Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Uiciechi.it

torna alla visualizzazione del numero 17 del Uiciechi.it

Numero 17 del 2019

Titolo: Ciao Vincenzo, che Dio ti abbia in gloria!

Autore: Nunziante Esposito.


Articolo:
Ciao Vincenzo, che Dio ti abbia in gloria!

Di Nunziante Esposito.

Anche se sto continuamente impegnato a fare quello che faccio tutti i giorni da anni, quando faccio quello che ho sempre fatto anche assieme ad un amico, confrontandomi con lui per il lavoro da fare, le macchine che si dovevano impegnare, i software da usare, le novità che stavamo affrontando, eccetera, è brutto dovermi fermare a riflettere per alcuni attimi, ancora incredulo, rifiutando di accettare che questo amico ci ha lasciati!

E penso: Ma è vero che Vincenzo La Francesca non c'è più?

Intanto, anche se me lo chiedo spesso, è passata più di una settimana ed ancora non riesco a credere sia vero.

E la mente corre alla famiglia, Padre e madre, alla moglie e alla figlia, anche se non ho mai avuto rapporti con loro, perché, immedesimandomi, non si accetta facilmente una perdita come quella di Vincenzo.

Da estraneo quale sono, desidero fare loro le mie più sentite condoglianze e, da credente quale sono, oltre a ricordare vincenzo nelle mie preghiere, spero che il buon Dio dia alla famiglia la forza per superare questo momento così brutto.

Sto scrivendo queste poche righe perché desidero far conoscere Vincenzo anche a chi non lo conosce affatto, ma anche per far comprendere che non pensiamo mai che ogni tanto la vita arriva con i suoi insegnamenti per farci capire che non siamo nessuno. Tante volte litighiamo, teniamo il punto, ci facciamo reciprocamente cattive azioni per primeggiare o mettere in cattiva luce qualcun altro, insomma, non guardiamo mai più lontano del nostro naso. E tutto per il proprio egoismo o i propri interessi, senza mai pensare che la vita è molto breve. E non dovremmo pensarlo solo quando avviene una dipartita molto prematura come quella del caro Vincenzo.

Mai avrei pensato di scrivere per un amico che ci ha lasciato molto prematuramente, ed eccomi qui immerso nei ricordi e con qualche lacrima agli occhi dopo aver saputo questa bruttissima notizia.

Quando l'ho conosciuto nel 2000, aveva poco più di vent'anni, già a Roma a lavorare come tecnico informatico per la Direzione Nazionale guidata allora dal prof. Tommaso Daniele. Anche se era ancora un ragazzo, era già molto apprezzato da tutti per la sua preparazione in informatica, ausili e tecnologie.

In quel periodo, quando l'Unione ha cominciato a comprendere che Internet stava diventando un motivo di discriminazione per i disabili visivi e mise in campo un manipolo di persone già informatizzate per far comprendere ai politici di allora che andava fatta qualche cosa per rendere accessibile il web, è stato uno dei primi che ha contribuito ad organizzare il lavoro di testing, guidando assieme a qualcun altro tutti gli altri ad un lavoro che inizialmente nessuno conosceva.

Dopo il primo test fatto sui siti più importanti della nostra bella Italia e fu costituita la Commissione OSI, Vincenzo continuò a seguire anche i test, ma si occupò dei siti di una certa importanza, quali quello del Senato, quello della Polizia di Stato, quello dei Carabinieri, quello della RAI, e qualcun altro, chiedendo ogni tanto anche la collaborazione della Commissione OSI.

Nell'ambito di queste collaborazioni sporadiche, non era raro avere discordanze di opinioni e ogni tanto anche contrasti non semplici da gestire.

Quando nel 2001 per telefono mi disse: "Chi ca... vi credete di essere voi dell'OSI?", mi venne la voglia di prendere il treno ed andare a Roma per prenderlo a schiaffi. Ovviamente, a 50 anni, si ha ancora molta energia e si reagisce ancora impulsivamente quando si verificano certe situazioni come quella capitata con Vincenzo e non si pensa che dall'altra parte del filo c'è un ragazzo poco più che vent'enne, ancora più impulsivo, quindi, si verificarono molte scintille che il Prof. Tommaso Daniele riuscì a spegnere quel giorno stesso.

Da quell'episodio negativo, come spesso accade quando ci si chiarisce, è nata una amicizia professionale che solo la sua dipartita ci ha impedito di continuare, impedendoci di realizzare altre cose positive per tutti i disabili visivi.

Sono ormai passati 20 anni durante i quali, per varie vicissitudini e per varie collaborazioni, ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la professionalità di questo eterno ragazzino, sempre con il sorriso in bocca, anche quando abbiamo affrontato cose serie ed importanti per la categoria.

Abbiamo iniziato con l'accessibilità dei siti importanti come quelli delle istituzioni, delle Banche e soprattutto quello dell'Unione, proprio per dare un esempio a tutti, e ci si scambiava continuamente informazioni, sia per email, sia per telefono, per confrontarci ed essere sicuri di dire ai programmatori quali erano i problemi che ci impedivano di usare i siti.

Molto attivo nel Centro Nazionale Tiflotecnico, era sempre pronto a fornire informazioni sugli ausili, vecchi e nuovi e mai che dicesse no se gli chiedevi di spiegarti come funzionasse un software.

Spesso abbiamo collaborato per scrivere spiegazioni per poter aiutare chi era meno informatizzato, soprattutto nei primi anni 2000, quando le persone che usavano bene le nuove tecnologie erano veramente poche e, cosa anche grave, poche disponibili come Vincenzo.

Quando ci si incontrava a qualche convegno o a qualche manifestazione cosa che avveniva spesso e dove qualche volta si stava anche più di una giornata, era un piacere avere scambi di opinioni a 360 gradi su tutte le novità del momento, mai restìo a metterti a conoscenza di quello che non conoscevi, al di la delle sue mansioni ufficiali all'interno dell'Unione.

Negli ultimi anni, l'IRIFOR ha organizzato un GDL per poter fornire attraverso il sito tutte le informazioni importanti disponibili per i disabili visivi. Non immaginate nemmeno quanto entusiasmo metteva in questo gruppo di lavoro. Ovviamente, avendo in questi anni Whatsapp e connessioni molto veloci, oltre ad avere un sito a disposizione, è stato tutto un po' più semplice, ma creare un gruppo, creare una sezione del sito IRIFOR ed una newsletter dedicata, oltre ad altre attività che assieme a Gianluca Casalino stava organizzando, lo abbiamo visto sempre pronto e continuamente in attività per realizzare quello che serviva.

Alcune cose sono state realizzate, ma ad un certo punto, mancando il suo entusiasmo, questo lavoro è rimasto fermo senza un'apparente motivo per noi che non sapevamo dei suoi problemi, ignari di quello che stesse combattendo.

Quando mi chiamava per telefono, quando mi mandava un Whatsapp vocale o se eravamo in riunione con questo gruppo di lavoro, per prendermi in giro affettuosamente, mi chiamava "giovanotto" nonostante fossi il più vecchio ed avessi 25 anni più di lui, ma mai più una divergenza, una discussione o un contrasto, sempre attento alla massima collaborazione con tutti.

In qualsiasi occasione, era sempre pronto a suggerire e a proporre soluzioni quando si stava realizzando un progetto, sempre con lo stesso spirito di collaborazione che non ha mai perso e che contraddistingueva la sua indole. Non solo quando c'erano problemi, ma anche se gli confidavi cosa stavi facendo, era sempre pronto a fornirti la sua collaborazione.

Termino dicendo che abbiamo perso un amico, quindi, capovolgendo il proverbio abbiamo perso un tesoro, ma come diceva Sant'Agostino, abbiamo perso un amico in terra, ma ne abbiamo acquisito uno in più in Paradiso.

Ciao Vincenzo!

Nunziante Esposito



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida