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Corriere dei Ciechi

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Numero 9 del 2019

Titolo: RUBRICHE- Occhio alla ricerca

Autore: a cura di Andrea Cusumano


Articolo:
APL-2, il nuovo farmaco per contrastare la AMD atrofica, continua lo studio clinico di fase 3
Apellis Pharmaceuticals Inc. ha recentemente rilasciato un resoconto sulla progressione degli studi clinici in atto per determinare la sicurezza e l'efficacia di APL-2, il nuovo farmaco per contrastare l'avanzamento della degenerazione maculare legata all'età (AMD) di tipo atrofico verso l'atrofia geografica (GA). L'atrofia geografica colpisce la porzione centrale della retina, la macula, responsabile della visione centrale e della percezione dei colori, determinando una atrofia progressiva dell'epitelio pigmentato retinico (RPE) e la conseguente morte dei fotorecettori (coni e bastoncelli), con comparsa di scotomi centrali e perdita progressiva e permanente della visione centrale.
APL-2, prodotto dalla ditta farmaceutica Apellis Pharmaceuticals Inc., è stato progettato per contrastare l'avanzamento dell'atrofia geografica bloccando un componente chiave dell'infiammazione, uno dei principali fattori responsabili del processo di atrofia e della morte dei coni e dei bastoncelli nei pazienti affetti. APL-2 è un peptide ciclico sintetico coniugato a un polimero di polietileneglicole che si lega in modo specifico ai fattori C3 e C3b della cascata di attivazione del complemento, andando così ad inibire tutte e tre le vie di attivazione del complemento (classica, mediata da lectina e alternativa).
APL-2 viene somministrato mediante iniezione intravitreale. Uno studio di fase 2 ha dimostrato una significativa riduzione della crescita delle lesioni dell'atrofia geografica nei 12 mesi di follow-up sia con trattamento mensile che bimestrale.
Ad oggi sono in atto diversi studi clinici per ALP-2. DERBY e OAKS sono studi di fase 3 prospettici, multicentrici, randomizzati, in doppio cieco e con iniezioni sham, che hanno coinvolto più di 600 pazienti per valutare la sicurezza e l'efficacia di iniezioni intravitreali multiple di APL-2 nei pazienti con atrofia geografica secondaria a degenerazione maculare legata all'età. Questi studi, brevemente interrotti a causa di alcuni casi di infiammazione riscontrati in alcuni pazienti - infiammazione risolta senza alcuna conseguenza e dovuta a un'impurità o un contaminante presente nella preparazione farmacologica e non al principio attivo di per sé - sono ripartiti con l'arruolamento di nuovi pazienti nel secondo trimestre di quest'anno e termineranno nel primo trimestre del 2020, rispettando in questo modo i tempi pianificati per il loro completamento. Contemporaneamente è in atto anche un altro studio clinico, FILLY, di fase 2, multicentrico (40 siti clinici), randomizzato, single-masked e a controllo sham, per il quale sono state già effettuate più di 1500 iniezioni intravitreali di APL-2 in totale assenza di eventi avversi, evidenziando quindi che anche su grandi numeri il farmaco sembra essere ben tollerato.
La caratteristica di APL-2 di inibire l'attivazione del complemento a livello del fattore C3 comporta diversi benefici: esso può infatti prevenire o ridurre la velocità di progressione della morte delle cellule retiniche in un'ampia popolazione di pazienti affetti da atrofia geografica, indipendentemente dalla via di attivazione del sistema del complemento. Il numero di pazienti affetti da atrofia geografica è purtroppo in continuo aumento in tutti i Paesi tecnologicamente avanzati in primo luogo a causa dell'aumento della vita media. Poiché per questa patologia non esistono ancora trattamenti farmacologici approvati, l'attesa di un farmaco in grado di proteggere milioni di persone dalla cecità legale, contrastando almeno in parte la progressione di questa malattia retinica, mantiene con il fiato sospeso non solo i pazienti stessi ma anche tutta la comunità oftalmologica, che ha riposto su APL-2 grandi aspettative. Speriamo di poter confermare a breve, grazie al completamento degli studi di fase 3, i risultati positivi già evinti dai primi studi clinici per questo nuovo farmaco.
Ad oggi infatti, ad eccezione di un trattamento con laser a nanosecondi (2RT), che ha dimostrato in uno studio multicentrico randomizzato (LEAD) di potere ridurre in pazienti selezionati la progressione della AMD atrofica, non avevamo alcuna altra possibilità per contrastare questa malattia oculare con così elevato e negativo impatto sociale.



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