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Kaleîdos

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Numero 22 del 2019

Titolo: I bambini e la rete: a cosa stare attenti?

Autore: a cura di Gaia Giorgetti


Articolo:
(da «F» n. 48 del 2019)
Adulti che caricano foto e video dei figli su siti accessibili a chiunque. Bimbi che danno confidenza agli sconosciuti sui social. L'ultimo caso a Modena, dove uno studente di quarta elementare è stato preso di mira da un pedofilo sulla piattaforma TikTok. Come dobbiamo comportarci?
Niente social e telefoni cellulari fino a 14 anni
Alberto Pellai, psicoterapeuta dell'età evolutiva
«Un genitore non deve dare lo smartphone ai figli fino alla fine delle medie: prima sono troppo piccoli e non sono in grado di muoversi nella complessità della rete».
D. Eppure i dati ci dicono che i maggiori utilizzatori di internet sono proprio i ragazzini, anche sotto i 13 anni.
R. Ho cinque figli e in casa abbiamo deciso di non dare loro il telefonino fino a 14 anni: quale genitore sensato manderebbe in giro da solo per una grande città un bambino di 8 anni? I piccoli devono muoversi in spazi protetti, fatti a loro misura e con la supervisione degli adulti: un social non può essere tutto questo perché è un mondo senza confini e senza controlli. Anche se Facebook e le altre piattaforme hanno regole di accesso, vietando per esempio l'iscrizione ai minori di 14 anni, sappiamo bene che i ragazzini le aggirano.
D. Non rischiamo di farne degli esclusi?
R. Oggi un social come TikTok è molto popolare tra i piccolissimi, che chiedono ai genitori di iscriversi perché lo fanno i coetanei. Gli adulti assecondano questo desiderio, pensando di prevenire una sofferenza, evitando al figlioletto di sentirsi escluso dal gruppo, salvo poi rendersi conto dei pericoli quando ormai è tardi.
D. Quale errore non bisogna fare da genitori?
R. Non pubblicare tutto noi per primi, tantomeno le foto dei nostri figli: è pericoloso, diseducativo e ci toglie credibilità quando parliamo dei rischi del web.

Foto e video dei figli vanno condivisi solo su profili chiusi
Giovanni Boccia Artieri, sociologo e saggista, è docente di Sociologia dei media digitali e internet studies all'Università di Urbino.
«Gli adulti devono usare la rete rispettando i minori e stabilendo regole chiare con loro».
D. Postare foto e video dei figli è un errore?
R. Sì, chiunque può usarle salvandole con un semplice clic sul suo computer. Foto e filmati dei bambini vanno scambiati solo in gruppi di amici o in chat chiuse: benissimo inviare ai nonni le immagini della recita scolastica, ma è un rischio metterle sul proprio profilo social aperto a tutti. Oltretutto, viene leso il diritto alla privacy del minore, che da grande potrà chiedere i danni ai genitori. È già accaduto.
D. Esistono piattaforme più sicure di altre?
R. No, tutto dipende solo da che tipo di utilizzo ne facciamo. Un tempo dicevamo ai bambini di non prendere caramelle dagli sconosciuti, su internet è la stessa cosa: dobbiamo spiegare loro che in rete è bene parlare solo con gli amici, non si deve dare confidenza agli estranei. Se qualcuno li contatta, devono avvertire subito un adulto.
D. Quali regole dare a un figlio?
R. Tenere la tastiera sbloccata per permetterci di vedere cosa fa sul cellulare, aprire un profilo sui social per controllare la sua attività, informarci sulle applicazioni che scarica. Non possiamo lasciarlo fare e poi allarmarci quando intuiamo il pericolo.
D. Si parla di obbligo della carta d'identità per iscriversi ai social.
R. Sarebbe un'inutile regola in più. L'unica strada per proteggere i minori è la piena responsabilità degli adulti.
a cura di Gaia Giorgetti



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