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Numero 20 del 2019

Titolo: Accessibilità, Utilità e Google.

Autore: Redazionale.


Articolo:
Accessibilità, Utilità e Google.

Redazionale.

Quando si tratta di assistenti vocali e quando si tratta di un colosso come Google, noi disabili della vista siamo certi di avere un buon servizio da un'azienda molto seria e che tiene molto in conto le nostre esigenze.

Infatti, quando si tratta di accessibilità, se hai un alleato come Google, ti sembra di essere ad un passo per riappropriarti della vista, quella forte sensazione che ti fa sembrare di esserci vicino, ma per la paura di avere un'altra delusione, freni l'entusiasmo, perché è molto probabile che per riaverla di nuovo e attraverso qualsiasi altro modo, di anni se non di lustri ne dovranno passare ancora molti.

Ed ecco che questo colosso del web si mette in moto per rendere molto più agevole usufruire di alcuni servizi che, fino a qualche anno fa, erano sì pensabili, ma non realizzabili tanto facilmente.

Con la possibilità di usufruire di computer con una potenza di calcolo enorme, con le connessioni che sono diventate molto veloci, siamo al 5G e già si parla di 6G, quindi, è sicuro che di cose a nostro favore ne avverranno e saranno anche importanti, con la possibilità di ridurre parecchio l'handicap della mancanza di vista e anche la riduzione del gap rispetto a chi ha la vista.

Ecco di quali cose importanti si tratta.

Le notizie volano e arrivano a diffondersi in giro molto rapidamente, soprattutto perché oggi abbiamo tanta di quella tecnologia per informarci in tempo reale che, solo per chi non vuole, mancano le informazioni.

Da "Il Fatto Quotidiano" del 08.11.2019, un articolo che nella comunità dei disabili visivi ha fatto presto il giro della rete. ed ecco l'articolo:

Google presenta Live Caption, la Guida Vocale su Maps e DIVA!

di Kevin H. Fumusa.

L’accessibilità è uno di quei temi che spesso si sottovaluta nello sviluppo di app e device che invece potrebbero essere di supporto a chi soffre di disabilità motorie, sensoriali o cognitive, finendo per renderli per loro spesso parzialmente o totalmente inutilizzabili. In questo ambito si muove il Google Accessibility Team, un team interno al colosso statunitense che si occupa di creare, o partecipare alla creazione, di software e dispositivi in grado di migliorare l’accessibilità dei prodotti di Google stessa, offrendo assistenza anche ad aziende terze.

Di sicura importanza tra i prodotti rilasciati recentemente dal Google Accessibility Team, e presentati alla stampa italiana in un evento dedicato questa settimana, è la Guida Vocale di Google Maps, un sistema pensato per assistere coloro che soffrono di disabilità visive che permette di comunicare con il dispositivo mediante comandi vocali e ricevere indicazioni vocali dettagliate sul percorso da effettuare, aggiornando l’utilizzatore man mano sulla distanza da una svolta e dal punto di arrivo, oltre a fornire avvisi per punti in cui prestare maggiore attenzione (ad esempio un attraversamento), cercando dunque di semplificare a questa categoria di utenti la vita al di fuori delle mura domestiche senza la necessità di accompagnatori.

Nel più recente smartphone di Google, il Pixel 4, è disponibile invece la funzionalità “Live Caption” che permette una volta abilitato di ottenere la sottotitolazione automatica dei contenuti audio e video riprodotti sul dispositivo, inclusi ad esempio podcast e messaggi vocali, aiutando coloro che soffrono di disabilità uditive a poter fruire di contenuti e forme di comunicazioni da cui sarebbero altrimenti esclusi.

La funzionalità dovrebbe arrivare in futuro sotto forma di app anche su altri dispositivi Android, come avvenuto per un’altra funzionalità pensata per coloro che soffrono di sordità, “Trascrizione istantanea” (Live Transcribe), presentata da Google nel corso del mese di febbraio e disponibile sul PlayStore che, utilizzando il microfono dello smartphone, trascrive a schermo le parole di eventuali interlocutori sotto forma di testo quasi istantaneamente, oltre a segnalare -evidenziandoli in un’apposita area dello schermo- varie tipologie di rumori come applausi e fischi.

Di assistenza a coloro che soffrono di perdite di udito parziali è invece l’app Amplificatore, che mediante tecniche di Machine Learning è in grado di filtrare i rumori di sottofondo ed amplificare i suoni di interesse all’utente (ad esempio la voce dell’interlocutore).

Tra le funzionalità pensate per migliorare l’accessibilità degli smartphone al cui sviluppo ha partecipato il Google Accessibility Team, si trovano:

- Seleziona per ascoltare, una funzionalità che permette a chi soffre di problemi alla vista di utilizzare il touch screen, descrivendo vocalmente l’elemento o funzionalità corrispondente all’area toccata sullo schermo ed eseguendola solamente qualora l’utilizzatore la ritocchi senza aver utilizzato altro.

- Accesso vocale, invece, permette l’utilizzo dello smartphone esclusivamente mediante la voce, aiutando coloro che soffrono di difficoltà motorie, mentre TalkBack è uno screen reader che legge i contenuti testuali presenti sullo schermo.

Ha radici italiane invece il progetto DIVA, un dispositivo pensato per rendere accessibile Google Assistant anche a coloro che non possono comunicare verbalmente, nato dalla ricerca di Lorenzo Caggioni - Accessibility Engineer di Google - di un qualcosa che permettesse al fratello - che non può ne parlare ne vedere - di poter ascoltare la propria musica preferita in autonomia. L’attuale prototipo permette di associare funzionalità dell’assistente di Google alla pressione di pulsanti ad esso collegati, programmabili dal caregiver del disabile; l’Accessibility Team dell’azienda americana sta lavorando anche ad una variante software di DIVA che permetta di associare le funzionalità di Google Assistant a macro icone da posizionare sulla home dello smartphone.

***

Da quanto esposto in questo articolo, si evince che i progressi fatti con le nuove tecnologie sono importanti per tutte le disabilità e che le tecnologie possono in futuro sostituire a pieno le funzionalità perdute con la disabilità.

Per noi disabili della vista, le aspettative sono tantissime ed è solo questione di tempo. Infatti, basta pensare che, valutando i tempi di sviluppo che hanno avuto le tecnologie assistive nel mondo, il progresso fatto dagli screen-reader e dagli ingranditori software per i disabili visivi è stato immenso.

Tanto è vero che, a partire dai primi anni in cui Internet diventò in un battibaleno inutilizzabile per i disabili visivi a causa della grafica spinta, in poco più di vent'anni, con l'uscita di Windows 10 di due anni fa che ha anch'esso uno screen-reader, si può dire che abbiamo praticamente tutti i dispositivi con uno screen-reader disponibile di default ed è solo da attivare. E parlo di computer, smartphone e tablet.

Non parliamo poi di tutti i dispositivi che ci consentono di deambulare molto più facilmente che con il solo bastone o con il solo cane guida. tutti strumenti che ci consentono di essere avvertiti di ostacoli molto prima di arrivarci vicini. E qui mi viene in mente il braccialetto Sunu band di cui vi ho parlato qualche tempo fa e di un attrezzo artigianale che Roberto Gozzani ha approntato e che sta sviluppando molto approfonditamente con i consigli forniti dai primi utilizzatori che lo hanno testato.

Questo ausilio artigianale di Roberto consente di poter andare in giro e discriminare gli ostacoli che ci circondano. Prossimamente ne farò una recensione approfondita per elencarne pregi e difetti: molti i primi, pochi i secondi.

che dire, anche se ciechi ed ipovedenti faranno bene a non lasciare mai il braille, uno strumento importantissimo per l'istruzione di un disabile visivo, bisogna anche dire: Evviva la Tecnologia.

Nunziante Esposito



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