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Kaleîdos

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Numero 13 del 2019

Titolo: Il sesso visto dagli uomini

Autore: Daniela Giammusso


Articolo:
(da «F» n. 25 del 2019)
Un chiodo fisso? Non sempre. Non per tutti. Anche a loro capita di avere poca voglia di farlo. Per qualcuno è addirittura una tassa da pagare solo per il fatto di essere maschi. «Conta, ma a volte ci bastano un po' di coccole per essere felici», dicono i quattro vip che abbiamo intervistato. Che qui smontano più di un luogo comune sui maschi e l'eros
Luca Lucini
Sono un seduttore d'altri tempi: non metto fretta all'amore
D. Parlare di sesso, ti diverte o arrossisci?
R. Sono timido e arrossisco. Appartengo a una generazione cresciuta senza Internet. Il sesso per noi era qualcosa di un po' misterioso che si scopriva parlando con gli amici e poi non eravamo neanche troppo svegli. Ricordo che da bambino andavo almeno una volta a settimana in un cinema vicino casa mia a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Poi all'improvviso non si poteva più frequentare la sala, non esponevano più le locandine all'esterno, ma io ingenuo non capivo perché. Solo qualche anno dopo ci sono arrivato: era diventata una sala a luci rosse.
D. Ricordi la tua prima volta?
R. In Inghilterra, a 17 anni, durante un corso estivo. Lei era spagnola, un paio di anni più grande, molto bella. Mi era piaciuta subito così tanto, che avevo chiesto il passaggio in un'altra classe pur di conoscerla. Il giorno dopo raccontai tutto ai miei amici. A quell'età non aspetti altro che fare finalmente sesso.
D. Nella vita sei più seduttore o preda?
R. Sono sposato da vent'anni ormai. Mia moglie Letizia, però, l'ho corteggiata a lungo, perché mi piaceva ma anche perché ero maldestro e non ne imbroccavo una. Forse, proprio questo l'ha incuriosita. Ricordo che una volta volevo portarla a cena a Bergamo alta, in un posto molto romantico. Ma ho sbagliato giorno e siamo incappati nell'esodo estivo: due ore e mezzo per fare 40 chilometri.
D. Cosa ti fa impazzire di una donna?
R. Le gambe, le mani con una bella forma. Non sono, invece, il tipo attratto da calze a rete e look sexy aggressivi.
D. Quella volta da dimenticare?
R. Ero a casa della mia ragazza e stavamo facendo sesso, quando mi accorgo che non eravamo soli: ai piedi del letto c'era il suo cane che ci fissava interessato. Imbarazzantissimo.
D. Cosa dovrebbero sapere le donne degli uomini e il sesso?
R. Bisognerebbe tenere più presente che la sfera di riferimento degli uomini è quella delle azioni mentre le donne si basano più sulle relazioni. Per intenderci, i maschietti sfasciano le macchinine, le bimbe intessono storie per le bambole. Tutte le dinamiche uomo-donna si sviluppano in quelle due direzioni. Anche il tradimento: per gli uomini è atto fisico, per le donne un sentimento.

Marco Maccarini
L'eros è benzina di vita. Ma a volte ho bisogno solo di tenerezza
D. Parlare di sesso, ti diverte o arrossisci?
R. Sono discretamente disinibito, anzi, di solito sono io che imbarazzo gli altri. Anche alla radio mi capita di parlare di sesso, ma devo stare attento: so che mi ascoltano anche i bambini.
D. Ricordi la tua prima volta?
R. A scuola, durante una meravigliosa occupazione. Dietro a tutta quell'ideologia, al messaggio politico, dietro al «noi cambieremo il mondo», io scoprivo il sesso con una mia compagna. Lo ricordo come un momento molto naturale. Era stato più traumatico limonare per la prima volta. Fessacchiotto com'ero da piccolo, avevo faticato a prendere coraggio. Ma con la scoperta del sesso tutto è cambiato: è diventato come benzina vitale per me.
D. Nella vita sei più seduttore o preda?
R. Non ho mai speso troppo tempo nella conquista, ma ricordo con gran gioia gli anni all'estero, accompagnato dal mito del maschio italiano. Che poi è una sacrosanta verità: noi uomini latini abbiamo un calore diverso. Le ragazze, soprattutto nel Nord Europa, apprezzano molto questa nostra marcia in più.
D. Cosa ti fa impazzire di una donna?
R. Non sono attirato da modelle o canoni di bellezza troppo standardizzati: per me la donna deve essere donna, con le forme giuste. Mi piacciono anche le piccole imperfezioni. Se le sa valorizzare, se si sente sicura del proprio corpo, mi fa girare la testa. Non sopporto invece i giochini fasulli di chi finge di non volersi concedere per tenere le redini della situazione: per me un no è un no e mi fermo subito. Ho molto rispetto per chi ho davanti.
D. Quella volta da dimenticare?
R. Da ragazzi, in vacanza con amici, incontriamo un gruppetto di fanciulle, non proprio di gran fascino. Ma ci lanciamo lo stesso. Dopo ho scoperto che quella che era con me era anche molto antipatica: non riuscivo proprio a essere attratto da lei.
D. Cosa dovrebbero sapere le donne degli uomini e il sesso?
R. Che non è vero che abbiamo sempre voglia di farlo a tutti i costi. A volte ci basta anche farci solo un po' di coccole. E siamo felici lo stesso.

Marco Bonini
Mi illudo di essere un seduttore, di fatto sono una preda
D. Parlare di sesso, ti diverte o arrossisci?
R. Mi diverte, anche se il sesso è come l'Iva: sta su tutto e a volte è un po' invadente. Fosse meno presente nelle nostre vite, saremmo tutti più felici.
D. Ricordi la tua prima volta?
R. In tenda, sull'isola greca di Mykonos, l'estate della quarta liceo. Era il 1989, l'anno della fine degli ultimi tabù: cadde il muro di Berlino e io persi la verginità. Lei era una ragazza australiana di Melbourne con cui sono tornato in contatto di recente grazie ai social. Fu una bellissima esperienza, accogliente, divertente. Anche se ero preoccupatissimo di ricordare tutti i dettagli che avrei dovuto raccontare ai miei amici.
D. Nella vita sei più seduttore o preda?
R. Mi illudo di essere seduttore, ma di fatto sono preda. Non ho un'arma segreta: a volte mi impegno e non succede nulla, altre sto fermo e succede tutto. In ogni caso, sto molto attento al mio ruolo: la popolarità aiuta, ma non mi piace l'esercizio del potere. Se una ragazza si presenta da me come una fan, ho l'istinto di proteggerla, e non di sedurla.
D. Cosa ti fa impazzire di una donna?
R. Sono un maschio, quindi abbastanza elementare: tacchi alti e bel seno funzionano sempre. In più, sono particolarmente attratto dalle donne complicate: un mercato vastissimo, ma anche la mia condanna.
D. Quella volta da dimenticare?
R. Quante ne posso raccontare? Il sesso si fa in due. Il bello è che per una donna sei l'eroe dei due mondi e per un'altra la più cocente delusione. La volta più divertente, però, mi è capitata sul set di un film, «La vera madre» di Gianfranco Albano. Dovevo girare una scena d'amore con Stefania Orsola Garello e mi sono, per così dire, «emozionato». Con gran vergogna mi sono scusato subito e lei di getto ha risposto: «Scherzi? Lo prendo come un complimento».
D. Cosa dovrebbero sapere le donne degli uomini e il sesso?
R. Sapete già tutto. Siamo animali dalla psicologia semplice noi maschi, senza grandi segreti. Piuttosto, è quello che noi dovremmo conoscere su di voi che ci è oscuro.

Michele Morrone
Che bello essere sedotto, ma non da donne troppo sexy
D. Parlare di sesso, ti diverte o ti fa arrossire?
R. È un divertimento. Il sesso è tutto, è la vita, il mondo esiste grazie al sesso.
D. Ricordi la tua prima volta?
R. Non ero molto coinvolto, ma avevo 15 anni e «bisognava farlo». Per noi maschietti il sesso a un certo punto diventa una tappa obbligata da superare. Lei aveva un anno più di me. Tutta un'altra cosa fu quando, l'anno successivo, mi innamorai e quella volta feci non più solo sesso, ma l'amore per davvero.
D. Nella vita sei più seduttore o preda?
R. È più divertente essere preda, vedere una persona che si spende per averti. Qualche anno fa ho letto «Il diario del seduttore» del filosofo danese Soren Kierkegaard. Per lui la seduzione è arte, con tanto di regole. Per me il vero seduttore è colui che non sa di sedurre.
D. Cosa ti fa impazzire di una donna?
R. La caviglia stretta e un bel sorriso con i denti regolari: due particolari che noto subito. Scappo invece davanti alle donne troppo panterone: mi viene subito in mente Claudia Gerini quando interpreta Enza Sessa, la moglie di Carlo Verdone in vacanza a Taormina in «Grande, grosso e Verdone».
D. Quella volta da dimenticare?
R. Uscivo con una ragazza che sembrava molto delicata e pudica, stile «La casa nella prateria». Una sera mi viene a prendere in macchina, mi porta in un luogo appartato e tira fuori una valigetta. Dentro c'è di tutto: manette, frustini e una serie di oggetti bondage. «Ma che dobbiamo fare con tutte queste cose, la guerra?», le ho chiesto io ridendo. Poi, alla fine ho trovato il modo per stare al gioco.
D. Cosa dovrebbero sapere le donne degli uomini e il sesso?
R. Che non siamo dei robot. Per quanto possiamo sembrare «maschi» o selvaggi, sotto sotto siamo degli esseri umani. E può capitare anche a noi un periodo in cui non abbiamo gran voglia di farlo, magari anche solo perché siamo sotto stress o per problemi al lavoro. E a noi uomini dico: «Ammettiamolo, non c'è nulla di male se qualche volta non ci va».
Daniela Giammusso



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