginario comune.

Il Natale e tradizioni nel mondo
Il mondo è ricco di storia e ogni paese festeggia il Natale rispecchiando la propria storia e le proprie tradizioni ma tutti cercano di creare l'atmosfera giusta per vivere momenti sereni e ricchi d'amore.
In Alaska le feste iniziano con il ringraziamento. I bambini portano le stelle di Natale in processione per le strade, passando di casa in casa dove vengono dati dolci natalizi. Le feste in Alaska finiscono con le famiglie che ballano per le strade godendosi l'atmosfera del Natale.
In Australia, il 25 dicembre iniziano le vacanze estive. Un Natale in spiaggia, al sole, e Babbo Natale che si gusta il suo cocktail in riva al mare. L'evento più famoso è «Carols by Candlelight»: le persone si riuniscono durante la notte per accendere delle candele e cantare i canti di Natale.
In Cina, «Sheng Dan Jieh» è il nome con cui viene chiamato il Natale dai cristiani. Il festival della Santa Nascita, così tradotto, dove le case vengono decorate con piante, manifesti e luci. Non manca l'albero chiamato «albero di luce»: decorato con lanterne che simboleggiano la felicità.
Un altro Natale al caldo in Messico dove si può passeggiare per i Puestos - i mercatini - e vedere le case decorate con i gigli. Le famiglie creano i farolitos, lanterne con all'interno una candela che vengono posate lungo i marciapiedi, sui tetti, sulle finestre e un po' ovunque per illuminare le città con lo spirito natalizio.
In Canada, torniamo al freddo e andiamo a vedere cosa succede il 25 dicembre. Qui è famosissima la Cavalcade of Lights, a Toronto, che segna l'inizio delle vacanze natalizie. La prima fu nel 1967. Verrà acceso l'albero gigante di Natale, ci saranno piste di pattinaggio all'aperto e tanti concerti.
In Francia, le feste iniziano il 5 dicembre con San Nicola. Il momento più bello è, però, la vigilia: le campane e i cori delle persone intonano i noels - canti francesi. Molto apprezzato dai nostri cugini d'oltralpe è il festival delle luci di Lione, una celebrazione dal 6 al 9 di dicembre.

L'omino di pan di zenzero
Uno dei dolci tipici di questo periodo natalizio è l'omino di pan di zenzero, ovvero «Gingerbread man». È diffuso in tutto il mondo, e il suo aspetto accattivante fa sì che lo ritroviamo spesso in bigliettini natalizi o sotto forma di pupazzetto decorativo.
Si racconta che la storia dell'omino di pan di zenzero inizia nel 1500 in Inghilterra, quando la regina Elisabetta I decise di far preparare per i suoi ospiti più attesi dei biscotti aromatizzati allo zenzero che somigliassero a esseri umani. Ma è nel 1875 che Gingerbread man acquista la fama internazionale, grazie alla storiella di San Nicola. In questo racconto si narra di una coppia di anziani senza figli, che desiderosa di avere un bambino prepara un biscotto dalle sembianze umane e lo mette nel forno a cuocere. Ma l'omino di pan di zenzero scappa e si mette a vagare per il paese, ripetendo a chiunque incontri sul suo cammino la filastrocca:
«Sono scappato da una vecchia e da un vecchio, posso scappare da tutti, posso scappare da te. Io posso. Corri corri tanto non mi prenderai. Io sono l'omino di pan di zenzero».
Fino a che non incontra una volpe, che con la scusa di aiutarlo ad attraversare il fiume lo fa salire fino al suo naso per poi mangiarselo.
Di recente, grazie anche al film «Shrek», l'omino di pan di zenzero è diventato popolare in tutto il mondo, e la sua storia spesso è stata modificata, e anche la ricetta antica ha subito variazioni, a seconda del gusto e delle tradizioni dei vari paesi. C'è anche un musical, «Gingerbread man», ideato nel 1976, e una serie televisiva per bambini che è stata trasmessa nel 1992 nel Regno Unito.



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