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Voce Nostra

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Numero 17 del 2019

Titolo: Medicina- Trasfusioni di sangue: come funziona la procedura?

Autore: Redazionale


Articolo:
(da «Corriere Salute» del 17 settembre 2019)
Non è la prima volta che un paziente riceve sangue non compatibile, ma i casi di decesso associato a errore trasfusionale (come quello della donna ricoverata nell'ospedale di Vimercate) si contano sulle dita di una mano
Il decreto
«Parliamo di un episodio ogni 2,5-3 milioni di sacche trasfuse» precisa Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Centro Nazionale Sangue. «In Italia la correttezza della procedura è garantita da un decreto del ministro della Salute (del 2015, ndr ) che elenca i passaggi fondamentali ed è in vigore in tutto il territorio. In circostanze come quella di Vimercate è importante capire le cause, evitando colpevolizzazioni».
Come si fa a essere sicuri di ricevere il sangue giusto?
«Ci sono diverse barriere di sicurezza da superare prima di arrivare al paziente. Ogni fase del processo, dal momento in cui viene prelevata al paziente la provetta per le prove di compatibilità fino a quando si somministra la trasfusione, è caratterizzata da controlli in doppio finalizzati a garantire l'esatto abbinamento tra destinatario e sacca. L'identificazione del ricevente deve essere effettuata al letto del paziente da due operatori sanitari immediatamente prima dell'inizio della trasfusione e i controlli includono la verifica dei dati identificativi riportati sul braccialetto confrontati con quelli riportati su ogni singola sacca e sulla documentazione che la accompagna».
In quale fase può verificarsi il problema?
«Spesso si tratta di errore umano e, frequentemente, avviene dopo che il sangue ha lasciato l'unità trasfusionale, l'area dove viene raccolto e preparato. Il presidio di sicurezza fondamentale è la corretta identificazione della persona, perché bastano pochi millilitri di sangue incompatibile per scatenare la reazione degli anticorpi che può risultare fatale».
Laura Cuppini



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