Numero 21 del 2019
Titolo: Attualità
Autore: a cura di Vincenzo Massa
Articolo:
Estero
10 novembre, Spagna
Urne aperte in Spagna per le quarte elezioni generali in quattro anni. Ma ancora una volta non è chiaro se l'esito del voto dei 37 milioni di elettori chiamati alle urne riuscirà a mettere fine allo stallo politico che blocca il paese, dove i principali partiti sembrano incapaci di trovare un accordo. I sondaggi indicano ancora una volta come prima forza il partito socialista (Psoe) del primo ministro Pedro Sanchez, che però rimarrebbe al di sotto della maggioranza assoluta. Ma intanto la ripresa delle tensioni in Catalogna ha fatto schizzare in alto il gradimento della formazione di ultradestra Vox, che potrebbe diventare terzo partito della Spagna.
11 novembre, Spagna
Mentre le elezioni spagnole di ieri non sono riuscite ancora una volta a consegnare una maggioranza al Paese, oggi è iniziata la tre giorni di proteste per l'indipendenza della Catalogna. I secessionisti questa mattina hanno bloccato entrambe le carreggiate dell'autostrada Ap7 che unisce Francia e Spagna. I manifestanti intendono bloccare il confine per tre giorni, secondo l'agenzia Acn hanno allestito cucina e servizi igienici. Il loro obiettivo di questa «nuova modalità di pacifica disobbedienza civile», spiega La Vanguardia, è attirare l'attenzione internazionale sulla questione catalana, per far capire al governo spagnolo che l'unico modo di sbloccare la situazione «è sedersi e parlare».
12 novembre, Bolivia
Il presidente della Bolivia Evo Morales ha annunciato le sue dimissioni dopo che i militari gli avevano «suggerito» di lasciare il potere, in seguito a settimane di proteste nate in seguito alle controverse elezioni presidenziali dello scorso 20 ottobre. Insieme a Morales si sono dimessi anche il vicepresidente e i presidenti di Senato e Camera. Lo stesso Morales ha lasciato il paese, mentre centinaia di dirigenti e funzionari del suo partito si sono rifugiati nelle ambasciate della capitale boliviana. Morales, che era al potere in Bolivia da 14 anni e alle controverse elezioni aveva appena ottenuto un quarto mandato da presidente, ha definito quello che è avvenuto un «colpo di stato», ma sui media internazionali e nel resto del mondo questa definizione non ha incontrato molto successo.
15 novembre, Iran
Alta tensione in Iran, dove da venerdì scorso sono in corso violente manifestazioni di piazza contro il caro benzina. Secondo fonti ufficiali di Teheran, citate dalla Bbc, sono almeno 12 le vittime tra i manifestanti dall'inizio delle proteste. Altre fonti non verificabili, diffuse da gruppi di attivisti, forniscono un bilancio molto più alto, che parla di almeno 40 morti. Il governo iraniano però cerca di frenare le violente proteste con 60 milioni di sussidi derivanti proprio dalle entrate conseguenti ai contestati rincari.
15 novembre, Hong Kong
Dopo cinque mesi di proteste anti-governative, Hong Kong piomba nel caos. Le manifestazioni che si susseguono da giugno scorso si sono intensificate dopo la morte di un giovane manifestante, caduto da un parcheggio sopraelevato durante un'operazione di polizia. La settimana cominciata lunedì scorso, apertasi con il colpo di pistola al ventre di un manifestante da distanza ravvicinata e con un uomo dato alle fiamme, è forse la più cruenta dall'inizio delle proteste, scaturite dall'opposizione alla proposta dell'amministrazione guidata da Carrie Lam di emendare la legge sull'estradizione, rendendola possibile anche in Cina. Centinaia di migliaia di persone sono scese per le strade dell'ex colonia britannica: un milione di persone il 9 giugno scorso, e due milioni il 16 giugno, contro la legge che avrebbe fatto di Hong Kong «solo un'altra città cinese».
18 novembre, Washington
Per gli Usa le colonie israeliane nei territori occupati in Cisgiordania non sono più contrarie al diritto internazionale: l'amministrazione di Donald Trump cancella con un colpo di spugna l'Hansell memorandum, un parere legale del dipartimento di stato su cui dal 1978 si era basata la politica americana sugli insediamenti israeliani nei territori conquistati nella guerra del 1967. La mossa è una vittoria per il premier Benjamin Netanyahu, che fatica a restare al potere dopo le due elezioni inconcludenti di quest'anno. Ma è destinata a sollevare le critiche della comunità internazionale e l'ira dei palestinesi, tanto che l'ambasciata Usa in Israele ha già allertato gli americani che viaggiano a Gerusalemme, in Cisgiordania e a Gaza a «mantenere un alto livello di vigilanza». La svolta è stata annunciata dal segretario di stato Mike Pompeo in una conferenza stampa. «Dopo aver esaminato attentamente tutti gli argomenti di questo dibattito giuridico, abbiamo concluso che l'insediamento delle colonie di civili in Cisgiordania non è di per sé contrario al diritto internazionale», ha affermato il capo della diplomazia americana. Pompeo ha voluto precisare che in questo modo gli Usa non vogliono prendere posizione sullo status dei territori occupati lasciandolo ad eventuali negoziati israelo-palestinesi.
Italia
7 novembre, Bologna
Una donna è stata colpita con varie coltellate su un treno Frecciarossa partito da Torino e diretto a Roma: è stata portata via intubata e sarebbe in gravi condizioni. L'aggressore è stato bloccato dalla Polizia Ferroviaria nella stazione sotterranea di Bologna, grazie anche alla collaborazione di alcuni viaggiatori. Il treno è ancora fermo per i rilievi della Scientifica. Sembra che i due si conoscessero. Il ferimento è avvenuto poco dopo le 10,30, tra le stazioni di Reggio Emilia e Bologna.
7 novembre, Roma
È scattato il 7 novembre 2019 l'obbligo per i seggiolini anti-abbandono per i bambini con meno di quattro anni e c'è stato subito un coro per chiedere una moratoria per l'applicazione delle sanzioni. I costi dei nuovi dispositivi per le automobili sono alti e ancora non sono scattati gli incentivi. Per questo dalle associazioni dei consumatori alle organizzazioni che si occupano di famiglia, si chiede di rinviare la parte della legge che prevede le multe. La ministra Paola De Micheli assicura che è pronta ad intervenire per posticipare l'applicazione delle sanzioni.
14 novembre, Roma
Si conclude il caso Cucchi. Stefano Cucchi è morto in conseguenza del pestaggio subito nella caserma della Compagnia Casilina. Ne è convinta la prima corte d'assise di Roma che ha condannato per omicidio preterintenzionale due dei tre carabinieri imputati, Alessio di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, che dovranno scontare 12 anni di reclusione (invece dei 18 chiesti dal pm Giovanni Musarò). Sono stati loro, secondo la prima corte d'assise di Roma, a picchiare Stefano Cucchi la sera dell'arresto nei locali della Compagnia Casilina. Recepite le conclusioni del pm sul terzo militare imputato, Francesco Tedesco, che è stato assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale per non aver commesso il fatto ma è stato condannato a 2 anni e mezzo di reclusione per la compilazione del falso verbale di arresto, che costa inoltre tre anni e otto mesi al maresciallo Roberto Mandolini.
14 novembre, Venezia
Mentre il governo stanzia 20 milioni per l'emergenza e le previsioni fanno prevedere un picco di acqua alta da 150 centimetri sopra il medio mare, un'altezza da allerta rossa a Venezia, è polemica sul Mose. Secondo il Consorzio Venezia Nuova infatti «non è tecnicamente possibile» alle condizioni attuali il sollevamento, anche parziale in momenti di emergenza, del sistema Mose. È lui, infatti, il grande imputato contro cui la città punta il dito. La grande opera progettata per tutelare Venezia dall'acqua alta è al centro di polemiche e continui ricorsi dopo lo scandalo delle mazzette del 2014, e le opinioni sono divise tra chi chiede che sia ultimato rapidamente e chi ne denuncia l'insostenibilità e l'inutilità. «Il Mose, opera folle e la più grande ruberia degli ultimi 50 anni in Italia, non è stato messo in funzione per colpa loro, per colpa dei governi precedenti e di quello attuale», attacca Arrigo Cipriani, fondatore dell'Harry's Bar di Venezia. Che se la prende anche con il governo, nel giorno in cui il consiglio dei ministri adotta il decreto che dichiara lo stato di emergenza per Venezia (insieme agli indennizzi per i cittadini): «Tante parole e niente fatti. Questo governo Conte, come i governi precedenti, non ha fatto nulla, proprio nulla per Venezia».
18 novembre, Crotone
Operazione, in Italia e all'estero, dei carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, coordinati dalla Procura di Crotone, che ha portato all'esecuzione di 23 misure cautelari contro presunti componenti di una holding criminale che gestiva un ingente traffico di beni archeologici. I reperti, provento di scavi clandestini in Calabria, venivano esportati illecitamente fuori dall'Italia. Complessivamente sono 123 le persone indagate. Quattro dei soggetti coinvolti nell'inchiesta, secondo quanto riferito dai carabinieri, sono domiciliati all'estero. Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di recuperare numerosi reperti archeologici, per un valore di alcuni milioni di euro. In corso anche decine di perquisizioni.
18 novembre, Taranto
ArcelorMittal: sospeso spegnimento impianti in attesa della sentenza del Tribunale di Milano - «L'azienda ha appena convocato i coordinatori di fabbrica e ha comunicato che sospende la procedura di spegnimento impianti e riapre gli uffici commerciali, per la vendita del prodotto, in attesa della sentenza del Tribunale di Milano. L'Afo2 al momento resta attivo». Lo afferma Giuseppe Romano, segretario generale Fiom Cgil Puglia e Taranto, dopo le comunicazioni ricevute a Taranto da ArcelorMittal.
18 novembre, Roma
Procura di Roma: Silvia Romano è «un ostaggio politico» nelle mani di un gruppo islamico somalo. La cooperante italiana sequestrata il 20 novembre dello scorso anno nel villaggio di Chakama in Kenya e attualmente, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Roma e dai carabinieri del Ros, sarebbe tenuta prigioniera in Somalia nella mani di uomini vicini al gruppo jihadista Al-Shabaab, organizzazione somala affiliata ad Al Qaeda.
18 novembre, Firenze
Dopo la grande apprensione di domenica per la piena dell'Arno, dalle 4 del mattino i livelli del reticolo idraulico di Firenze e della provincia, cioè l'Arno e suoi affluenti, sono scesi sotto il primo livello di guardia. Rimane, sull'asta dell'Arno, a valle di Firenze, solo l'idrometro di Fucecchio sopra il primo livello di guardia ma dovrebbe rientrare oggi in tarda mattinata. Lo rende noto la protezione civile della Città metropolitana di Firenze in un report aggiungendo che nelle prossime ore è prevista un'ulteriore attenuazione dei fenomeni meteo avversi con possibili rovesci isolati e cumulati poco significativi.
Sport
17 novembre, Brasile
Max Verstappen ha vinto il Gran Premio del Brasile di Formula 1. Terza la Mercedes di Lewis Hamilton (poi penalizzato e sostituito sul podio dalla McLaren di Carlos Sainz) dietro alla Toro Rosso di Pierre Gasly, seconda.
18 novembre, Palermo
Vittoria record per l'Italia di Roberto Mancini che ha ottenuto l'undicesimo successo consecutivo travolgendo l'Armenia per 9 - 1 in una partita del girone J delle qualificazioni europee, giocata al «Barbera» di Palermo. Nella sua storia l'Italia aveva segnato 9 gol in un singolo match soltanto in altre due occasioni, nel 1920 contro la Francia (9 - 4) e nel 1948 con gli Usa.
a cura di Vincenzo Massa