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Corriere dei Ciechi

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Numero 9 del 2019

Titolo: RUBRICHE- Una finestra sul sociale

Autore: a cura di Giuseppe Manzo e Anna Monterubbianesi


Articolo:
Nuovo governo: le aspettative sui temi sociali
Giuramento e primo Consiglio dei Ministri. È partito il "Conte bis" con la nuova maggioranza giallo-rossa M5S-Pd. Se fosse il titolo di un film sarebbe "Scusate il ritardo" del grande Massimo Troisi: un governo che era possibile anche all'indomani del 4 marzo 2018. Dopo la caduta dell'asse Salvini-Di Maio ecco che le aspettative sono incentrate sui temi sociali. E sono molte le organizzazioni di terzo settore e della cooperazione che non hanno fatto mancare i loro appelli su questioni aperte come la riforma, la disabilità, la povertà, il welfare e le politiche di inclusione e accoglienza.
Il Forum nazionale Terzo settore è stato tra i primi a chiedere priorità sui temi sociali. "Abbiamo un'agenda articolata su diversi punti e siamo pronti per aprire il confronto nel merito delle singole questioni con il nuovo Governo. Tra queste - come ha spiegato la portavoce Claudia Fiaschi - innanzi tutto, la necessità di strategie di lungo periodo di contrasto a povertà, discriminazioni e disuguaglianze sociali, misure di sostegno per la non autosufficienza, politiche per la sostenibilità ambientale e per uno sviluppo inclusivo e sostenibile, attento alle persone e alle comunità, un approccio integrato e non emergenziale alla gestione dei fenomeni migratori. Vanno avviate politiche per i giovani, perché abbiano una speranza di futuro migliore nel nostro Paese e costruire i presupposti per invertire in modo strutturale il destino demografico del nostro Paese. Ci aspettiamo dal nuovo governo - ha infine dichiarato la Portavoce del Forum - il sostegno, anche in Europa, del ruolo del terzo settore italiano, a partire dal rapido completamento della riforma e dalla costruzione delle prossime scelte di bilancio, auspicando stili di relazione e linguaggi che riconoscano il valore e l'impegno quotidiano del nostro mondo per la costruzione di comunità più eque e solidali".
Per i temi della disabilità hanno espresso in particolare la loro posizione la FAND e la FISH che sono state ricevute dal Premier Conte il 2 settembre scorso presentando ciascuna uno specifico documento. Ecco alcuni dei punti principali sui quali hanno puntato le due federazioni, a partire dall'aumento graduale delle pensioni di invalidità, ancora ferme a 285 euro al mese e dallo sviluppo di buona occupazione e di modelli occupazionali adeguati alle specifiche disabilità. Inoltre Fand e Fish hanno richiesto che i sistemi didattici e formativi vengano adattati alle specificità delle persone con disabilità; sostegno per il Caregiver familiare che sceglie di prendersi cura del proprio congiunto con disabilità; diritto all'autodeterminazione e alle pari opportunità. E ancora migliorare la mobilità ed il trasporto, semplificare le procedure amministrative, ed i servizi pubblici e privati, contrasto deciso all'impoverimento derivante dalla disabilità. Le due organizzazioni hanno infine richiesto di ricondurre la regia degli interventi in tema di disabilità direttamente alla Presidenza del Consiglio.
Sulle politiche del welfare e dell'ambiente non ha fatto mancare la sua posizione il Cnca, il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza: "tra le prime misure che ci attendiamo dall'esecutivo che sta per nascere - ha dichiara il presidente Riccardo De Facci - ci sono il corposo rifinanziamento del Fondo nazionale politiche sociali e delle politiche giovanili, il rilancio di culture ecologiche e di economia circolare, una seria lotta alla povertà, una reale applicazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in tutta Italia".
Sui diritti civili, dopo la reintroduzione del ministero alle Pari Opportunità, è arrivata la soddisfazione di Arcigay con il suo presidente Gabriele Piazzoni: "Vogliamo leggere in questo ritorno il riconoscimento della centralità delle politiche di Pari Opportunità nel contrasto alle diseguaglianze, che affliggono a più livelli il nostro Paese e che sono un freno ostinato allo sviluppo e alla realizzazione degli obiettivi di ogni cittadino o cittadina. L'associazione di questa delega a quella della famiglia suggerisce una prospettiva interessante, che ci riguarda da vicino: in questo senso accogliamo con grande sollievo l'uso del plurale - "famiglie" - che la neoministra Elena Bonetti ha usato nella sua prima dichiarazione pubblica".
Per quanto riguarda lo sport è intervenuto Vincenzo Manco, presidente nazionale dell'Uisp, associazione di promozione sociale e sportiva con 1.300.000 iscritti, ad esprimere un primo giudizio sul nuovo governo: "Il quadro complessivo della squadra di governo offre buoni segnali di discontinuità che, accompagnati al programma che caratterizzerà il lavoro del nuovo esecutivo, indicano delle buone premesse affinché il nostro Paese possa tornare a giocare un ruolo da protagonista anche nella costruzione delle politiche europee. Apprezziamo infine la scelta di dare rango ministeriale alla delega sullo sport. Si tratta di un segnale che ci dice che il governo si occuperà con attenzione di questo tema".
Prima ancora che si formasse il nuovo Governo alcune ONG hanno scritto auna lettera a Conte. AOI, CINI e Link2007 hanno chiesto di ricordare l'importante contributo offerto dal mondo solidale della cooperazione allo sviluppo e chiesto di "tornare a valorizzare questo patrimonio, partendo dalla ricostruzione di un corretto e sereno rapporto fra istituzioni e ONG, nel pieno rispetto dei diversi ruoli, mettendo alla base un dialogo franco e corretto tra le parti in un clima di reciproca fiducia e di corresponsabilizzazione rispetto agli obiettivi dell'Agenda 2030". "Sentiamo il dovere di segnalarLe poche e chiare priorità per l'iniziativa di un prossimo governo - hanno proseguito-. Facciamo nostro l'appello per la revisione delle recenti iniziative e misure governative sul fronte del soccorso in mare e dell'accoglienza a migranti e rifugiati in fuga da guerre, catastrofi, violenze e povertà. Da tempo affermiamo che il nostro Paese si deve dotare di una strategia integrata per il governo dei fenomeni migratori, di lungo respiro e coordinata con l'Europa, nel quadro comunque di una revisione del Trattato di Dublino, uscendo così dalla drammatizzazione del fenomeno e dalla ricorrente situazione di emergenza nell'affrontarlo".
Infine le politiche di contrasto alle droghe e per l'inclusione. Il Forum Droghe con Stefano Vecchio ha chiesto "un cambio di rotta che preveda l'attivazione di un circuito virtuoso che si snodi su 6 tappe.
Queste riguardano l'immediata organizzazione della Conferenza Nazionale sulle Droghe che manca da troppi anni, la riforma del Testo Unico sulle Droghe che compie in questi mesi 30 anni, l'esecutività dei Livelli Essenziale di Assistenza (LEA) per quanto riguarda la Riduzione del Danno, la ridiscussione del senso e delle funzioni del Dipartimento Antidroga, una posizione italiana nelle sedi internazionali che mantenga la linea europea di "approccio bilanciato" e che si apra alle sperimentazioni in corso in giro per il mondo ed infine la riapertura in Parlamento della discussione delle proposte per la regolamentazione legale della cannabis".



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